Bologna città a 30 km/h un anno dopo
Nell’ ottobre del 2023, noi di viagginbici, consegnavamo il primo premio della settima edizione dell’URBAN AWARD, che si svolgeva a Genova durante l’annuale assemblea nazionale dell’ANCI, al comune di Bologna, che da li a poco sarebbe diventato il primo capoluogo “Città 30” d’Italia. La città emiliana aveva colpito la giuria in maniera trasversale, non era […] L'articolo Bologna città a 30 km/h un anno dopo proviene da Viaggi in Bici.
Nell’ ottobre del 2023, noi di viagginbici, consegnavamo il primo premio della settima edizione dell’URBAN AWARD, che si svolgeva a Genova durante l’annuale assemblea nazionale dell’ANCI, al comune di Bologna, che da li a poco sarebbe diventato il primo capoluogo “Città 30” d’Italia. La città emiliana aveva colpito la giuria in maniera trasversale, non era da tutti, infatti, riuscire a dar forma a un piano omogeneo di azioni culminate nella più estesa e connessa rete ciclabile metropolitana d’Italia, con tanto di limite posto a 30 chilometri orari sull’intero sistema viario del centro cittadino.
A poco più di un anno da allora, sono usciti i primi dati relativi alla riduzione di velocità in città, per capire se aiuta a diminuire il numero di incidenti e di vittime. Lo studio lo ha fatto la Fondazione Michele Scarponi. La Fondazione Michele Scarponi ETS crea e finanzia progetti che hanno come fine l’educazione al corretto comportamento stradale.
Partita tra grandi polemiche, osteggiata in mille maniere, il piano di Bologna città 30 arriva a compiere un anno e si può incominciare a ragionare sui risultati ottenuti. Risultati che non possono che essere positivi per il capoluogo emiliano, che ha visto praticamente dimezzarsi le persone decedute sulla strada, passate dalle 21 nel 2022 alle 10 nel 2024 (-48,72%). Inoltre per la prima volta dal 1991, primo anno di cui sono disponibili i dati Istat a livello cittadino, nessun pedone è stato ucciso e quelli investiti si sono ridotti del 16%.
In calo anche gli incidenti stradali, diminuiti del 13,10%, e i feriti, dell’11,08%, meno incidenti e anche meno gravi, visto che quelli classificati dal 118 come “codice rosso” sono stati inferiori del 31%. E’ diminuito anche il traffico dei veicoli (-5%) e anche l’inquinamento che ne deriva (-29%). Contestualmente è invece cresciuto il bike sharing, nell’ultimo anno +69%, il car sharing, che ha fatto segnare un +44%, e si è registrato anche un aumento del 10% degli spostamenti in bicicletta. Dato da non sottovalutare questo, sta a testimoniare l’efficacia della riduzione della velocità: meno automobilisti veloci nel traffico, quindi meno pericolo, e la gente ricomincia a considerare la bicicletta come un’opzione di trasporto meno rischiosa.
Dopo un anno quindi, un bilancio positivo che speriamo convinca anche altre amministrazioni comunali, a intraprendere lo stesso percorso virtuoso.
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