Meteo, Neve in PIANURA: si sveglia l’Anticiclone RUSSO Siberiano

La terza decade di gennaio si preannuncia come un periodo meteo cruciale per il prosieguo dell’inverno, con segnali di risveglio dell’anticiclone russo che potrebbero influenzare significativamente le condizioni meteorologiche anche in Italia.   Questo elemento atmosferico, fondamentale per l’innesco di ondate di freddo, è stato in gran parte assente nelle ultime stagioni, limitando il ritorno […] Meteo, Neve in PIANURA: si sveglia l’Anticiclone RUSSO Siberiano

Jan 15, 2025 - 18:05
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Meteo, Neve in PIANURA: si sveglia l’Anticiclone RUSSO Siberiano

La terza decade di gennaio si preannuncia come un periodo meteo cruciale per il prosieguo dell’inverno, con segnali di risveglio dell’anticiclone russo che potrebbero influenzare significativamente le condizioni meteorologiche anche in Italia.

 

Questo elemento atmosferico, fondamentale per l’innesco di ondate di freddo, è stato in gran parte assente nelle ultime stagioni, limitando il ritorno di aria gelida verso il Mediterraneo e favorendo, invece, configurazioni più miti e umide.

 

La mancanza di nevicate significative in pianura negli ultimi anni è stata attribuita proprio all’innalzamento del flusso perturbato atlantico e alla scarsa interazione con l’aria fredda proveniente dall’est.

 

Storicamente, quando l’anticiclone russo è attivo, le masse d’aria gelida riescono a spingersi verso sud e a incontrare le correnti più umide provenienti da ovest, generando condizioni favorevoli a nevicate anche a basse quote.

 

Tuttavia, recentemente, questi incontri si sono verificati più a nord, tra Danimarca e Norvegia, lasciando il Mediterraneo esposto principalmente a flussi umidi e temperati. Ciò ha portato piogge in pianura e neve confinata alle Alpi e alle cime appenniniche, in un contesto relativamente mite.

 

Gli ultimi aggiornamenti modellistici, in particolare quelli del modello GFS, suggeriscono una possibile svolta. L’anticiclone russo sembra intenzionato a spingere aria fredda verso latitudini più basse, raggiungendo anche l’Italia.

 

Tuttavia, in questa configurazione, l’Atlantico sembrerebbe incapace di interagire con l’aria fredda, limitando le nevicate in pianura al Nord e confinandole, in modo fugace, lungo la costa adriatica, dove il passaggio dell’aria gelida sopra le acque più umide potrebbe generare episodi di neve.

 

Un’altra visione prospetta invece un’interazione più decisa tra il freddo orientale e le correnti perturbate atlantiche. In questo scenario, l’Italia potrebbe trovarsi al centro di un conflitto tra masse d’aria contrapposte, con potenziali nevicate fino in pianura sia al Nord sia lungo le coste tirreniche.

 

Tuttavia, la realizzazione di questa dinamica appare complessa, considerando le difficoltà storiche delle correnti atlantiche nel penetrare con decisione nel bacino del Mediterraneo.

 

A oggi, l’evoluzione rimane incerta. I segnali di un anticiclone russo-scandinavo attivo ci sono, così come quelli di un possibile intervento delle correnti atlantiche. La soluzione più probabile sembra essere una via di mezzo, con una moderata irruzione fredda da est e solo un parziale coinvolgimento delle perturbazioni atlantiche.

 

Tuttavia, il quadro potrebbe ancora mutare, rendendo necessario un costante monitoraggio per comprendere se e dove si manifesteranno nevicate significative. L’inverno, per ora, resta sospeso tra ipotesi e possibilità meteo.

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