Il lago di Pilato dagli occhi blu, il bacino con gli “occhiali” sta rinascendo e incanta tutti

Con i suoi "occhi blu", il lago di Pilato sta finalmente rinascendo: questa preziosa rarità dell'entroterra marchigiano è tutta da scoprire

Jun 6, 2025 - 03:20
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Il lago di Pilato dagli occhi blu, il bacino con gli “occhiali” sta rinascendo e incanta tutti

L’unico lago delle Marche è una perla nascosta: si tratta del lago di Pilato ed è racchiuso tra le vette dei monti Sibillini. Tra realtà e leggenda, lo specchio d’acqua glaciale è una meraviglia paesaggistica che sta però fortemente risentendo dei cambiamenti climatici. Un tempo i due bacini che ricordano due occhi azzurri si univano, dando vita ad una forma che veniva soprannominata “a occhiale” dai visitatori. Per raggiungerlo serve un trekking impegnativo ideale solo per persone allenate ma c’è da dire che i panorami mozzafiato e i silenzi ripagano di ogni passo faticoso.

Il lago di Pilato, l’unico naturale delle Marche

È uno dei pochi laghi montani e glaciali dell’Appennino e guadagna l’esclusiva di lago naturale per le Marche: quello di Pilato è un gioiello naturalistico da preservare che si trova tra le vette dei monti Sibillini. Oltre ad essere raggiungibile con trekking e sentieri, è caratterizzato da una leggenda che forse influenza proprio il suo nome: secondo alcuni racconti, sarebbe finito qui il corpo di Ponzio Pilato condannato e trasportato da bufali fin sulle montagne, per poi essere inghiottito nelle sue acque.

L’alone di mistero è nato nel Medioevo attirando poi tantissimi curiosi nel tempo. I soprannomi si sono sprecati: gola dell’infernaccio, pizzo del diavolo sono alcuni dei più noti ma a rendere tanto unico e speciale questo posto è un abitante insolito e prezioso.

Abita qui il Chirocefalo del Marchesoni, un crostaceo preistorico rosso che ha scelto questo come unico habitat al mondo: per proteggere il fragile esemplare è vietato avvicinarsi alle rive e chi percorre sentieri ed escursioni deve farlo con massimo rispetto. Il lago cambia forma durante i mesi, a volte si divide in due occhi azzurri, in altri periodi quando la siccità dà tregua i due bacini si uniscono facendolo riconoscere da tutti con lo pseudonimo simpatico di lago con gli occhiali.

Il lago di Pilato nelle Marche
Fonte: iStock
Il lago di Pilato con gli occhi blu sta rinascendo

Il lago di Pilato sta rinascendo

A quasi duemila metri d’altitudine l’unico lago della regione Marche torna a farsi notare, seppur in forma ridotta. Dopo un silenzioso inverno, il bacino simbolo dei monti Sibillini sta riaffiorando in primavera nonostante le nevicate siano state scarse e l’oggettiva emergenza meteo causi siccità nell’Appennino centrale. A raccontare la storia riportata da ANSA è Sara Marcelli, escursionista socia del CAI di Ascoli Piceno che ha raggiunto il luogo durante un trekking per scoprire che aspetto ha ora il luogo.

Nonostante la primavera ormai inoltrata, il bacino non ha ancora ritrovato il suo aspetto tipico: i due bacini non si sono uniti nella forma a occhiale e mostrano una sofferenza, cioè un apporto d’acqua non ancora sufficiente. A quasi duemila metri d’altitudine, incastonato tra le pareti del Monte Vettore, il lago simbolo dei Monti Sibillini sta lentamente riaffiorando, nonostante le scarse nevicate e la siccità che affligge l’Appennino centrale.

Dove si trova e come arrivare al lago di Pilato

Tra le località da sogno delle Marche il lago di Pilato sa distinguersi. Si trova a oltre 1900 metri d’altezza sul monte Vettore all’interno del parco nazionale dei Monti Sibillini all’interno della competenza comunale di Montemonaco. Il gioiello tra i pochi laghi glaciali alpini nell’Appennino è anche l’unico lago naturale della regione e per questo attira l’attenzione di molti turisti.

Non esistono veri e propri sentieri ufficiali per raggiungere il lago di Pilato, il parco vuole tutelare l’area così delicata ma non esistono divieti ufficiali. Dunque, ci si può arrivare seguendo i percorsi più storici che partono da foce di Montemonaco o da Forca Viola prediligendo il periodo dalla tarda primavera all’estate evitando il periodo prima di maggio poiché la presenza di neve e ghiaccio lo rende pericoloso. È importante ricordare sempre di mantenere una condotta sicura e rispettosa dell’ambiente.