Val di Fiemme: le piste di fondo e le novità per le Olimpiadi invernali 2026
Il panorama è strepitoso: le vette del Latemar e delle Pale di San Martino, le sagome del Lagorai, i paesi sul fondovalle, la foresta di Paneveggio con i celebri abeti rossi di risonanza, ricercati, si dice, dal liutaio cremonese Antonio Stradivari in persona e ancor oggi usati per costruire le tavole armoniche di viole, violini L'articolo Val di Fiemme: le piste di fondo e le novità per le Olimpiadi invernali 2026 sembra essere il primo su Dove Viaggi.
Il panorama è strepitoso: le vette del Latemar e delle Pale di San Martino, le sagome del Lagorai, i paesi sul fondovalle, la foresta di Paneveggio con i celebri abeti rossi di risonanza, ricercati, si dice, dal liutaio cremonese Antonio Stradivari in persona e ancor oggi usati per costruire le tavole armoniche di viole, violini e pianoforti. Ma nel biglietto da visita della Val di Fiemme c’è anche “L’organizzazione di tre mondiali di sci nordico e di oltre 400 gare di Coppa del Mondo di fondo, di salto e combinata nordica”, spiega Cristina Bellante, segretaria generale del comitato Nordic Ski. A cui si aggiungono lo Skiri Trophy XCountry, il mondiale di fondo dei bambini, e la mitica La Marcialonga, conosciuta anche come Marcialonga di Fiemme e Fassa o Marcialonga skiing, che ogni anno attira oltre 250 mila amanti dello sci di fondo (l’edizione 2025 è fissata per il 26 gennaio).
In questa valle del Trentino la tradizione nelle discipline nordiche ha radici lontane: risale al 1968, anno in cui, ai Giochi olimpici invernali di Grenoble, Franco Nones si aggiudicò l’oro nella 30 chilometri di fondo. Un primato che fino ad allora era stato appannaggio di atleti del Grande Nord e che fece da apripista proprio all’istituzione della Marcialonga, nel 1971, e fece nascere una lunga lista di campioni valligiani: Giorgio Vanzetta, Cristian Zorzi, Bice Vanzetta, Antonella Confortola, Lidia Trettel, Giacomo Bertagnolli.
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La Val di Fiemme e le Olimpiadi invernali 2026 Milano Cortina
Non stupisce che sia caduta sulla Val di Fiemme la scelta per ben 60 gare delle Olimpiadi e Paralimpiadi Milano Cortina 2026, in quelli che saranno i primi Giochi diffusi, a cavallo di tre regioni alpine. “Una decisione che nasce da criteri di sostenibilità ambientale e di lasciti importanti sui territori in luoghi che vantano infrastrutture, tradizione e grande esperienza nelle singole discipline”, spiega Andrea Varnier, amministratore delegato della Fondazione Milano Cortina 2026. Una selezione che promette di evitare spese eccessive, abbandono di impianti nel dopo Olimpiadi e consente anzi di essere traino per i territori, favorendone la crescita economica, sociale e culturale.
In Val di Fiemme gli impianti olimpici saranno lo stadio del Salto Giuseppe Dal Ben di Predazzo e il Centro del Fondo e del Biathlon Fabio Canal. “Sono infrastrutture già pronte, che richiedono solo interventi limitati”, spiega Cristina Bellante. “Un fattore determinante nella scelta, insieme alla competenza del Nordic Ski, iniziata con i Mondiali del 1990”.
I trampolini del salto di Predazzo furono realizzati nel 1989 appoggiandoli al pendio, per un impatto minore sul paesaggio: per le prossime Olimpiadi saranno ricostruiti quelli da 109 e 143 metri. “Le piste di lancio in legno lamellare avevano lesioni strutturali e non erano più utilizzabili”, chiarisce Bellante. I quattro trampolini scuola, da 10 a 60 metri, sono in uso per lezioni e gare, mentre bisogna attendere per salire sull’ascensore con cui si potrà visitare l’imponente futura torre di lancio, così come per vedere le nuove strutture al Centro del Fondo di lago di Tesero. “Saranno interrate, non solo per facilitare la logistica, ma soprattutto per evitare cattedrali nel deserto: negli anni successivi saranno usate sia in estate sia per altre attività”.
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Sci di fondo in Val di Fiemme: i percorsi da non perdere
I Giochi del 2026 coinvolgeranno almeno 1.300 volontari. “Che sarà facile trovare in Val di Fiemme”, assicura Cristian Zorzi, campionissimo locale che annovera nel suo palmarès tre medaglie mondiali e tre olimpiche, tra cui l’oro nella staffetta di Torino 2006. “Il nostro è un territorio di cerniera, tra i maggiori centri urbani di Trento e Bolzano. Siamo più vicini a Cavalese, il capoluogo della valle, e ai paesi montani. Una configurazione che porta ad avere una mentalità aperta, più incline al volontariato”.
