Chiude Cioè? La verità e la confessione del giornalista: “Scrivevo lettere finte per la rivista”

La rivista Cioè chiude? La notizia si è sparsa a macchia d’olio sul web, ma in realtà non è propriamente vera. La storica rivista per ragazzini, un tempo settimanale, era passata ad essere un quindicinale e ora uscirà… di tanto in tanto. A farlo intendere è stata proprio la rivista con delle storie su Instagram. […] L'articolo Chiude Cioè? La verità e la confessione del giornalista: “Scrivevo lettere finte per la rivista” proviene da Biccy.

Jan 23, 2025 - 06:56
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Chiude Cioè? La verità e la confessione del giornalista: “Scrivevo lettere finte per la rivista”

La rivista Cioè chiude? La notizia si è sparsa a macchia d’olio sul web, ma in realtà non è propriamente vera. La storica rivista per ragazzini, un tempo settimanale, era passata ad essere un quindicinale e ora uscirà… di tanto in tanto.

A farlo intendere è stata proprio la rivista con delle storie su Instagram. “Ciao Amica [amicA, i maschi non possono comprare Cioè?, ndr] quest’anno abbiamo deciso di allungare un po’ le nostre vacanze. Sicuramente ne avevamo bisogno per ricaricarci, ma volevamo anche pensare a cosa fare nelle prossime settimane. Forse te ne sarai già accorta, ma per il nuovo numero di Cioè stai aspettando più del solito. Niente panico. Arriverà, anche molto presto! Dopotutto c’è un certo Festival che si avvicina e che ci appassiona da sempre. In questo 2025 ci vedremo un po’ meno in edicola, ma ci troverai sempre qui, pronti a chiacchierare con te, a raccontarti curiosità e ad avvisarti ogni qual volta potrai trovare nuovo numero di Cioè in edicola!“.


Cioè non chiude, semplicemente uscirà di tanto in tanto. Nel dubbio, proprio ieri, il giornalista Fabio Caressa ha confessato al Corriere della Sera che quando aveva 16 anni (tre anni dopo l’uscita del primo numero, quindi) ha lavorato per la rivista rispondendo a lettere che lui stesso inventava. È tutto bellissimo.

Avevo 16 anni. Studiavo al liceo classico e dicevo agli amici: vorrei scrivere. Qualcuno era nell’editoria, mi hanno indirizzato: cercavano giovani leve. Il mio compito erano le lettere. “Sono tal dei tali (erano quasi sempre firme femminili), ho incontrato il vip tal dei tali”. Tutto rigorosamente inventato». La bugia più grossa? «Quella della ragazza che incontra Bono Vox a Trinità dei Monti, “un po’ mascherato per non farsi riconoscere”. Come no!? Se Bono in quel periodo si fosse presentato a Trinità dei Monti sarebbe stato il delirio. A modo mio inventavo storie. Comunque ho fatto anche interviste vere: la prima ad Alberto Fortis“.

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