Fine dell’Anticiclone, ecco la svolta meteo

Un cambio di pattern meteo, rispetto alla stabilità che ha caratterizzato questi ultimi giorni. Dopo un periodo dominato da un vasto Anticiclone che ha portato tempo stabile e prevalentemente soleggiato, l’Atlantico potrebbe tornare a esercitare la sua potenza predominante. Questo comporterebbe l’arrivo di correnti umide e instabili, che attraverserebbero il Mediterraneo, portando con sé sistemi perturbati capaci di generare piogge diffuse e nevicate, specialmente sulle montagne.

Fine Gennaio dinamico e instabile

A partire dall’ultima decade del mese, l’influenza dei flussi atlantici dovrebbe favorire una situazione di maltempo alternato a brevi pause di relativa stabilità. Le regioni più coinvolte da queste condizioni saranno probabilmente quelle occidentali, in particolare le aree affacciate sul Mar Tirreno, che solitamente risentono maggiormente dell’umidità portata dalle perturbazioni.

Invece, le regioni settentrionali e quelle adriatiche potrebbero vedere fenomeni meteorologici meno regolari o comunque meno intensi. La variabilità delle precipitazioni dipenderà infatti dalla traiettoria delle perturbazioni e dalla configurazione generale del flusso atmosferico.

Precipitazioni anche buone e fenomeni di rilievo

In questo contesto, c’è la possibilità di eventi meteorologici di una certa intensità. Le piogge più abbondanti saranno attese soprattutto nelle aree costiere del Centro e del Sud, così come nelle zone montane più esposte ai venti umidi. Nonostante l’intensità di alcune precipitazioni, il clima dovrebbe mantenere caratteristiche tipicamente invernali senza ondate di gelo estremo o fenomeni di freddo eccezionale.

La neve continuerà a interessare principalmente le zone montane, con accumuli significativi previsti sopra i 1.000-1.200 metri sulle Alpi e sugli Appennini. In queste aree, le nevicate potrebbero risultare abbondanti, migliorando le condizioni per le attività invernali come lo sci.

Neve in quota: al piano non ci sarà la possibilità…

L’arrivo delle perturbazioni atlantiche, accompagnato da un innalzamento delle temperature, limiterà le nevicate alle altitudini più elevate. Sulle Alpi, si prevede neve consistente a partire da 1.000 metri, mentre sugli Appennini potrà scendere fino a 900-1.200 metri in presenza di aria fredda associata ai sistemi perturbati. Tuttavia, per le pianure del Nord e le zone collinari del Centro, le probabilità di vedere la neve resteranno molto basse.

La tipica influenza delle correnti atlantiche, caratterizzate da una certa mitezza, rende poco probabile la formazione di nevicate al livello del mare o nelle aree di bassa quota. Questo non toglie, però, che il cambiamento delle condizioni atmosferiche rappresenti un’evoluzione interessante nel panorama meteorologico di questo Gennaio.

Alla fine meglio questo tipo di tempo…

Le correnti atlantiche rappresentano una delle componenti principali del clima invernale in Italia, capaci di generare eventi significativi sia in termini di precipitazioni che di nevicate. Per le regioni montane, queste condizioni offrono un’occasione preziosa per accumulare risorse idriche, fondamentali per i mesi più caldi dell’anno.

Nelle pianure e nelle colline, invece, sarà solo pioggia. Anche se alcuni speravano nel gelo, il ritorno delle perturbazioni atlantiche sembra segnare una svolta significativa nel clima di Gennaio. Le piogge che cadono in questo periodo sono fondamentali per il prosieguo del meteo primaverile e soprattutto estivo.

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