La particolare morfologia della Val di Fiemme è favorevole proprio al fondo, a cui sono dedicati 150 chilometri di percorsi. “La nota caratteristica è la presenza delle piste davanti alla porta di case e alberghi: un invito a fare attività fisica già fuori dall’uscio”, continua Zorzi. Un incoraggiamento a confrontarsi con le piste dei campioni. “Come gli anelli a Lago di Tesero, molto tecnici, o la rete di piste al Passo del Lavazè, varie e ultrapanoramiche”, suggerisce il campione.
A 1.800 metri di quota a monte di Cavalese, Passo Lavazè è al centro di un altopiano a cavallo di Trentino e Alto Adige, con le scenografiche creste delle Dolomiti a far da sfondo. “Qui si snodano quasi 80 chilometri di piste tra pascoli e pinete, lontano dai centri abitati”, racconta Carola Dellagiacoma, 25enne maestra di fondo e futura allenatrice. “Sono adatte a tutti, dai principianti agli esperti, che possono cimentarsi sui tracciati spesso usati dalle nazionali per gli allenamenti”
I novizi delle lamine strette scelgono la pista azzurra Campiol: segue un percorso sinuoso lungo i dolci avvallamenti dell’altopiano, con una variante che elimina discese e salite più difficili, regalando la vista sul Corno Bianco, il Corno Nero e le Dolomiti del Latemar.
“Più impegnativi i tracciati che portano a malga Ora e a malga Costa, baite già in Alto Adige”, spiega Dellagiacoma. “Il primo va verso le pendici del Corno Bianco per raggiungere Passo Oclini e Pietralba, mentre il secondo si insinua tra gli alberi per aprirsi, alla malga, sulla vista del Catinaccio e del Latemar”. Il percorso di malga Ora è infatti più spoglio: la tempesta Vaia del 2018 ha abbattuto i boschi tra i Passi di Lavazè e Oclini.
“A eccezione della parte bassa, in piano, anche gli anelli del Centro del Fondo al Lago Tesero sono molto tecnici”, aggiunge Dellagiacoma. Già da questo inverno le piste che accoglieranno i Giochi saranno allargate e allungate a 3.750 metri, invitando a sciare sulle orme dei campioni. “È però un’emozione per i più esperti: bisogna affrontare la fatica di salite ardue, oltre a saper padroneggiare discese ripide e curve strette”.
Dal Centro del Lago Tesero passa anche la pista Marcialonga: percorre un tratto della mitica gara di 70 chilometri che l’anno scorso ha festeggiato la 50esima edizione. “Tra Molina di Fiemme a Predazzo il tracciato sale in modo leggero e piuttosto costante, a parte qualche strappetto come alla Cascata, ai Masi di Cavalese o a Ziano di Fiemme”, conferma l’istruttrice. Che si adotti la tecnica classica o lo skating, si scivola tra salici imbiancati, piccole abetaie, masi antichi, lambendo tutti i paesi della Val di Fiemme che si trovano sotto il Cornon, la Pala di Santa e il Corno Nero. Le distese innevate invitano al silenzio, rotto solo dallo scroscio fra sassi e lastre di ghiaccio del fiume Avisio che il tracciato, sempre battuto alla perfezione, segue per lunghi tratti.
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Sci alpino: 5 aree sciistiche tra il Latemar e le Pale di San Martino
Cabinovie e seggiovie, di ultima generazione e molto silenziose, accompagnano gli sciatori su oltre 110 chilometri di piste distribuite in cinque aree, parte del vastissimo carosello del Dolomiti Superski. Quelle del Cermis, di fronte a Cavalese, invogliano ad allacciare sci e scarponi per lanciarsi sui sette chilometri e mezzo della nera Olimpia, tra le più lunghe discese delle Dolomiti.
Sui tracciati dello Ski Center Latemar, raggiungibili da Pampeago e da Predazzo, si scia sempre al sole, sopra il livello della vegetazione. Si fa una sosta sulla pista Agnello per ammirare le installazioni di RespirArt, realizzate con materiali naturali, formano uno dei parchi d’arte più alti al mondo, tra i 2.000 e i 2.200 metri di quota.
Appena 15 chilometri e undici piste sono invece i numeri del comprensorio di Passo Rolle, sotto le Pale di San Martino. In un paesaggio d’alta quota, attraversato dalla strada su cui si affaccia un grumo di case, ecco tuffarsi la nera Paradiso, teatro di gare internazionali, e la pista Castellazzo, vicina al Cimon della Pala, il “Cervino delle Dolomiti” come l’avevano soprannominato i primi alpinisti inglesi toccati dalla sua forma svettante.
