Inverno in Carinzia, dove pattinare (sul ghiaccio) è uno stile di vita

Una superficie nera, liscia quanto una lastra di vetro spessa e gelata, e il fondo che traspare al di sotto: sabbia, rami, alghe ondulate e scure. Si scorge tutto dall’alto, come in un’immersione, ma senza bagnarsi. È la condizione perfetta per scivolare su lame sottili in un miscuglio di emozioni e adrenalina. Lago di Weissensee, L'articolo Inverno in Carinzia, dove pattinare (sul ghiaccio) è uno stile di vita sembra essere il primo su Dove Viaggi.

Jan 14, 2025 - 13:57
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Inverno in Carinzia, dove pattinare (sul ghiaccio) è uno stile di vita

Una superficie nera, liscia quanto una lastra di vetro spessa e gelata, e il fondo che traspare al di sotto: sabbia, rami, alghe ondulate e scure. Si scorge tutto dall’alto, come in un’immersione, ma senza bagnarsi. È la condizione perfetta per scivolare su lame sottili in un miscuglio di emozioni e adrenalina.

Austria, Carinzia, Weissensee, villaggio di Tachendorf
Techendorf, sulla riva del Weissensee: poche case, qualche albergo e l’impianto che porta alla stazione sciistica di Naggler Alm

Lago di Weissensee, il più alto delle Alpi austriache

Controllo qualità e spessore del ghiaccio

“Il ghiaccio nero si forma quando c’è un freddo secco e l’acqua si solidifica in modo compatto. Una notte senza vento e con temperature sotto lo zero bastano a formare il primo strato; se poi tira vento e non cadono precipitazioni sulla superficie, il ghiaccio cresce gradualmente formando uno strato nero, di solito molto regolare e trasparente. Quello bianco, invece, è meno robusto e si danneggia facilmente”. Norbert Jank, per tutti il mago del ghiaccio, ogni mattina d’inverno controlla qualità e spessore della superficie del Weissensee, in Carinzia.

“Quando si pattina ogni millimetro conta”, continua, “e nella regione più a sud dell’Austria è difficile trovare qualcuno che non sappia scivolare sulle lame tra laghi e canali. Si dice che almeno una persona in ogni famiglia sia in grado di praticare questo sport”.

Popolo di pattinatori tenaci e appassionati, i carinziani hanno a disposizione alcuni dei laghi più belli dell’arco alpino.

Austria, Carinzia, curling sul lago ghiacciato Langsee
Ice-stock sul lago ghiacciato Langsee

Prodigio della natura

Il Weissensee, il lago più alto delle Alpi austriache, a 930 metri sul livello del mare, è lungo oltre undici chilometri ed è il campo di pattinaggio naturale più grande d’Europa (6,5 chilometri quadrati). Vanta anche le acque più pulite di tutta l’Austria, dove nuotano 22 specie di pesci. È all’interno di un parco naturale protetto e per la forma ricorda un fiordo norvegese, un incantevole bacino che diventa un’arena ghiacciata nella stagione rigida.

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La festa dell’Elfstedentocht

Succede di norma tra gennaio e marzo, periodo in cui in questo angolo fiabesco di Carinzia arrivano oltre cinquemila olandesi. Celebrano la festa dell’Elfstedentocht, il più grande evento di pattinaggio al mondo che raduna (tra la fine di gennaio e gli inizi di febbraio) sportivi e appassionati.

Conosciuto come “Tour delle undici città”, è una gara che si disputa su 200 chilometri. “La competizione nacque in Frisia nel 1909 e, all’epoca, si teneva lungo i canali urbani e di collegamento delle città”, racconta Thomas Michor, responsabile dell’azienda del turismo del Weissensee.

Set da film

“A causa del cambiamento climatico, i canali olandesi non ghiacciano più da molti anni e la Carinzia è diventata la sede ufficiale della gara. Alla base della scelta c’è una storia curiosa e cinematografica, ovvero il film Agente 007. Zona pericolo, in cui l’attore Timothy Dalton interpreta una scena spericolata proprio sulla superficie ghiacciata del nostro lago. La scena ha colpito molto un organizzatore dell’Elfstedentocht, che ha intravisto una seconda possibilità per far rivivere questa manifestazione”.

