INTERVISTA | Il “Black Karma” di Buzzy Lao
Buzzy Lao è un cantautore che per un istante è passato alle nostre orecchie ed ai nostri occhi, inutile affermare il contrario. Abbiamo avuto l’occasione d’intercettarlo grazie alla pubblicazione del suo nuovo album intitolato Black Karma e questo è stato il frutto della nostra chiacchierata virtuale. Buona lettura! Ciao Buzzy Lao! Benvenuto, ritorni con un […] L'articolo INTERVISTA | Il “Black Karma” di Buzzy Lao proviene da Blog della Musica.
Buzzy Lao è un cantautore che per un istante è passato alle nostre orecchie ed ai nostri occhi, inutile affermare il contrario. Abbiamo avuto l’occasione d’intercettarlo grazie alla pubblicazione del suo nuovo album intitolato Black Karma e questo è stato il frutto della nostra chiacchierata virtuale. Buona lettura!
Ciao Buzzy Lao! Benvenuto, ritorni con un nuovo album intitolato “Black Karma” raccontaci un po’ com’è nato e raccontaci il significato di un titolo così avvincente?
Black Karma è nato negli ultimi 3 anni, collezionando canzoni che ho scritto che ho pensato avessero un filo comune tanto da essere un disco. L’ho prodotto insieme a un produttore francese, Florian Monchatre, tra Palermo e Parigi. È stato elettrizzante lavorare con lui che ha aveva già prodotto alcuni dei miei artisti preferiti in assoluto come Blick Bassy e i Tinariwen. Il titolo del disco parla del nostro lato oscuro, e infatti il disco parla proprio di questo dialogo che ho con il mio lato più nascosto, lo stesso che racchiude i sentimenti più infelici ma che sa essere benzina vitale se incanalato nella giusta direzione.
Con chi hai collaborato nel tuo ultimo lavoro discografico?
Oltre a Florian alla produzione ho collaborato con mio fratello Tiziano Salerno alla batteria, Salvo Cincirrone alle percussioni, Martina Cirri ai cori e in ‘Piccola Mia’ anche con Carmelo Drago che ha scritto le parti orchestrali e Addison Freeman al mandolino.
Pubblicare un disco da indipendente è sempre un atto romantico e coraggioso oggi come oggi, quali sono le tue aspettative sul tuo lavoro, cosa pensi cambierà, cosa ti ha spinto e ti spinge ancora a produrre musica?
Cerco di limitare le mie aspettative esterne al minimo, e di alzare quelle mie personali. So di aver dato il massimo in questo disco e il solo fatto di riuscire a pubblicarlo mi da l’energia necessaria per cominciare a pensare al prossimo. Non posso cedere alle aspettative esterne perchè così facendo mi farei distrarre dai numeri e dai risultati che tanto non saranno mai abbastanza. In questo senso essere indipendenti aiuta molto, sono solo concentrato sul mio lavoro, ho in mente ancora tanti altri dischi e tanta musica da condividere. Se qualcosa cambierà credo che sia la concezione del mio lavoro, sono ancora e sempre più determinato a considerare il mio progetto come una piccola bottega artigianale in cui entri solo e solamente se lo vuoi davvero fare o se passi di lì per caso e rimani attratto da quello che vedi. Mi sento molto artigiano in questo.
Ascolta il disco di Buzzy Lao
A quale brano dell’album Buzzy Lao si sente più legato? Quale invece nato per prima?
Il primo ad essere nato è ‘Io che non conosco più l’amore’, mi ha fatto capire che volevo fare un disco ritmato e colorato, corale. Credo però di essere più legato a ‘Karma’ perchè è il brano che più di tutti è nato da una necessità forte e decisa.
Il tuo stile si discosta parecchio da tutto ciò che sicuramente rappresenta la musica pop oggi, “Karma” è ad esempio un brano rappresentativo del tuo modo d’intendere la musica, a chi ti sei ispirato maggiormente durante il processo creativo? Com’è avvenuto?
A Febbraio del 2022 sono andato a Parigi per conoscere Florian che avrebbe poi prodotto il disco e in quel periodo suonava in città Piers Faccini, un’artista francese che amo e stimo da sempre. Sono riuscito ad andare al suo concerto ed è stato uno di quei live che non finiscono la sera stessa ma che riecheggiano in te anche dopo e per tanto tempo. Quella energia l’ho ritrovata non appena sono tornato a Palermo a casa mia, ho abbracciato la chitarra che non suonavo da una settimana ed è nato il riff. Le parole sono venute in modo naturale subito dopo, lo ricordo precisamente. Mi sembra un punto di incontro importante tra tutte le mie influenze musicali e soprattutto con la mia scrittura, è un brano di cui sono molto fiero.
Le tue prossime date saranno a Palermo, Milano e Torino, hai un legame particolare con queste città?
Palermo è la città in cui ho scelto di vivere da adulto, ormai 6 anni fa. Il legame è ovviamente fortissimo e non vedo l’ora di suonare in quella che considero ormai la mia città. Torino invece è la città in cui sono nato e cresciuto e a cui devo quasi tutto di quello che imparato a livello musicale. Una città piena di talento ma con un animo non incline al vantarsene, mi ci rispecchio ancora oggi tantissimo. Milano invece è una città che non conosco così bene, e questo forse rende il concerto ancora più interessante.
Musicalmente parlando senti che ti han dato qualcosa da voler restituire tramite la tua stessa musica?
Certo, in particolare Palermo che è una città in cui si fondono tantissime culture diverse e questo con la mia musica cerco di restituirlo. Mi piace molto il fatto che senza la mia voce non si potrebbe capire da dove proviene geograficamente la musica che faccio.
Volevamo lasciarti augurandoti di far ancora più luce sul tuo/nostro lato oscuro (si, abbiamo rubacchiato la frase dai tuoi social) e magari di suonare il più possibile dal vivo. Sentiti pure libero di usare queste righe per salutare chi vuoi!
Saluto voi che avete la forza e la curiosità di interessarvi ancora alle realtà piccole e indipendenti ma che cercano di fare musica con il cuore in mano. Grazie.
Social e Contatti
- Facebook: https://www.facebook.com/buzzylao
- Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=-y1M5RBx7Zs
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