Sardegna, insurrezione contro il caro voli
Se non ora quando? La Sardegna insorge contro l’addizionale comunale sui diritti di imbarco – i 6,5 euro che ogni passeggero paga per un biglietto – e si mette sulla scia dell’Abruzzo, terza regione dopo Calabria e Friuli Venezia Giulia a eliminare l’imposta. Troppo allettante la proposta di Ryanair – in caso di riduzione delle tasse sul trasporto aereo – di aumentare investimenti, passeggeri e rotte per non essere presa in considerazione. Continue reading Sardegna, insurrezione contro il caro voli at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
Se non ora quando? La Sardegna insorge contro l’addizionale comunale sui diritti di imbarco – i 6,5 euro che ogni passeggero paga per un biglietto – e si mette sulla scia dell’Abruzzo, terza regione dopo Calabria e Friuli Venezia Giulia a eliminare l’imposta. Troppo allettante la proposta di Ryanair – in caso di riduzione delle tasse sul trasporto aereo – di aumentare investimenti, passeggeri e rotte per non essere presa in considerazione. E ora l’isola ci pensa eccome.
Anche perché, osserva l’Unione Sarda, le tariffe restano troppo care – anche sotto le Feste – e tagliare la gabella contribuirebbe a rilanciare il turismo in toto: “Servirebbero soldi – una trentina di milioni – e la volontà politica”. Insomma, non basta il servizio di continuità territoriale, assicurato da Aeroitalia, Ita Airways e Volotea, sottoposto alle verifiche della Regione in risposta ai disagi segnalati dagli utenti. Il trasporto aereo resta una spina nel fianco della Sardegna e nei periodi di punta residenti e turisti sono prigionieri degli algoritmi delle compagnie, arrivando a spendere 400 euro.
Ecco allora che Marco Tedde e Antonio Moro (ex assessore regionale ai Trasporti), esponenti rispettivamente di Forza Italia e Psd’Az, hanno chiesto in una nota congiunta l’abolizione dell’addizionale comunale: “Lo spunto arriva dalla Regione Abruzzo che, sul solco di Friuli Venezia Giulia e Calabria, ha deciso lo stop alla tassa e annuncia nuove rotte, con un aumento del numero dei passeggeri annui del 30%, 100 milioni di euro aggiuntivi di investimento da parte di Ryanair e supporto ad oltre 950 posti di lavoro tra diretti e indotto”.
“L’imposta incide in maniera considerevole sul costo del biglietto – concludono – e crediamo sia il momento giusto affinché la presidente Todde inizi a stare al fianco dell’aeroporto di Alghero, abbattendo integralmente l’odioso balzello in funzione riequilibratrice rispetto agli scali di Olbia e Cagliari, che potrebbero avere una riduzione del 50% della tassa”.
«Nello scorso luglio Fratelli d’Italia ha depositato una proposta di legge nazionale affinché la tassa non si applichi più nei tre aeroporti sardi – nota Paolo Truzzu, capogruppo di FdI in Consiglio regionale – Se la Sardegna non decide in tempi brevi rischia di perdere un’importante opportunità, con inevitabili ricadute negative sui trasporti e sul turismo. L’abolizione della tassa sarebbe un passo decisivo sia nell’applicazione del fondamentale diritto dei sardi alla mobilità che nello sviluppo socioeconomico dell’Isola, consentendo alle compagnie di aumentare i collegamenti degli aeroporti sardi con le principali città italiane ed europee».
Come il canto delle Sirene, dall’Abruzzo risuona la voce del direttore commerciale di Ryanair, Jason Mc Guinnes: «Qualora l’addizionale comunale fosse abolita a livello nazionale, saremmo pronti a investire in Italia. La tassa danneggia il traffico aereo. Gli esempi positivi di Friuli Venezia Giulia e Calabria e, ora, quello dell’Abruzzo, ci dimostrano che una soluzione c’e. Ryanair è pronta a sviluppare la sua proposta di crescita che prevede 40 basi in più, per un investimento di 4 miliardi di dollari, 20 milioni di passeggeri in più, 250 rotte in più e 1.500 nuovi posti di lavoro».
Il canto è ammaliante: che farà “Ulisse” Todde?
What's Your Reaction?