Il momento della rampallonata: dietro le quinte del nuovo anno dei Tamango
Intervista a cura di Rachele Latina, foto di Giulia Gasparini. Schietti, sognatori e imprevedibili, per conoscere bene i Tamango non potevamo far altro che entrare fino in casa loro e così è stato. I ragazzi ci hanno accolto nella loro nuova sala prove, che poi definirla sala prove è riduttivo. Uno spazio in ristrutturazione, pieno… L'articolo Il momento della rampallonata: dietro le quinte del nuovo anno dei Tamango proviene da Dance Like Shaquille O'Neal.


Intervista a cura di Rachele Latina, foto di Giulia Gasparini.
Schietti, sognatori e imprevedibili, per conoscere bene i Tamango non potevamo far altro che entrare fino in casa loro e così è stato. I ragazzi ci hanno accolto nella loro nuova sala prove, che poi definirla sala prove è riduttivo. Uno spazio in ristrutturazione, pieno di strumenti, tavoli con progetti, vestiti sparsi, idee scritte sul muro, un nido di creatività, dove ci siamo sentiti anche noi parte del collettivo.
Introdurre i Tamango in maniera convenzionale non sarebbe possibile, nella loro bio si riferiscono figli dei fiori, delle parole, parole, parole.
Per questo abbiamo chiacchierato con loro (dopo aver giocato a freccette), infatti…
Ragazzi, perché rampallonata?
Marcello: “Come abbiamo detto nel video, rampallonata è una parola che ci mancava per descrivere un sentimento che non sapevamo scrivere. In realtà è nato tutto durante un aneddoto estivo. Ero su un’isola sperduta nel mediterraneo con Angelo Trombino, una leggenda.
Mi stava raccontando una delle sue storie e io lo registravo di nascosto. Mi raccontava di una partita di calcio “isolani contro ormeggiatori”, lui da vera leggenda aveva saltato gli allenamenti e non era stato schierato titolare. A pochi minuti dalla fine sul risultato di 1-0 per gli ormeggiatori, il pubblico incita l’allenatore a farlo entrare in campo, ed è proprio sul fischio finale che dal nulla gli rimbalza davanti, sulla zolla perfetta, la palla perfetta. Gli carambola addosso. La stoppa. E tira una rampallonata all’incrocio. Segna!”
Quest’anno avete scelto l’immaginario del calcio, da cosa deriva questa scelta?
Marcello: “il calcio è un qualcosa a cui tutti sono legati: la partita di calcetto, il campionato la domenica, ma in realtà più che il calcio ci serviva in generale un mondo da riempire e rampallonata riconduce subito al calcio. Piano piano tutto è tornato, rampallonata rispecchia come ci sentiamo: hai la palla perfetta davanti che rimbalza sulla zolla giusta e devi calciare. Non sai se farai goal o no, ma intanto devi tirare!”
Qual è stata finora la vostra più grande rampallonata?
Marcello, Bruno, Manfredi: “Secondo me ci siamo dentro: questo tour, questo posto e tutto quello che stiamo facendo. Abbiamo una sala prove nuova, un hangar dove faremo lo studio, ma forse la più grande rampallonata è la nostra società omonima.
Possiamo davvero chiamarci soci adesso!
Dall’anno del cane all’anno del calcio.
Marcello, Bruno: “Ci piace dare un nome al cambiamento, quando sentiamo che qualcosa sta cambiando nella nostra musica, nelle nostre emozioni, allora scegliamo una parola che lo dica, che butti dentro un nuovo mondo. È un po’ un’espansione di ciò che succede nei gruppi di amici: c’è l’anno del calcetto, poi l’anno in cui si va a bere tutti in quel bar, poi l’anno in cui si usa quel modo di dire, si scherza su quel meme.
Per il gruppo di amici Tamango è l’anno della Ramapallonata.”
Per citare il video dove annunciate il nuovo progetto, voi prendete un po’ in giro la dinamica per la quale la gente adesso vi ferma dopo aver sentito “Il cielo sopra Berlino” Come ve la vivete? Vi dà fastidio?
Alberto: “In realtà c’è tanta curiosità, stiamo cercando di capire questa cosa ed è divertente. È un po’ come se ci trovassimo colpiti, perché non ci aspettavamo questa cosa e la abbracciassimo per capirla. Teniamo tanto alla canzone quindi si tratta più di stupore perché non avremmo mai immaginato questo successo.”
Marcello: “È assurdo tutto quello che una casualità può comportare, pensa che ci hanno fermato “gli sbirri” chiedendoci se fossimo i Tamango. Sicuramente noi non siamo fan dei social, ma è il mondo in cui siamo quindi accettiamo il compromesso. Tu pensi a cosa vorresti fare, lo fai e dopo un po’ di tempo quella cosa ha un effetto sul mondo, è tutto imprevedibile! Bisogna vedere cosa succede e prendere l’essenza
da ciò che accade, guardando il quadro ampio.”
Manfredi: “Tutto l’effetto mediatico non c’entra niente con noi come artisti e non è una cosa che ci influenza, però è stato sicuramente incredibile. Noi siamo attentissimi e vogliamo avere il controllo su tutto, guardando che tutto funzioni, invece per la prima volta succedeva qualcosa fuori dal nostro controllo.
È capitato casualmente che tre settimane prima avevamo fatto la programmazione che facciamo ad inizio anno, ed avevamo già definito una serie di cose. Ci ha fatto sorridere ritrovare un vecchio video di una riunione in cui tra gli impegni dei mesi avevamo scritto cosa avremmo voluto fare, e c’erano scritte cose tipo “fare il MiAmi” o trovare uno spazio che potesse accogliere tutte le persone che lavorano al progetto. Quando abbiamo girato quel video sembravano irraggiungibili. È come se tutto fosse successo in uno spettro di cose che stanno accadendo, e quindi la viralità non ha modificato la nostra strada, chiaramente gli ha dato un’accelerata.”
Nel video parlate del concetto di darsi un senso e della responsabilità che si cela dietro di esso, voi avete trovato un senso?
Marcello: “No, la domanda è “con che faccia smetto di essere uno dei “disperati” della provincia? Con che faccia posso diventare uno che può vivere davvero facendo quello che vuole, dicendo faccio l’artista e guai a chi mi zittisce?”
Vogliamo ricordarci di tutto ciò che abbiamo intorno, della gratitudine del poter venire qui a fare le prove. Per noi è importante non smettere di ricordarsi l’importanza delle cose e continuare a scoprire, parlare di tutto e non solo della propria arte. È importante che l’artista faccia i conti con le cose che accadono in giro.”
Beh ragazzi, avete tirato una bella rampallonata, non ci resta che venire a vedervi. Quando saranno le date del tour?
Il nostro tour negli stadi sarà a:
Torino il 28 giugno
Milano il 5 luglio
Bologna il 12 luglio
Roma il 19 luglio
Qui potete comprare i biglietti.
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