Quel Supertuscan che ha compiuto 40 anni

C’era un tempo in cui parlare di “Supertuscan” era quasi un’eresia. Anni in cui, fuori dai disciplinari delle DOC e delle DOCG, i vini prodotti con vitigni internazionali, in particolare Cabernet Sauvignon, Merlot o Syrah, venivano considerati figli ribelli della tradizione toscana. Eppure proprio da quella ribellione, a partire dagli anni Settanta e Ottanta, sono L'articolo Quel Supertuscan che ha compiuto 40 anni sembra essere il primo su Dove Viaggi.

Jun 9, 2025 - 18:45
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Quel Supertuscan che ha compiuto 40 anni

C’era un tempo in cui parlare di “Supertuscan” era quasi un’eresia. Anni in cui, fuori dai disciplinari delle DOC e delle DOCG, i vini prodotti con vitigni internazionali, in particolare Cabernet Sauvignon, Merlot o Syrah, venivano considerati figli ribelli della tradizione toscana. Eppure proprio da quella ribellione, a partire dagli anni Settanta e Ottanta, sono nate etichette che avrebbero cambiato la storia del vino italiano. Come il Cabreo Il Borgo delle Tenute Ambrogio e Giovanni Folonari, che ha celebrato le sue 40 vendemmie.

Un Supertuscan nato nel 1982

Era il 1982 quando venne prodotta la prima annata di Cabreo Il Borgo. Un blend di Sangiovese con Cabernet Sauvignon e Merlot, nel cuore del Chianti Classico: quasi un affronto alla tradizione. Ma fu quell’intuizione a dare forma a un’etichetta destinata a diventare uno dei simboli del Rinascimento enologico toscano. Le prime bottiglie furono disponibili a partire dal 1985: comincia lì, ufficialmente, la storia di quell’etichetta. Ed è una storia di famiglia, avviata da Ambrogio Folonari, che oggi viene portata avanti dal figlio Giovanni.

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Il progetto della nuova cantina

Il 2025 segna non solo l’anniversario del Cabreo, ma anche un momento di svolta per le Tenute Folonari, che hanno annunciato un investimento da 9 milioni di euro nel triennio 2024-2026. Il fulcro del piano è la nuova Cantina del Cabreo, che sarà inaugurata a maggio 2026: un progetto che promette di fondere tradizione e innovazione, con una visione architettonica e produttiva che guarda al domani senza dimenticare le radici.

“In uno scenario dominato oggi da crisi geopolitiche e riduzione dei consumi”, commenta Giovanni Folonari, presidente dell’azienda, “abbiamo scelto di puntare sulla nostra storia e sul valore dei nostri fine wines, a partire da Cabreo Il Borgo”

La cantina sorgerà nei pressi di Greve in Chianti, dove già si trovano i due relais di charme Borgo del Cabreo e Pietra del Cabreo, ciascuno con 11 camere ricavate dal restauro di antiche coloniche, di cui si prendono personalmente cura Giovanna Cornaro e Francesca Folonari, rispettivamente moglie e figlia di Ambrogio. Luoghi di accoglienza che coniugano il piacere del soggiorno rurale con la raffinatezza, la semplicità e l’eleganza dell’enoturismo toscano

La nuova cantina Cabreo Tenute Ambrogio e Giovanni Folonari a Greve in Chianti
La nuova cantina del cabreo delle Tenute Ambrogio e Giovanni Folonari a Greve in Chianti.

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Greve in Chianti, culla del vino e dell’accoglienza

Scoprire Cabreo significa anche scoprire Greve in Chianti, una delle capitali del vino toscano. È qui che la famiglia Folonari ha radicato le proprie tenute, da Nozzole — con la sua villa seicentesca — fino a Cabreo e alle vigne sulle colline che guardano verso Firenze.

La cittadina, con il suo mercato storico, la piazza dominata dalla statua di Giovanni da Verrazzano e le enoteche che propongono degustazioni dai piccoli produttori ai blasonati Supertuscan, è un microcosmo di tradizioni e di cultura del vino. Ogni settembre ospita la Rassegna del Chianti Classico, manifestazione in cui si mescolano vendemmie, folclore e alta qualità enologica.

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Dalla storia al presente: un’azienda in evoluzione

La Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute è nata nel 2000, ma affonda le sue radici nella storia enologica toscana del Settecento. Oggi conta cinque tenute che rappresentano il meglio delle DOC della regione: da Campo al Mare a Bolgheri alla Fuga a Montalcino, da Nozzole a Cabreo fino a Vigne a Porrona, nella Maremma più autentica.

Il 2024 ha segnato per l’azienda un fatturato aggregato di 11 milioni di euro, con una crescita particolarmente significativa nei settori dell’hospitality e della vendita direttaCS Folonari_40 anni Cab…. Un dato che conferma la capacità di coniugare la qualità dei vini con la valorizzazione del territorio.

Giovanni Folonari con il figlio e le con le sorelle Francesca e Angelica
Giovanni Folonari con il figlio e le sorelle Francesca e Angelica.

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L’anima di Cabreo: eleganza, fedeltà e visione

Il successo di Cabreo Il Borgo non si spiega soltanto con i numeri o i blend ben riusciti. È un vino che parla di fedeltà al territorio, pur nella sperimentazione. Le uve — Sangiovese in primis, poi Cabernet e Merlot — sono selezionate nei vigneti storici di Greve, con una filosofia produttiva che guarda alla sostenibilità e all’eccellenza. Dopo la vinificazione, il vino riposa in barriques di rovere francese per 16 mesi, per poi affinarsi in bottiglia, fino a restituire nel calice una personalità potente ma misurata, strutturata e avvolgente.

Negli anni la linea Cabreo si è ampliata, includendo etichette come Cabreo Black, dedicata esclusivamente ai vitigni internazionali, e Cabreo il Borgo Bianco, che dimostra come anche un bianco possa essere protagonista in terra di rossi. Ma Il Borgo resta il cuore simbolico della gamma.

Alcune bottiglie storiche del Supertuscan Cabreo che ha compiuto 40 anni (Tenute Ambrogio e Giovanni Folonari a Greve in Chianti)
Alcune bottiglie storiche del Supertuscan Cabreo Il Borgo che ha compiuto 40 anni (Tenute Ambrogio e Giovanni Folonari a Greve in Chianti).

40 anni dopo: un brindisi che guarda avanti

A quarant’anni dalla sua nascita, Cabreo Il Borgo è ancora oggi un vino capace di raccontare il coraggio di una visione. La nuova cantina, i relais, la crescita dell’ospitalità non sono semplici accessori, ma tasselli di un ecosistema che unisce vino, cultura, paesaggio. E che ha saputo trasformare un’idea enologica in una destinazione.

In un tempo in cui si moltiplicano le etichette e si rincorre l’effimero, Cabreo resta fedele a sé stesso. Forse anche per questo, continua a sorprendere. Come quei paesaggi toscani che, anche dopo mille viaggi, sembrano sempre nuovi.

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