Abyssus Provato: salamoia o muerte!

Abyssus è il nuovo nuovo FPS roguelite sviluppato da DoubleMoose Games e pubblicato da The Arcade Crew, attualmente disponibile in versione demo su Steam. Il gioco si ambienta in un universo originale definito “brinepunk”, dove la tecnologia è alimentata da una misteriosa salamoia estratta dagli abissi oceanici. Il giocatore veste i panni di un Brinehunter, […] L'articolo Abyssus Provato: salamoia o muerte! proviene da Vgmag.it.

Jun 15, 2025 - 16:30
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Abyssus Provato: salamoia o muerte!
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Abyssus è il nuovo nuovo FPS roguelite sviluppato da DoubleMoose Games e pubblicato da The Arcade Crew, attualmente disponibile in versione demo su Steam. Il gioco si ambienta in un universo originale definito “brinepunk”, dove la tecnologia è alimentata da una misteriosa salamoia estratta dagli abissi oceanici. Il giocatore veste i panni di un Brinehunter, un mercenario incaricato di esplorare rovine sommerse appartenenti a una civiltà perduta, combattere contro mostruosità corrotte e recuperare oro e frammenti di salamoia per potenziare il proprio equipaggiamento.

Abyssus
I potenziamenti offrono sempre una scelta tra due possibilità.

La demo gratuita include l’intera prima area del gioco completo, il Tempio Abbandonato, oltre a un’anteprima dei Giardini Regali, la seconda zona prevista. Il gameplay è caratterizzato da un ritmo veloce e frenetico, eredità dei cosiddetti “boomer shooters” come Quake II, Unreal Tournament e DOOM dove chi si ferma è perduto. L’azione si svolge attraverso stanze collegate da brevi corridoi, ognuna delle quali rappresenta una sfida a sé stante. Le arene si riempiono di nemici da affrontare con un arsenale modulare, mentre il giocatore si muove rapidamente, scattando, saltando e sparando con armi dal feedback appagante sia visivamente che acusticamente. Le meccaniche roguelite si innestano nella struttura del gioco attraverso una generazione procedurale degli scontri, dei potenziamenti disponibili e dei nemici affrontati.

Ogni partita è diversa dalla precedente, con la possibilità di raccogliere poteri elementali, amuleti e chiavi che aprono forzieri nascosti. Non mancano stanze speciali dove viene richiesta una condizione particolare per ottenere una ricompensa, come sopravvivere senza subire danni o eliminare tutti i nemici in un tempo limite. La presenza di mini-boss e boss finali in ciascuna area contribuisce a spezzare la monotonia degli scontri comuni e offre sfide complesse a più fasi, richiedendo strategie e posizionamenti accurati. Le armi a disposizione nella demo sono tre, tutte già in grado di mostrare la varietà delle build: il fucile Engine Rifle, capace di surriscaldarsi per aumentare il danno in modalità secondaria; il classico shotgun devastante a corto raggio; e il Brine Revolver, più adatto a colpi precisi dalla distanza. Ognuna di queste armi può essere personalizzata tramite oltre quaranta modifiche che ne cambiano comportamento, cadenza, potere elementale o effetti aggiuntivi.

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La prima area alterna caverne a templi sommersi un po’ in stile Atlantide

Il fascino ruvido del brinepunk

L’albero delle abilità, alimentato dai “frammenti d’anima” raccolti nel corso delle run, permette di sbloccare miglioramenti permanenti come aumento della salute, potenziamento del danno o le importantissime siringhe della salute. Questi elementi forniscono una progressione meta che spinge il giocatore a riprovare anche dopo una sconfitta. Il gioco è pensato per la cooperativa fino a quattro giocatori e dopo un breve tutorial iniziale, è possibile creare o unirsi a una lobby e affrontare le missioni con un gruppo di amici. L’esperienza cooperativa aumenta il caos e il divertimento ma introduce anche nuove variabili, con nemici più aggressivi e scontri più densi con un ribilanciamento ad hoc apprezzabile.

Dal punto di vista visivo, Abyssus mescola architettura sacra ispirata a civiltà antiche con tecnologia steampunk in un mix non troppo riuscito e molto generico. I colori dominanti sono tonalità fredde e cupe, interrotte da accenti dorati o fluorescenti che segnalano potenziamenti e oggetti interattivi. L’ambiente è avvolto in un alone di mistero e decadenza, ed offre un’estetica coerente quanto già vista. Anche il dettaglio grafico non riesce a spiccare rispetto ad altre produzioni simili, risultando ad essere sinceri molto lontano dall’essere degno di nota.

Il comparto sonoro accompagna bene l’azione, con musiche incalzanti che sottolineano la frenesia dei combattimenti, apprezzabili ma tutt’altro che memorabili. I livelli iconici di altri FPS ritmici come Metal: Hellsinger o DOOM Eternal sono parecchio lontani. I suoni delle armi sono convincenti, ma i versi dei nemici e gli effetti ambientali risultano talvolta generici o poco incisivi. La demo, pur offrendo una buona panoramica del gameplay, presenta anche alcuni problemi che meritano attenzione. Il bilanciamento dei nemici è uno degli aspetti più controversi: alcune creature sono eccessivamente veloci, altre in grado di colpire anche attraverso pareti o superfici che dovrebbero invece farci da scudo, mentre altre in particolare quelle volanti, presentano animazioni ancora grezze. Anche l’interfaccia utente appare poco rifinita ed estremamente generica.

