Varanasi, la città sacra dell’India: guida tra riti, fede e vita sul Gange
Varanasi, conosciuta anche come Kashi o Benares, è una delle città più antiche del mondo ancora abitate, con una storia che si estende per oltre 3500 anni. Situata nello stato dell’Uttar Pradesh, fu fondata nell’antico Regno di Kashi. La città ha mantenuto un ruolo centrale non solo politico ma soprattutto spirituale, essendo stata governata da L'articolo Varanasi, la città sacra dell’India: guida tra riti, fede e vita sul Gange sembra essere il primo su Dove Viaggi.

Varanasi, conosciuta anche come Kashi o Benares, è una delle città più antiche del mondo ancora abitate, con una storia che si estende per oltre 3500 anni. Situata nello stato dell’Uttar Pradesh, fu fondata nell’antico Regno di Kashi. La città ha mantenuto un ruolo centrale non solo politico ma soprattutto spirituale, essendo stata governata da monarchi che si identificavano con la divinità Shiva, incarnando così un potere sacro e terreno insieme. Questa continuità millenaria si percepisce camminando tra le sue vie. Sebbene palazzi, case e monumenti possano avere al massimo pochi secoli, lo spirito della città permea ogni cosa. Così, ogni pietra sembra raccontare un frammento di storia antica e sacra.
Introduzione su Varanasi
Varanasi è considerata “la città sacra” dell’induismo. Questo concetto è legato a quello di tirtha, termine con cui in sanscrito vengono indicate le località sacre induiste. Per ogni fedele ciò implica uno spostamento fisico, uno sforzo che simboleggia a livello metaforico il viaggio spirituale che porta i fedeli a raggiungere Varanasi.
Proprio in questa città unica, caotica e speciale, si crede che Shiva conceda agli esseri umani la possibilità di liberarsi dal saṃsāra, il ciclo eterno di morte e rinascita. Per questo motivo, milioni di induisti arrivano ogni anno sulle rive del Gange con l’obiettivo di purificare anima e corpo immergendosi nelle sue acque sacre da almeno cinque diversi ghats, le scalinate di pietra che conducono al fiume.
Questa pratica rituale è un atto di fede profondo, che simboleggia la rinascita spirituale e la speranza di raggiungere la liberazione finale. Il Gange stesso è venerato come la dea Ganga, la cui presenza permea ogni aspetto della vita cittadina e spirituale.
Buddha, Kabir e le altre influenze spirituali
Varanasi non è solo un centro dell’induismo, ma anche un luogo di grande rilievo per il buddhismo. A pochi chilometri dalla città si trova Sarnath, dove il Buddha raggiunse l’illuminazione sotto l’albero sacro e pronunciò il suo primo sermone, dando inizio alla diffusione del Dharma.
Una città con un cuore e una forza gravitazionale unica, Varanasi da sempre ha attirato anime in cerca di risposte e di illuminazione.
Tra esse, figure mistiche come Kabir, poeta e santo del XV secolo, che hanno lasciato un’impronta spirituale profonda, fondendo insegnamenti induisti e musulmani e contribuendo a fare di Varanasi un crocevia di tradizioni e spiritualità diverse, un mix che coesiste nel rispetto più incredibile e mai visto.
Cosa vedere a Varanasi
I ghats sul Gange: da Assi a Manikarnika
I ghats di Varanasi sono il cuore pulsante della città, luoghi di vita quotidiana e di rituali sacri. Scale che scendono a picco sulla sponda del Gange, luoghi dove riunirsi per condividere le storie delle divinità induiste, dove vendere collane di fiori, assistere a cerimonie sacre, dove perdersi ad ammirare la calma irruenta del fiume più famoso al mondo. Tra i più conosciuti, il ghat di Assi, noto per le abluzioni mattutine e le preghiere, mentre il Manikarnika Ghat è il luogo delle cremazioni, dove le pire ardono incessantemente, simbolo della liberazione dell’anima dal corpo terreno.
Passeggiare lungo queste scalinate significa immergersi in un’atmosfera sospesa tra sacro e profano, dove si intrecciano canti, preghiere e il vociare dei pellegrini. Potete vedere bambini giocare saltando su e giù per le imponenti scalinate, e pochi passi più in là assistere a una cremazione a cielo aperto. La dicotomia tra la bellezza della città e l’orrore della morte sono solo una nostra percezione da occidentali: a Varanasi sono due facce della stessa medaglia, parti equivalenti di un unico e imperscrutabile disegno, che è la vita umana.
I ghats sono così importanti perché permettono di avvicinarsi alla Dea Ganga, di bere la sua acqua, immergersi e purificare la propria anima.
I templi più importanti: Vishwanath, Durga, Tulsi
Tra i templi che dominano la città, il Kashi Vishwanath è il più venerato, dedicato a Shiva, la divinità protettrice di Varanasi. Solitamente non è permesso l’ingresso al luogo sacro ai non induisti. Ma anche fuori, sulla sua soglia, si può ammirare lo spettacolo di questa città pazzesca: la vita quotidiana dei fedeli che cercano la redenzione.