Si affacciano sulle Pale e sul gruppo del Lagorai anche le piste del versante di Bellamonte dell’Alpe Lusia, non lontano dal Parco dei cervi, il recinto allestito nel Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino dove osservare cervi, camosci, caprioli. Intorno, imbiancati, gli abeti rossi di risonanza protetti dal parco mostrano la loro magia: sono conosciuti dai liutai, Antonio Stradivari compreso, fin dal XVII secolo. La crescita lenta, l’esposizione al sole insieme all’unione di umidità e calore rendono il loro legno capace di propagare il suono in modo eccezionale.
Cosa visitare in Val di Fiemme
D’altronde la natura è da tempo sovrana in Val di Fiemme. Gli undici comuni fanno parte della Magnifica Comunità, l’istituzione fondata nel XII secolo che ha protetto nei secoli l’ambiente e ancora oggi partecipa alla gestione dell’immenso patrimonio boschivo. Ne è testimone il palazzo cinquecentesco a Cavalese, che custodisce i documenti e i manoscritti originali, oltre a un interessante pinacoteca formata da opere di artisti locali. È da mettere in agenda con il Museo d’arte contemporanea, sempre a Cavalese, sede di mostre sulle nuove valenze artistiche del territorio alpino. E con il Museo geologico delle Dolomiti, a Predazzo, per ricordare che queste guglie furono un tempo barriere coralline in un mare primordiale, modellate da vento, pioggia, neve, fino all’attuale labirinto di torri, creste e spigoli di straordinaria roccia.
I pacchetti per le Olimpiadi Milano Cortina 2026
Saranno i primi Giochi diffusi, sparsi in tre regioni e in diverse città del Nord. Milano Cortina 2026 ha scelto come fornitore ufficiale per i biglietti e i servizi di ospitalità la società On Location. Accedendo alla piattaforma online diventa facile creare i pacchetti. Gli Olympic Ticket-Inclusive Hospitality Package offrono, oltre al biglietto, spazi in baite e chalet all’interno delle sedi di gara, con menu che esaltano l’enogastronomia alpina e servizi esclusivi come schermi e vetrate per assistere alle competizioni.
In Val di Fiemme, per esempio, On location propone pacchetti per dieci gare allo Stadio del Fondo di Tesero con l’accesso alle Premium Lounge, servizi di ristorazione, mega schermi e prezzi dai 750 ai 900 euro. Allo Stadio del Salto di Predazzo si può scegliere tra sei sessioni di gara e l’accesso a una lounge esclusiva con una quindicina di metri di vetrata, affacciata proprio sul punto di atterraggio degli sciatori (da 1.250 a 1.500 €). Gli Overnight Package aggiungono alle proposte la sistemazione alberghiera per due, tre o quattro notti, insieme a soluzioni di trasporto (hospitality.milanocortina2026.org/it).
Come arrivare in Val di Fiemme
In auto: si raggiunge la Val di Fiemme percorrendo l’autostrada A22 del Brennero, con uscita a casello di Egna-Ora-Termeno, per proseguire poi sulla SS48.
In treno: la stazione più vicina è Trento.
Dove dormire in Val di Fiemme
1 La Roccia Wellness Hotel
Quattro stelle ristrutturato di recente usando il legno della Val di Fiemme. Infinity pool panoramica e Spa. Chiedere le stanze rinnovate con vista sul Cermis e la valle.
Indirizzo: via Marco 53, Cavalese (Tn) Tel. 0462.23.11.33 Web: larocciacavalese.com Prezzi: doppia b&b da 200 a 370 €
2 Villa Melì
Tre stelle superior completamente rinnovato. Spa con saune aromatiche, bagno turco, idromassaggio in legno. L’Arya Suite ha una terrazza privata di 50 metri quadri con idromassaggio e sauna privati.
Indirizzo: corso Dolomiti 43, Predazzo (Tn) Tel. 0462.50.12.03 Web: villameli.it Prezzi: doppia b&b da 150 a 270 €
3 Hotel Nele
Piacevole tre stelle sulle piste della Marcialonga, con tanto legno di cimolo e larice della Val di Fiemme. Spa con piscina e saune. Le camere Hydrosoft hanno la sauna a infrarossi in camera.
Indirizzo: via Roda 3, Ziano di Fiemme (Tn) Tel. 0462.57.11.46 Web: hotelnele.com Prezzi: doppia b&b da 135 a 200 €
4 Historic Hotel La Stua
In una dimora del centro restaurata da Ingrid Vanzo, 17 camere che si affacciano sui tetti, con vecchi legni e oggetti, stufe, quadri, mobili scovati dai trovarobe e nei mercatini di antiquariato. La Camera Storica del 1800, con stufa di maiolica, è la più antica.
