Sanremo 2025, Codacons denuncia una “casta discografica”: esposto all’Antitrust
Il Codacons ha sollevato una polemica sul Festival di Sanremo 2025, presentando un esposto all’Antitrust per verificare possibili anomalie L'articolo Sanremo 2025, Codacons denuncia una “casta discografica”: esposto all’Antitrust proviene da imusicfun.
Il Codacons ha sollevato una polemica sul Festival di Sanremo 2025, presentando un esposto all’Antitrust per verificare possibili anomalie nel settore discografico italiano. L’associazione punta il dito contro la presenza dominante di un ristretto gruppo di autori, che quest’anno ha firmato quasi il 70% dei brani in gara.
Secondo il Codacons, la concentrazione di brani nelle mani di pochi nomi rappresenta un’anomalia che rischia di penalizzare la diversità musicale e la competitività del settore. Tra gli autori più prolifici spiccano Federica Abbate, che ha firmato ben sette brani (tra cui quelli di Clara, Fedez ed Elodie), Davide Simonetta con cinque pezzi, e altri come Davide Petrella, Jacopo Ettorre e Nicola Lazzarin (Cripo), ciascuno con quattro canzoni.
L’associazione denuncia una sorta di “casta discografica” che danneggerebbe non solo gli autori e gli artisti esclusi, ma anche il pubblico:
“Questa concentrazione rischia di appiattire lo stile musicale dei brani in gara e di limitare l’accesso al Festival ad artisti e autori fuori da certi circuiti”, spiega il Codacons.
Un altro aspetto riguarda i diritti d’autore: “Chi firma testi e musiche dei brani in gara incamera una quota significativa dei ricavi, a discapito di altri autori e del principio di equità nella competizione”.
Il Codacons sottolinea che molti degli autori presenti quest’anno a Sanremo sono gli stessi che hanno firmato i brani delle scorse edizioni. Questo “filo conduttore” alimenta i dubbi sull’esistenza di una struttura consolidata che controllerebbe una fetta rilevante del mercato discografico italiano.
Per queste ragioni, l’associazione ha deciso di chiedere l’intervento dell’Antitrust:
“È necessario verificare la sussistenza di eventuali cartelli o pratiche anti-concorrenziali nel settore discografico italiano, che potrebbero alterare il mercato e danneggiare la qualità della musica”.
Mentre il Festival di Sanremo 2025 si prepara a celebrare la sua 75ª edizione, l’esposto del Codacons getta un’ombra sul dietro le quinte della kermesse musicale, richiamando l’attenzione su questioni di trasparenza e diversità culturale. Resta da vedere come risponderanno le istituzioni e il settore discografico alle accuse.
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