Proseguendo, c’è il tempio di Durga, con le sue pareti rosse e la sua energia vibrante, rappresenta la forza femminile della dea, spicca dal paesaggio catturando l’attenzione con aria solenne. Infine, da non perdere, il tempio di Tulsi è legato al poeta-santo Tulsi Das, autore del Ramcharitmanas. Questi luoghi sacri sono non solo centri di devozione, ma anche scrigni di arte e architettura millenaria.
Il centro storico e i suoi bazar
Il centro storico di Varanasi è un labirinto di vicoli stretti e tortuosi, dove si mescolano profumi di spezie, incenso e street food. Rumore, scimmie, caprette con deliziosi indumenti dismessi (perché nulla si butta, ma ogni animale si protegge), tuk tuk e venditori di aromaterapia, tutto si interseca in un mix di sensazioni davvero assurde.
I bazar sono un caleidoscopio di colori, suoni e sapori, dove si possono acquistare tessuti pregiati, oggetti sacri e artigianato locale. La vita pulsa in ogni angolo, offrendo al viaggiatore un’immersione totale nella cultura e nelle tradizioni indiane. Qui si trovano pregiate sete indiane, tessuti del Kashmir, incensi e collane benedette. Ogni passo nel centro di Benares è un’esperienza che si imprime nella memoria fotografica.
Cosa fare a Varanasi
La cerimonia Aarti al tramonto
Ogni sera, al calar del sole, i ghats di Dasaswamedh si animano per la cerimonia Aarti, un rituale di devozione al Gange che coinvolge fuoco, campanelle e canti sacri.
I pandit, sacerdoti induisti, generalmente giovani e appartenenti alla casta dei bramini, vestiti di arancione, sventolano grandi candelabri infuocati, creando giochi di luce ipnotici sulle acque del fiume. È uno spettacolo di intensa spiritualità e bellezza, che incanta e commuove chiunque vi assista con rispetto.
La sensazione che si prova durante l’Aarti è di sospensione e di relax. La musica e i movimenti cullano la mente, con un forte senso di dolcezza, ma anche solennità.
Alla fine della cerimonia è possibile comprare da qualche ambulante delle barchette di carta con un piccolo lumino all’interno, accenderlo e posarlo sulla cresta del Gange, per lasciare che raggiunga chi non c’è più, come un saluto.
Festival e tradizioni locali (come il Dev Deepawali)
Tra le celebrazioni più suggestive c’è il Dev Deepawali, la festa delle luci degli dei, che si tiene quindici giorni dopo Diwali. In questa notte, migliaia di lampade vengono accese lungo i ghats, illuminando il fiume in un mare di luci tremolanti che riflettono la devozione e la speranza degli abitanti. Altri festival, come Maha Shivaratri, animano la città con processioni, canti e danze tradizionali.
Navigare sul Gange all’alba
Una delle esperienze più emozionanti da fare a Varanasi è godersi la nascita del sole ammirando il cielo rosa che si apre sulla città. Il modo migliore per farlo è salire su una barca all’alba per risalire il Gange: è un’esperienza mistica. La nebbia leggera avvolge palazzi e ghat mentre i pellegrini si immergono nelle acque sacre e i sadhu meditano sulle rive. Il silenzio è rotto solo dal suono delle campane, dal canto dei mantra e dagli uccelli che salutano il giorno, mentre il sole tinge d’oro le cupole dei templi. È un momento di pura magia, che svela l’anima più intima di Varanasi.
Musica classica, yoga e lezioni spirituali
Varanasi è anche un centro di cultura e apprendimento spirituale. La musica classica indiana risuona nelle case dei maestri, mentre scuole di yoga e meditazione offrono corsi per chi desidera approfondire la propria pratica. Le lezioni spirituali, spesso tenute da guru locali, permettono di entrare in contatto con la filosofia e la saggezza millenaria della città. Da provare assolutamente sono le lezioni di yoga all’interno dei templi, come quello di Panchmukhi Mandir. Un qualcosa di molto diverso dalle pratiche occidentali. Lo yogini guida gli allievi attraverso la scoperta del respiro, fino a raggiungere un’intensa connessione con l’anima stessa di questa città.
Esperienze da fare a Varanasi
Assistere alle cremazioni a cielo aperto
Uno degli aspetti più intensi e controversi di Varanasi è la pratica delle cremazioni a cielo aperto sui ghats, in particolare al Manikarnika. Qui, le pire ardono senza sosta, illuminate dal fuoco sacro che simboleggia la liberazione dell’anima. Si tratta di pratiche molto diverse da quelle italiane. Assistere a questo rito è un’esperienza toccante e profonda, che racconta la visione induista della morte come passaggio verso la liberazione spirituale.
