Di stelle e radici, Prim racconta il suo EP
Intervista a Prim in occasione dell’uscita del suo EP “Luna in acquario ascendente sagittario” Una casa, idealmente isolata e su due piani, nelle cui stanze vivono ricordi, ritratti di famiglia, storie vibranti di emozioni, che si raccontano attraverso un pop malinconico eppure spensierato. È così che descriveremmo “Luna in acquario ascendente sagittario”, l’EP di Prim […] The post Di stelle e radici, Prim racconta il suo EP appeared first on Indielife.it - Magazine indipendente dedicato agli artisti emergenti.
Intervista a Prim in occasione dell’uscita del suo EP “Luna in acquario ascendente sagittario”
Una casa, idealmente isolata e su due piani, nelle cui stanze vivono ricordi, ritratti di famiglia, storie vibranti di emozioni, che si raccontano attraverso un pop malinconico eppure spensierato.
È così che descriveremmo “Luna in acquario ascendente sagittario”, l’EP di Prim uscito il 15 novembre 2024 per Carosello Records che segna un importante momento nel percorso della giovane artista modenese.
Dopo una produzione in inglese, che l’ha vista calcare i palchi di prestigiosi festival internazionali come il SXSW ad Austin (Texas), Prim, all’anagrafe Irene Pignatti, torna con “Luna in acquario ascendente sagittario”, un EP in italiano che tiene insieme malinconia e leggerezza, fotografia della sua giovane età.
Due elementi emergono con chiarezza dalla musica di Prim: da una parte, la musica e la scrittura come strumenti per amplificare e allo stesso tempo proteggersi da una realtà spesso troppo complessa da decifrare; dall’altro, il tema della casa e delle radici come terreno di costruzione di sogni e immaginario.
Il nuovo anno inizia per Prim con un live attesissimo: il 25 gennaio la sua musica sarà tra quella selezionata da Rockit per La Notte dei CBCR, lo spazio di espressione dedicato agli artisti e alle artiste emergenti più interessanti della scena musicale contemporanea. In attesa di sentirla live, le abbiamo fatto un po’ di domande per conoscerla meglio e per farci leggere questo EP, come fosse una carta natale.
Luna in acquario ascendente sagittario. Interpelliamo gli astri. Cosa ci dice questo titolo?
Questo titolo rimanda al mio tema natale, che si riconduce a sua volta a dove sono nata. Dato che l’EP è un viaggio molto personale che parla di me, della mia casa e della mia famiglia, ho pensato di interpellare gli astri e chiamarlo Luna in acquario ascendente sagittario.
Tra i nostri brani preferiti di questo EP c’è “206”. Un testo e delle sonorità che trasmettono con lucidità e poesia una dimensione di rottura ed evoluzione che sembra una sorta di manifesto programmatico della tua musica. Condividi questa interpretazione? Cosa rappresenta per te questo pezzo?
Condivido in pieno questa interpretazione perché questo pezzo è il primo che ho scritto e l’ultimo che ho finito di scrivere, quindi racchiude tutto l’arco temporale della realizzazione dell’EP ed è di certo uno dei pezzi che mi rispecchia di più.
Dato che ci abbiamo messo molto tempo a scriverlo, sono successe tante cose nel mentre e tra queste c’è anche la fine di una relazione che andava avanti da molti anni. Infatti il testo iniziale parlava di una relazione vecchia, ma dopo essermi mollata il brano si è calato nel presente e mi ha aiutato a metabolizzare la novità del tornare da sola.
Leggerezza e malinconia. I brani di “Luna in acquario ascendente sagittario” sembrano porsi all’intersezione tra questi due mood. Quanto e in che termini sono importanti per te e per la tua creatività?
Leggerezza e malinconia sono certamente presenti all’interno di questo lavoro. Proprio perché è molto personale, i brani rispecchiano esattamente le mie emozioni e dato che la maggior parte fa riferimento alla mia infanzia c’è decisamente della malinconia.
In questo EP c’è un racconto articolato e sfaccettato dei concetti di casa e famiglia, l’ultimo brano uscito “Coming back from Marte”, ne è solo un esempio. Attingendo ad una prospettiva più ampia e generazionale, come pensi che siano vissute e percepite queste dimensioni dalle persone a te coetanee?
Onestamente non lo so, ognuno ha passati diversi e famiglia diverse. Per questo io non posso mai dare per scontato che le persone riescano a ritrovarsi nei miei testi. Eppure la musica fa questo, va a finire che qualcosa di personalissimo risuona familiare anche nelle esperienze degli altri. Per esempio, con Colleghi borghesi ho ricevuto un sacco di messaggi in cui figli di divorziati mi dicevano che si sentivano come me.
Ora è il momento delle associazioni. Se questo disco fosse un luogo, quale luogo sarebbe e perché? (Vale tutto: luoghi geografici, luoghi immaginari, non luoghi ecc.)
Se questo disco fosse un luogo sarebbe una casetta isolata su due piani. Come quella della mia copertina.
Dopo due date di presentazione del disco a novembre (a Milano e Modena), è il momento di tornare sul palco: Rockit ti ha selezionata per la serata dei CBCR che si terrà il 25 gennaio al Circolo Magnolia. Quali saranno gli ingredienti di questo live e cosa ti emoziona di più?
Sono molto contenta di questa opportunità e dell’attenzione che loro, come altri media – anche voi con questa intervista lo state facendo – o piattaforme, mi stanno dedicando. Essere tra una delle scommesse per il futuro ti gratifica e dà anche qualche responsabilità. Ad ogni modo, sono sempre contentissima di suonare live perché è proprio la dimensione in cui preferisco esprimermi!
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