Fabri Fibra commenta la condanna e il risarcimento a Valerio Scanu
Tre settimane fa la Cassazione ha condannato in via definitiva Fabri Fibra per diffamazione contro Valerio Scanu, al centro della sentenza il testo del brano A Me Di Te, brano del 2013 in cui il rapper ha dato della donna al cantante sardo, il tutto condito da frasi davvero volgari. Per queste ragioni il 48enne […] L'articolo Fabri Fibra commenta la condanna e il risarcimento a Valerio Scanu proviene da Biccy.

Tre settimane fa la Cassazione ha condannato in via definitiva Fabri Fibra per diffamazione contro Valerio Scanu, al centro della sentenza il testo del brano A Me Di Te, brano del 2013 in cui il rapper ha dato della donna al cantante sardo, il tutto condito da frasi davvero volgari. Per queste ragioni il 48enne dovrà risarcire il collega con la somma di 70.000 Euro. Dopo la diffusione di questa notizia, alcuni utenti hanno criticato Scanu, invocando la libertà di parola e la lotta alla censura nell’arte, ma Valerio li ha messi a tacere con eleganza: “Mi dicono che siamo in democrazia e che quindi ci deve essere libertà. Qualcuno dice che un cantante può dire tutto quello che vuole, anche offendere un’altro artista. Allora se vi piacciono così tanto queste composizioni, fatevene fare una uguale per voi o per le vostre madre“.
Fabri Fibra commenta la sentenza della Cassazione: “Non c’è minaccia alla libertà. Scanu? Non l’ho sentito”.
In occasione dell’uscita del singolo Che gusto c’è, Fabri Fibra ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera. Oltre ad aver parlato del suo nuovo pezzo, il rapper ha anche commentato la condanna per diffamazione ed ha poi dichiarato di non aver mai conosciuto Valerio Scanu.
“Come ho preso la sentenza definitiva con cui dovrò risarcire Valerio Scanu? La sentenza è quello che è, non ci sono tanti modi per prenderla: l’ho presa. Ma non penso sia una minaccia alla libertà di parola, come ho letto in giro, anzi secondo me è tutto il contrario. Io sono stato liberissimo di dire quel che volevo dire. Non è vero che non puoi dire le cose, ma logicamente ci sono quelle che ti faranno pagare un prezzo e porteranno a delle conseguenze. Se sei un artista, la mia domanda è: tu dici le cose perché le puoi dire o non le dici perché hai paura di pagare le conseguenze? Se ho avuto modo di parlare con Scanu? A dire la verità no, ma non per niente, io non lo conosco, non l’ho mai visto. Ma io non conosco nessuno. Per me è molto importante la distinzione fra l’artista e la persona: io parlo dell’artista, se ci sono degli attacchi sono sempre alla figura pubblica, che si chiama pubblica perché è esposta, anch’io sono esposto. La mia intenzione è di confrontarmi con il personaggio, con le persone non mi interessa”.
Ma quale senso ha attaccare l’artista Scanu dicendo che è una donna e inventandosi rapporti, descritti peraltro in maniera volgarissima? Più che una canzone con qualche shade “all’artista” A Me Di Te pare una robaccia scritta da un ragazzino delle medie che cerca di far sghignazzare gli amici deridendo il compagno gay.
Apprezzo Fabri Fibra ma sulla questione Scanu non ne azzecca una. Nell’intervista di oggi sul Corriere, dice che per lui è importante “confrontarsi”. Qui solo uno stralcio del tipo di “confronto” che ha espresso nel testo della canzone (?) che gli è giustamente costata 70K
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— GraceSomehow (@LaSambruna) May 22, 2025
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