Austria, Carinzia partita a hockey sul lago ghiacciato Aichwaldsee
Una partita a hockey fra ragazzi sul lago ghiacciato Aichwaldsee

Palestra di ghiaccio

Durante l’Elfstendentocht si può assistere alla gara, si può pattinare e si può imparare a farlo. All’hotel Regitnit, per esempio, si organizzano sessioni di ice skating per muovere i primi passi.

“La superficie di questo lago è molto ampia e ben curata, la condizione giusta per prendere confidenza con lame e ghiaccio”, dice Jasmin Regitnit, proprietaria dell’albergo. “Non solo. Il Weissensee è attrezzato per ospitare gli sport più inconsueti: si gioca a hockey, ci si diverte con l’ice stock, antica disciplina bavarese simile al curling, e si fanno immersioni. È emozionante e talvolta è addirittura possibile vedere i pattinatori muoversi sopra la superficie ghiacciata”.

Immergersi, però, non è per tutti. Servono competenza, buone condizioni fisiche e la guida degli esperti. Non ci vogliono allenamenti speciali, invece, per camminare lungo i 40 chilometri di percorsi segnalati. Uno dei più apprezzati per i suoi scorci di bellezza naturale è il periplo completo del lago. Parte dalla Promenadenweg, sulla sponda occidentale, e prosegue per sei chilometri lungo la riva, che è per lo più intatta, libera da cemento e acciaio: nascono solo canneti e sull’acqua non si riflettono ecomostri, ma rocce e montagne.

Austria, Carinzia, chef Bruno Suppan del ristorante Von Der Leiten
Bruno Suppan, chef del ristorante Leiten

I sapori tradizionali della Carinzia

Pranzo in rifugio nel villaggio di Techendorf

Techendorf è un villaggio di poche case, qualche hotel e una seggiovia che porta ai 1.324 metri di Naggler Alm, la stazione sciistica più vicina, che è anche il punto di partenza per una breve camminata verso l’omonimo rifugio. Qui il piatto da ordinare è una delle squisite zuppe di montagna che cambiano in sapore e ingredienti ogni giorno, un salutare comfort food dopo una giornata sulla neve.

Trote lacustri e sorprese aromatiche

Genuinità e sapore sono anche le parole maggiormente pronunciate dallo chef Hannes Müller, del ristorante Die Forelle. I suoi menu, dedicati in particolare al pesce di lago e di fiume, sono sempre accompagnati da condimenti originali e sorprese aromatiche. Attento alla provenienza di ogni ingrediente, Müller è un sostenitore dello slow food: “I miei menu si basano sulla disponibilità naturale di verdure, ortaggi selvatici ed erbe della zona”.

Carinzia, Slow Food Travel Destination

Una filosofia che ben si coniuga con i principi della cucina regionale, dove si punta a tradizione e territorialità. La Carinzia, infatti, è stata la prima al mondo a ricevere il riconoscimento di Slow Food Travel Destination: nei territori di Gailtal, Lesachtal, Gitschtal e del lago Weissensee le ricette si tramandano di generazione in generazione e i produttori si impegnano a preservare l’autenticità del sapere artigianale.

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Il festival dei sapori locali

Al confine con l’Italia e con la Slovenia, cerniera tra il mondo balcanico e quello alpino, la gastronomia carinziana è una fusione di specialità, straordinario mix che si racconta ogni settembre a Klagenfurt am Wörthersee durante Le Giornate della cucina Alpe Adria. Alla base di questo festival ci sono i migliori ingredienti locali: dalla trota di lago carinziana ai formaggi, alla selvaggina.