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Gli eroi di questa storia, il tormento della salamoia, gli estrattori, ecco a voi i “Brinehunter”!

Altro punto critico è la varietà del level design. Nonostante la generazione procedurale e i modificatori casuali, le stanze del Tempio Abbandonato tendono a ripetersi visivamente e meccanicamente, e le sfide opzionali, pur interessanti sulla carta, non introducono una reale variazione al gameplay. Alla fine il tutto si riduce ad un girotondo atto ad eliminare per primi i nemici a terra, per poi contrarci con tutta calma su quelli volanti in un secondo momento, continuando il nostro balletto ininterrotto. I danni subiti tra l’altro sono ingenti per ogni singolo colpo ed è assolutamente necessario evitare qualunque forma di danno per portare a casa una run con successo.

I potenziamenti non spiccano per originalità e sono le solite affinità elementali: danni nel tempo da bruciatura per l’elemento fuoco, congelamento per il ghiaccio, senza dubbio utili ma che non riescono ad incuriosire abbastanza per sperimentare build diverse. Anche il sistema di ricompense, legato a scrigni e negozi, potrebbe essere reso più dinamico e meno prevedibile. Dal punto di vista tecnico, la demo mostra segni di essere ancora in fase di sviluppo.

Detto ciò, il gioco ha già beneficiato di miglioramenti rispetto alle build precedenti e gli sviluppatori si sono dimostrati ricettivi al feedback ricevuto durante i primi playtest. L’ambientazione brinepunk è potenzialmente un’idea originale, con buone potenzialità narrative e visive se sfruttato a dovere (cosa che non è sembrata dal primo bioma di gioco), anche se per ora resta in secondo piano rispetto al gameplay. Se il team riuscirà a espandere questo mondo con lore ambientale, nemici più caratterizzati e un senso di progressione narrativa, Abyssus potrebbe distinguersi anche per la sua atmosfera, non solo per il ritmo adrenalinico anche se al momento la lore si riduce a qualche foglio sparso qua e là con qualche riga lasciata da precedenti visitatori. Abyssus

Abyssus e il richiamo degli abissi

Il gioco non punta chiaramente a rivoluzionare il genere, ma riesce a suo modo a funzionare in modo efficace regalando momenti di svago. Il suo maggiore punto di forza resta l’azione veloce e precisa, arricchita da una discreta varietà di armi e potenziamenti, l’esperienza trarrebbe però enorme beneficio da una più ampia diversificazione delle situazioni di gioco. Il multiplayer potrebbe rappresentare il vero punto di svolta per la longevità del titolo, a patto che venga rifinito il bilanciamento. In conclusione, Abyssus è un progetto con del potenziale, che riesce già nella sua demo a offrire divertimento immediato ed una struttura collaudata e familiare per il genere.

Ha bisogno di tempo per evolversi, specialmente in termini di varietà e rifinitura, ma le potenzialità per attrarre gli amanti degli FPS ci sono, vanno solo fatte emergere, perché al momento sono nascoste in profondità, un po’ come il tempio che fa da cornice a questa demo, che ironicamente sembra quasi una metafora per descriverlo. Il gioco non ambisce a rivoluzionare il genere di appartenenza, ma dimostra comunque una certa solidità di fondo, riuscendo a offrire, con naturalezza e mestiere, momenti di svago.

La sua forza principale risiede in un sistema d’azione rapido e preciso, sostenuto da un arsenale ben congegnato e da una gamma di potenziamenti che ben si integrano nel gunplay. Tutti elementi che però trarrebbero enorme beneficio da una più ampia varietà di situazioni e contesti di utilizzo. L’inserimento del multiplayer, qualora debitamente rifinito e bilanciato, potrebbe rappresentare la chiave di volta per garantirne una duratura longevità e per trasformare un’esperienza solida ma convenzionale in qualcosa di più ambizioso.


In definitiva, Abyssus è un progetto ancora in fieri, ma che già nella sua forma embrionale rivela spunti interessanti e un’identità visiva peculiare. Il divertimento è tangibile, l’impianto ludico funziona e il ritmo incalzante del gameplay si dimostra capace di catturare l’attenzione. Resta però evidente come sia necessario un tempo di maturazione, specialmente per quanto riguarda la varietà delle situazioni proposte e la rifinitura complessiva di alcuni elementi chiave. Le potenzialità per attrarre gli appassionati del genere ci sono, ma devono ancora emergere pienamente, celate come sono sotto la superficie, proprio come l’antico tempio sommerso che costituisce il cuore scenografico della demo: una metafora involontaria ma perfettamente calzante per un’opera che necessita ancora di molto lavoro per riuscire a far affiorare tutto il suo potenziale, al momento ancora nascosto.


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