Indirizzo: piazza Dante, Cavalese (Tn) Tel. 0462.34.02.35 Web: historichotellastua.it Prezzi: doppia b&b da 130 a 200 €
5 Hotel Garni Laurino
In un edificio del Seicento, una maison d’hôtes con sole 15 camere, dove l’impronta tradizionale (più evidente nella lounge-reception e la sala colazioni) si integra con gli elementi più moderni. Le nuove suite sono in legno d’abete chiaro, con soffitto a travi spioventi, bagni in pietra, angoli living con materassi giapponesi.
Indirizzo: via Antoniazzi 14, Cavalese (Tn) Tel. 0462.34.01.51 Web: hotelgarnilaurino.it Prezzi: doppia b&b da 150 a 200 €
6 Hotel Al Cervo
Tre stelle in centro. Le Junior Suite Teza si distinguono per il soffitto molto alto, con travi a vista in abete sbiancato, e per la vista dai loro balconi soleggiati: la selvaggia catena del Lagorai e i tramonti sulle Dolomiti di Brenta. Il proprietario accompagna gli ospiti sulle piste di fondo.
Indirizzo: via IV Novembre 18, Tesero (Tn) Tel. 0462.81.31.39 Web: albergoalcervo.com Prezzi: doppia b&b da 95 a 200 €
Dove mangiare in Val di Fiemme
7 Ristorante El Molin
In un palazzo storico del centro, tanto legno e la cucina creativa a base di selvaggina e aromi di bosco di Alessandro Gilmozzi, una stella Michelin e stella verde.
Indirizzo: via Muratori 2, Cavalese (Tn) Tel. 0462.34.00.74 Web: alessandrogilmozzi.com Prezzo medio: 120 €
8 Chalet 44 Alpine Lounge
Bar, ristorante e pizzeria a 1.967 metri, all’arrivo della cabinovia Bellamonte 3.0, con vista sulla catena del Lagorai e sulle Pale di San Martino. Nuovo chalet moderno, cucina tradizionale. Spaghetti di grano saraceno con finferli, gulash di manzo con canederli.
Indirizzo: loc. Morea, Predazzo (Tn) Tel. 349.61.90.376 Web: chalet44.it Prezzo medio: 40 €
9 Ristorante Miola
Ha il marchio dell’Ecoristorazione e usa ingredienti locali: gli gnocchi di polenta sono conditi con ragù di coniglio, finferli e formaggio casolet, presidio Slow Food.
Indirizzo: località Miola 1, Predazzo (Tn) Tel. 340.37.61.958 Web: ristorantemiola.com Prezzo medio: 30 €
10 Baita Caserina
Sulla pista Agnello, galleria d’arte a cielo aperto, con vista sulle guglie del Latemar e cucina gourmet. In menu, taglieri di speck e formaggi locali, caserecci, zuppe.
Indirizzo: Pampeago, Tesero (Tn) Tel. 339.21.09.400; 0462.81.32.44 Web: baita-caserina.it Prezzo medio: 30 €
11 Tito Speck
Antico maso, oggi azienda di produzione di salumi tipici con ristorante e punto vendita. Canederli spinaci e speck, costine di maiale alla birra di Fiemme.
Indirizzo: Pozze di Sopra 2, loc. Ganzaie, Daiano (Tn) Tel. 0462.34.22.44 Web: titospeck.it Prezzo medio: 35 €
Cosa comprare in Val di Fiemme
12 Terre Altre
Cooperativa sociale agricola e fattoria didattica con agricoltura biodinamica. Attività sociale, con inserimento di persone svantaggiate. Nuovo punto vendita in paese per verdure e frutti in vasetto, cosmetici naturali, tinture madri, grappe, sciroppi.
Indirizzo: via Latemar 1-A, Castello-Molina di Fiemme (Tn) Tel. 0462.23.52.98 Web: terrealtre.org
13 Pasticceria Cose Buone da Paolo
Torte di tradizione, panettoni, pandori, torroni, frittelle ma soprattutto il vero strudel del Trentino: ne realizzano fino a 300 al giorno.
Indirizzo: piazza Scopoli 12, Cavalese (Tn) Tel. 0462.34.02.66 Web: cosebuonedapaolo.it
14 La Sportiva Factory Store
Calzature e abbigliamento outdoor, prodotti realizzati tra le Dolomiti con minimo impatto ambientale.
Indirizzo: via Ischia 3, Ziano di Fiemme (Tn)Tel. 0462.57.09.40 Web: lasportiva.com/it
Per saperne di più: visitfiemme.it
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