La manifestazione riunisce storie e sapori che si ritrovano nei tanti ristoranti di questa piccola e raffinata capitale, come la Gasthaus im Landhaushof, trionfo di tradizione e atmosfere d’antan, e al Benediktiner Markt, il mercato cittadino dove, ogni giovedì e sabato mattina, i coltivatori della Carinzia espongono il meglio della loro produzione. Come le pagnotte scure e saporite, impastate con la farina di spelta, e il Reindling, un dolce lievitato ripieno di uvetta e cannella. Ma anche salsicce, formaggi di capra e distillati.

Cosa vedere a Klagenfurt, capoluogo della Carinzia

Alter Platz, la piazza vecchia

Il mercato di Benediktiner è a pochi passi dal cuore storico di Klagenfurt, un intreccio di vicoli pedonali dalle case basse e ben tenute. Al centro c’è l’Alter Platz, la piazza vecchia, circondata da piccoli negozi, caffè e palazzi signorili in stile asburgico. Vietata alle auto dal 1961, l’Alter Platz è stata la prima isola pedonale di tutta l’Austria e la città di Klagenfurt ha ricevuto per tre volte il premio Europa Nostra per l’impeccabile conservazione del patrimonio architettonico e urbanistico.

Neue Platz, la piazza nuova

Dall’Alter Platz si raggiunge la Neue Platz, la piazza nuova, in pochi passi. Disegnata nel 2008 dall’architetto Boris Podrecca, ha al centro il Lindwurm, la fontana del drago.

Scolpita da un blocco di scisto verde di sei tonnellate, è il simbolo della città insieme al duomo, il cui arzigogolato interno barocco contrasta con l’esterno senza eccessi. Anche la chiesa di Sant’Egidio è da mettere in lista per due eccellenze: il suo punto di osservazione dalla piattaforma panoramica del campanile e una singolare cappella. Salendo gli oltre 200 scalini del campanile si spalanca la città in tutta la sua bellezza, con le vette della catena Caravanche e i monti Koralpe sullo sfondo.

All’interno, invece, si visita la singolare Fuchskappelle. Dipinta a olio dall’artista viennese Ernst Fuchs, che ci lavorò per vent’anni, ha colori psichedelici e scene tridimensionali, tutte curate nei minimi dettagli, secondo i principi del realismo fantastico. Raffigurano alcune scene dell’Apocalisse su una superficie di 160 metri quadri.

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L’art shop all’interno di Hafenstadt, spazio di rigenerazione urbana nella città di Klagenfurt

Lendhafen, il quartiere che guarda al futuro

Come in ogni città che si rispetti, a far da controcanto ad arte e storia, c’è un volto contemporaneo. Nel quartiere di Lendhafen, affacciato sul canale che collega la città con il lago Wörthersee, si sta sviluppando un progetto di rigenerazione urbana.

In passato i pescatori del Wörthersee utilizzavano il canale come via di trasporto fino al mercato benedettino. Oggi il corso d’acqua è una popolare pista di pattinaggio sul ghiaccio in inverno e un percorso per Sup e canoisti in estate, affiancato da una pista ciclabile.

Il nuovo quartiere, nato sul vecchio porto canale, riflette lo spirito giovane e urbano di Klagenfurt. In particolare ad Hafenstadt, luogo di scambio, di incontri e di lavoro condiviso che riunisce in un unico spazio un bistrot-bar, un piccolo negozio di eccellenze alimentari, un angolo dove si vendono libri, vinili e oggetti di design e un garage per concerti.

Poco oltre, il Wörthersee, il lago cittadino, ha sponde erbose e dimore signorili fatte costruire nel ventesimo secolo dalla nobiltà asburgica che amava villeggiare qui, a bordo acqua. Per vederlo nella sua interezza si sale sull’ultramoderna e panoramica Pyramidenkogel, che con cento metri è la più alta torre in legno al mondo. “Un tempo era un’abitudine pattinare sulla superficie del Wörthersee, ma con gli inverni troppo caldi degli ultimi anni il lago non ghiaccia quasi più”, racconta Horst Ragusch, guida turistica che ogni mattina scivola sul ghiaccio per almeno un’ora: “Quando posso vado all’Hörzendorfersee o al Längsee e all’Aichwaldsee. Sono specchi d’acqua molto frequentati da gruppi di amici, famiglie intere, bambini, signore in coppia. Già l’avete capito: pattinare in Carinzia è uno stile di vita”.

