I Monoliti di Gotland, tra nebbie ancestrali e segreti incisi nella pietra

Tra volti umani, profili animali e arche mitiche, i raukar sono un monumento imperdibile in Svezia: ecco i misteri legati ai monoliti di Gotland

Jun 9, 2025 - 18:50
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I Monoliti di Gotland, tra nebbie ancestrali e segreti incisi nella pietra

Alcuni luoghi a vederli sembrano usciti da serie TV e film fantasy, ma esistono davvero: è il caso di Gotland, l’isola più grande di Svezia dove il vento porta con sé sussurri antichi e le nebbie del Baltico svelano paesaggi dal sapore mitologico. Tra le meraviglie naturali da non perdere ci sono i monoliti di Gotland, uno dei motivi per cui i turisti decidono di affrontare un viaggio per visitarla. Conosciuti anche come raukar, queste figure misteriose si ergono quasi come guardiani solitari lungo le coste dell’isola. Antichi, scultorei, tanto inquietanti quanto maestosi, hanno molto da raccontare.

Il fascino delle raukar, i monoliti di Gotland

Li conosciamo come monoliti di Gotland ma i local li chiamano raukar: si tratta di formazioni di calcare emerse nel corso dell’ultima Era Glaciale quando il mare, ritirandosi, ha lasciato affiorare queste sculture naturali poi erose nel tempo. Sarebbe riduttivo, però, vederle solo come fenomeni geologici. Visti da vicino, specialmente quando il cielo è grigio e soffia il vento, hanno qualcosa di mistico, tanto che in tempi antichi erano legati a leggende. Ogni monolite sembra raccontare una storia diversa: alcuni somigliano a profili umani, altri a creature mitologiche e altri ancora a colonne spezzate, ma tutti condividono un’aura di mistero e solennità.

Alcuni di questi hanno persino guadagnato un soprannome. Il più famoso? Hoburgsgubben, cioè il “vecchio di Hoburgen”, che con il suo profilo ricorda proprio un volto umano che scruta il mare. Secondo la leggenda, sarebbe un antico custode pietrificato dagli dei per aver provato a svelare i misteri del mare.

C’è poi Lergravsporten, una formazione ad arco che sembra un varco aperto verso un altro mondo. Secondo le credenze, passarci attraverso durante l’alba o il tramonto significa varcare la soglia tra il mondo reale e quello onirico. Uno dei più suggestivi si trova a nord dell’isola di Gotland: prendendo un traghetto per Fårö si possono osservare i monoliti di Langhammars e Digerhuvud dove una distesa di centinaia di figure lascia davvero a bocca aperta.

raukar, i Monoliti di Gotland
Fonte: iStock
La costa di Gotland è caratterizzata da monoliti che i local chiamano “raukar”

C’è chi li guarda e li fotografa. Chi li studia. Ma ci sono anche quelli che si fermano in silenzio, li ascoltano. Perché i raukar non parlano, ma comunicano. Sono simboli del passare del tempo, di una pazienza geologica che sfida l’ansia del presente. Vederli all’alba, quando la nebbia si dissolve piano e le prime luci tingono la pietra di rosa e oro, è un momento quasi mistico.

Un luogo d’incanto che si trova non lontano dalla città di Visby con un paesaggio che diventa quasi “lunare”: i monoliti di calcare modellati da acqua e vento hanno resistito milioni di anni accumulando storie e leggende legate alla loro nascita.

Dove si trovano i Monoliti di Gotland e come raggiungerli

I raukar, ovvero i monoliti di Gotland, si trovano lungo la costa settentrionale e meridionale dell’isola di Gotland, la più grande del Paese scandinavo. La loro massima espressione si estende sulla vicina isola di Fårö, a nord e raggiungibile tramite traghetto in cinque minuti.

Per visitarli solitamente si parte da Visby, un borgo caratteristico con casette colorate che richiama il mondo vichingo e quello delle fiabe nordiche. Non è un caso che proprio qui si svolga il celebre evento Medieval Week, una festa in comune che trasforma il centro storico e attira tanti turisti dalla Svezia e non solo.