Cortina d’Ampezzo: ridateci i vecchi vip. Quelli veri e che tutti amavano
La regina delle Dolomiti cambia volto e anima. Ma il rimpianto per le atmosfere di una volta non è solo figlio della nostalgia. Oggi i protagonisti arrivano da lontano, dal Texas, da Hong Kong, dal Qatar. Forse qualcosa è sfuggito di mano L'articolo Cortina d’Ampezzo: ridateci i vecchi vip. Quelli veri e che tutti amavano proviene da Montagna.TV.
Il mondo si sta polarizzando, lo vediamo tutti, a ogni latitudine, in ogni ambito della società. In politica crescono i massimalisti da una parte e dall’altra (ma soprattutto dall’altra, quella sovranista); in economia si allarga il gap tra i miliardari (2682 censiti nel 2024, con un patrimonio che supera i 14.000 miliardi di dollari) e il resto della popolazione, cioè noi poveracci ex classe media; in montagna, per noi che la frequentiamo, è sempre più evidente l’abisso tra i luoghi dell’abbandono, le wasteland delle medie valli dove tracollano l’economia e la demografia (cioè non c’è più nessuno), e i nuovi non-luoghi del lusso, Courchevel, St. Anton, Cortina e un’altra manciata di cittadine artificiali sparse per le Alpi. Potrebbero stare su Marte, nessuno se ne accorgerebbe.
I fenomeni si tengono tutti, fanno tutti parte dello stesso trend. Scompaiono le sfumature, la medietà, la moderazione, e gli eccessi del passato ci sembrano ora innocui, quasi nostalgici come le copertine dei vecchi rotocalchi. Prendiamo Cortina che, purtroppo per lei, è destinata a stare sempre di più sotto i riflettori. Quanto era rassicurante il jet set di un tempo!
Sophia Loren abbracciata a Ralf Vallone nel gran ballo delle Olimpiadi (quelle del 1956, si intende); Brigitte Bardot fotografata da Giancolombo per Paris Match; la “contessa” Marta Marzotto in finti abiti ampezzani. I ricchi di allora definivano la “buona società”, passeggiavanofelici per corso Italia sfoggiando cagnolini e pellicce, tenevano i salotti artistico-finanziari e tutti sapevamo cosa pensavano e dicevano, perché c’erano i paparazzi a pedinarli. Spesso li vedevi risalire le crode insieme a un qualche Dibona, perché anche l’alpinismo faceva status. Quelli di oggi, chi li conosce? Sono texani, qatarioti, kazaki, non si sa cosa gli passa per la testa né perché sono venuti sulle Dolomiti, la loro missione, anzi mission, è quella di spendere esageratamente e poi andarsene a spendere da qualche altra parte.
Cortina, diciamolo, è sempre stata sensibile al fascino della società affluente. Fin dalla belle époque asburgica si è attrezzata per attirare la clientela migliore, ma per pescare nel mazzo dei miliardari oggi ha bisogno di un cambio di passo. Sta succedendo negli alberghi, la migliore cartina di tornasole. Il cinque stelle Cristallo, da sempre fiore all’occhiello dell’ospitalità ampezzana, si sta trasformando in un resort del gruppo Mandarin Oriental (sede a Hong Kong), che promette lussi sfrenati. L’Hotel Europa, uno degli alberghi più tradizionali in cima a corso Italia, è stato praticamente demolito e reinventato dalla famiglia D’Avanzo (alberghi a Paraggi, Portofino, Venezia) sotto il nome di Eight Cortina: qui il lusso ha un nuovo paradigma, tutto è sartoriale e personalizzato, dalle cifre del cliente cucite sulla biancheria alla consegna dei giornali, ai pasti cucinatiad hoc.Letti e divani sospesi (davvero, sembra che stiano fluttuando da terra), legni centenari Wildwood da foreste francesi certificate, persino un pavimento antico proveniente da un castello scozzese, nel vecchio Vip Club dove Jerry Calà cantava Maracaibo (in Vacanze di Natale, prima versione).Va da sé che per posare il capo, per una sola notte, in uno di questi indirizzi, le cifre partono (e non si fermano) da tre zeri.
Dice: i soliti moralisti. Dice: la solita invidia di classe. No, non siamo invidiosi. Solo un po’ rattristati, perché il mondo ci sfugge di mano. Domanda e offerta sono ormai transazioni aliene, non le capiamo più. Ricchi, non siamo mai stati, ma guardavamo con umana comprensione a quelli che lo erano, uomini e donne come noi, con qualche opinabile privilegio e molti grattacapi. Oggi non più. Ridateci, per favore, i vecchi vip!
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