Affacciarsi su un lago ghiacciato, anche senza scendere in pista, è comunque uno spettacolo e un modo per entrare a contatto con la cultura di questa terra: acrobazie, volteggi, corse con il vento freddo a pizzicare le guance.

“Quando è troppo caldo mi accontento dei circuiti artificiali, ma nulla può competere con l’atmosfera di una gelida mattinata di sole, su uno specchio nero: i boschi intorno e il silenzio interrotto solo dalle lame sul ghiaccio”.

Cosa fare nella storica e tranquilla Villach

Concedersi un capolavoro di alta pasticceria

L’ultima di questo itinerario tra laghi ghiacciati e piccole città è Villach, costruita sulle rive del fiume Drava, dove la vita scorre lenta e semplice tra strade lastricate, architetture medioevali e caffè dove poter gustare capolavori di alta pasticceria austriaca.

Come da Rainer, al numero 5 di Oberer Kirchenpl, non lontano dalla piazza del municipio, dove si trova la pista di pattinaggio cittadina e si può noleggiare l’attrezzatura per pattinare gratuitamente. Magari indossando un kilt…

Austria_Carinzia_Villach_Thomas Rett Rettl mentre pattina
Thomas Rettl mentre pattina a Villach con capi realizzati nella storica sartoria di famiglia

Indossare pattini e kilt

…come fa Thomas Rettl, eccentrico proprietario dell’omonimo negozio con sartoria che da cinque generazioni “non veste persone, ma veste personalità”. Prima con abiti da cerimonia, poi reinterpretando la tradizione e conferendo a Dirndl e Lederhosen un’allure contemporanea, infine con kilt in tartan carinziano: “Non ne abbiamo la certezza assoluta, ma i primi tartan potrebbero essere nati proprio qui, in Carinzia, dai Celti che hanno abitato l’Austria cinque secoli prima di Cristo”. Scivolando sulla questione, Rettl conclude: “C’è qualcosa di speciale nel mettersi un paio di pattini: libertà è la prima parola che viene in mente”.

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Giornate active sull’acqua

Non solo pattinaggio

D’inverno, sul lago Brennsee, nel cuore dei monti Nockberge, a 751 metri sul livello del mare, si forma una spessa coltre di ghiaccio che lo trasforma in una meravigliosa pista di pattinaggio. Inoltre, quando le condizioni sono giuste, si possono praticare insoliti sport su ghiaccio: windsurf, vela, golf, curling e persino il tennis (feldamsee.at).

Bagni di salute

Kärnten Therme, a Warmbad Villach, è un centro termale tra i più moderni dell’Austria. Linee verticali, grandi vetrate, accenti cromatici: l’estetica del progetto, opera di un team di architetti di Graz guidato da Titus Pernthaler, fin dall’inizio ha voluto stabilire un rapporto con il paesaggio del Dobratsch, ispirandosi alle sue rocce frastagliate.

All’interno, undicimila metri quadri di benessere con saune, hammam, massaggi, trattamenti per il corpo e sessioni di fitness. Le acque, che hanno proprietà antinfiammatorie, aiutano a ridurre lo stress e a migliorare la circolazione (kaerntentherme.com).

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Austria, Carinzia, panorama dal ristorante ristorante Von Der Leiten
il panorama dalla terrazza del ristorante Leiten, a Klagenfurt, con le montagne della Carvanche sullo sfondo

Come arrivare in Carinzia

In auto: è la soluzione migliore e più conveniente per muoversi in modo indipendente. Villach dista circa 500 chilometri da Milano e la si raggiunge prendendo la E70 fino a Palmanova, poi la A23 fino a Tarvisio, quindi la SS13 e, passato il confine austriaco, la A2.

In treno: con Trenitalia si arriva dalle maggiori città italiane a Venezia Mestre , da dove con la linea Obb si raggiunge Villach.

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