Meteo verso FORTE ondata di GELO su Italia, e neve diffusa
Le proiezioni del Centro meteo europeo indicano un’evoluzione meteo straordinariamente in linea con la configurazione atmosferica delineata da un’analisi approfondita degli indici climatici. Si prevede un’espansione verso sud-ovest, ovvero sull’Italia, di una massa d’aria gelida proveniente dalle pianure siberiane. Verso la fine del mese, masse d’aria estremamente fredde potrebbero raggiungere l’Italia, accelerate da un […] Meteo verso FORTE ondata di GELO su Italia, e neve diffusa
Le proiezioni del Centro meteo europeo indicano un’evoluzione meteo straordinariamente in linea con la configurazione atmosferica delineata da un’analisi approfondita degli indici climatici. Si prevede un’espansione verso sud-ovest, ovvero sull’Italia, di una massa d’aria gelida proveniente dalle pianure siberiane.
Verso la fine del mese, masse d’aria estremamente fredde potrebbero raggiungere l’Italia, accelerate da un minimo di bassa pressione sulle regioni meridionali, che fungerebbe da catalizzatore per l’arrivo dell’aria gelida. Tuttavia, non si può ancora definire l’evento come “buriana”, in quanto, secondo alcune teorie, questa dovrebbe provenire direttamente dalla Siberia. Trattandosi di una proiezione a lungo termine, sono necessarie conferme. Al contrario, il modello matematico americano prevede una predominanza delle masse d’aria oceaniche, che influenzerebbero il clima europeo e in parte anche quello italiano, con una minore forza delle alte pressioni rispetto alle previsioni del modello europeo.
L’evoluzione delineata dal modello europeo appare plausibile ma richiede conferme, essendo basata su una possibile intrusione di aria fredda continentale, molto attiva sull’intero territorio italiano. L’evento potrebbe ricordare l’ondata di gelo del 2018. Il modello matematico americano, invece, continua a prevedere una maggiore stabilità delle proprie prospettive, senza variazioni significative.
Un evento atmosferico freddo di origine siberiana potrebbe verificarsi più avanti, poiché gli indici climatici mostrano condizioni favorevoli. Ci troviamo nella fase culminante dell’inverno meteorologico, che si estende dalla metà di gennaio fino a metà febbraio. Dopo questo periodo, l’intensità e la frequenza degli eventi freddi tendono a diminuire, con l’avvicinarsi della primavera meteorologica, che inizia ufficialmente il 1° marzo, anticipando di circa tre settimane quella astronomica.
Per quanto riguarda le precipitazioni, il Centro Meteo Europeo prevede che durante la fase fredda queste si concentrerebbero sulle regioni adriatiche, arrivando forse fino all’Emilia-Romagna, con neve anche a quote pianeggianti e lungo le coste. La presenza di un minimo di bassa pressione sulle regioni meridionali potrebbe portare precipitazioni localmente anche su alcune aree tirreniche del basso Tirreno. È previsto inoltre un rischio neve per la Sardegna orientale.
Successivamente, le correnti oceaniche potrebbero diventare predominanti, con l’arrivo di una perturbazione robusta dall’Oceano Atlantico verso est. Questa attraverserebbe il cuscinetto di aria fredda presente in Val Padana, causando una nevicata abbondante, ormai attesa da tempo. Tuttavia, nelle regioni settentrionali non sono previste precipitazioni nella prima fase, mentre al Sud un minimo di bassa pressione potrebbe generare piogge di intensità estrema sui settori orientali, con il rischio di alluvioni lampo. Su questo aspetto, sono già stati pubblicati articoli specifici.
Gli indici climatici citati sono schemi che combinano diverse variabili atmosferiche, fornendo previsioni su configurazioni meteo future. Questi risultano particolarmente utili per prevedere eventi di freddo intenso in Europa, con coinvolgimento anche dell’Italia.
Infine, è importante considerare il primo forte riscaldamento della stratosfera ormai imminente e la crisi del vortice polare prevista entro fine mese. Quest’ultima potrebbe portare a scambi di masse d’aria lungo i meridiani e a una saccatura del vortice polare verso l’Europa, come già accaduto nel Nord America. Questi elementi potrebbero favorire un’escalation di ondate di freddo in Europa e in Italia. Seguiranno aggiornamenti nei prossimi articoli di meteorologia e climatologia per le tendenze dei primi giorni di febbraio.
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