Un aiuto per uno dei padri del turntablism
Magari il nome non vi dirà molto così a prima vista, ma se il deejaying ha assunto in certi momenti la dignità di arte, virtuosismo e genialità – dando così spessore ad una forma di creatività dalle potenzialità infinite, e non per fare i ganzi su Instragram – c’è tanto, tantissimo merito da parte di… The post Un aiuto per uno dei padri del turntablism appeared first on Soundwall.

Magari il nome non vi dirà molto così a prima vista, ma se il deejaying ha assunto in certi momenti la dignità di arte, virtuosismo e genialità – dando così spessore ad una forma di creatività dalle potenzialità infinite, e non per fare i ganzi su Instragram – c’è tanto, tantissimo merito da parte di Luis Quintanilla, alias Dj Disk.
(Dj Disk in azione; continua sotto)
Basti dire che è uno dei membri storici del collettivo Invisibl Skratch Piklz, sancta sanctorum del turntablism (anzi, pare sia stato proprio Disk a sdoganare l’uso del termine “turntablist”), il collettivo fondato da Q-Bert, Mix Master Mike e Apollo che negli anni ha incamerato vari talenti semplicemente giganteschi (a partire da A-Trak). Chi li ha visti all’opera, ha visto semplicemente cambiare la propria prospettiva sulla musica e sul virtuosismo tecnico. Pochi altri artisti sono stati così gamechanger nel loro campo.
(Trent’anni fa, già un fuoriclasse; continua sotto)
Di tutti loro – e ce ne sarebbe da dire, vedi l’epico rapporto tra Mix Master Mike e i Beastie Boys – Disk è stato probabilmente quello più avventuroso, sofisticato e visionario in quanto a curriculum musicale, accettando spesso e volentieri sfide artistiche meravigliose: ha collaborato negli anni con Herbie Hancock, Zakir Hussain, Mike Patton, i Primus, Jack De Johnette, Bill Laswell, giusto per fare qualche nome, e questo elenco già così fa venire i brvidi. Considerate che è solo parziale.
(Un’intervista più recente, con dimostrazione finale, dove racconta un po’ di se stesso; continua sotto)
Bene: Disk ha avuto recentemente un infarto, mentre si trovava in Messico. È sopravvissuto, è in cura, ma il costo della residenza in ospedale e dei trattamenti per riprendersi è al momento fuori dalla portata della famiglia più stretta. È stato quindi lanciato un crowdfunding – lo potete trovare qui – con l’obiettivo di arrivare a 13.000 dollari. Al momento, a pochi giorni dal lancio, siamo già a metà strada.
Se qualcuno che sta leggendo queste righe è stato toccato in qualche modo dall’arte e dalla visione di Dj Disk (e in generale del turntablism, ci verrebbe da dire), forse questo è l’occasione per dare un segno tangibile di supporto.
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