È possibile vedere blocchi di fiori e ghirlande prendere fuoco; lì sotto, coperti da tessuti colorati, ci sono i corpi dei “fortunati” fedeli induisti che, morendo e ardendo a Varanasi, avranno accesso al Nirvana, liberandosi dal ciclo della reincarnazione. La cenere che si disperde nel vento, si mischia a scene di vita davvero strazianti e anche banali: mucche affamate che mangiano i fiori donati ai defunti, madri che piangono e uomini che gettano le ceneri nel fiume, per accompagnare il trapassato nell’aldilà.
Incontrare gli aghori, asceti dell’estremo
Vicino alle pire, in prossimità delle zone adibite alla cremazione, vivono anche gli Aghori. Figure controverse, pacifiche quanto spaventose, sono asceti che vivono ai margini della società e praticano forme estreme di spiritualità. Vestiti di cenere e con abitudini insolite, incarnano una ricerca radicale della liberazione, sfidando le convenzioni sociali e religiose. Incontrarli a Varanasi significa confrontarsi con un volto oscuro e misterioso della spiritualità indiana. Il loro nome deriva dal sanscrito e significa “non terrificante”.
Il loro obiettivo è allontanarsi dal mondo delle illusioni, la vita terrena. Puro e impuro non hanno distinzione: sollevato il velo di Maya non c’è differenza. Quindi si allontanano da ciò che lega l’uomo alla vita materiale: le comodità e i lussi. Dormono dove capita, non hanno altro oltre ciò che indossano, mangiano quello che c’è: anche le ceneri delle pire funebri, di cui si cospargono per prendere sempre di più le distanze dalla vita terrena. Con l’aiuto di una guida del posto che possa fare da mediatore, è possibile confrontarsi con gli Aghori e parlare della loro scelta di vita. L’obiettivo degli Aghori è liberarsi dal ciclo delle reincarnazioni, fondendo il proprio sé con il Brahman, l’Assoluto. Pochi rimasti al mondo, vivono sul confine tra mito, leggenda, estremismo e realtà.
Mukti Bhavan: l’“hotel della liberazione”
Mukti Bhavan è un luogo unico, un po’ macabro da concepire, ma essenzialmente un posto di grande spiritualità. Si tratta di una “pensione” dove gli induisti, prossimi alla dipartita, vengono a trascorrere gli ultimi giorni della loro vita, aspettando la morte per raggiungere il moksha, la liberazione finale. Questo “hotel della liberazione” è un microcosmo di fede e speranza, dove la vita e la morte si intrecciano in un delicato equilibrio spirituale. Morire a Varanasi è una via preferenziale per la liberazione, perciò non è raro che i fedeli più ferventi risparmino per potersi permettere di lasciare la terra proprio qui.
Consigli pratici per visitare Varanasi
Come arrivare a Varanasi e come muoversi
Varanasi è raggiungibile in aereo dall’India e da molte città internazionali, con l’aeroporto Lal Bahadur Shastri a breve distanza dal centro. È possibile raggiungere la città anche in treno. Famosi sono i vagoni notturni che collegano città molto lontane e che permettono di avere un pratico assaggio di vita locale.
In città, il modo migliore per muoversi è a piedi o con un tuk tuk, per immergersi nell’atmosfera locale. Le barche sul Gange sono ideali per esplorare i ghats e vivere la città da una prospettiva unica.
Dove dormire a Varanasi (ghat, guesthouse, hotel sul fiume)
Le opzioni di alloggio variano da semplici guesthouse tradizionali lungo i ghats a hotel più confortevoli con vista sul fiume. Dormire vicino al Gange permette di vivere appieno l’atmosfera sacra e di assistere ai rituali fin dalle prime luci del mattino.
Cosa mangiare a Varanasi (street food e cucina vegetariana)
La cucina di Varanasi è prevalentemente vegetariana, con piatti ricchi di spezie e sapori autentici e parecchio piccanti. Lo street food offre specialità come kachori, chaat e lassi, da gustare passeggiando per i mercati. È consigliabile scegliere con cura i luoghi dove mangiare per evitare problemi di salute. Anche per quanto riguarda l’acqua è bene fare un appunto: ciò che esce dai rubinetti proviene o dall’acqua piovana o dal Gange, meglio non berla.
A Varanasi ci sono molti locali con viste meravigliose sul fiume, oppure locali dove bere cocktail in ambienti moderni e pop come il 3rd Floor Bar, per un’esperienza poco local ma divertente.
Per gli amanti del caffè e del cappuccino, non deve mancare una pausa con wifi, e la possibilità di caricare lo smartphone, al Terracotta Caffè, un locale speciale con colori caldi, piatti ottimi e mici che sorvegliano l’ingresso.
Quando andare a Varanasi (periodo migliore, clima, eventi)
Il periodo migliore per visitare Varanasi è tra ottobre e marzo, quando il clima è più fresco e secco. In questo arco temporale si svolgono anche molti festival, tra cui il Dev Deepawali e Maha Shivaratri, che arricchiscono l’esperienza culturale e spirituale della città.
Altre informazioni su Varanasi
È sicuro visitare Varanasi da soli?
Varanasi è generalmente sicura per i viaggiatori, ma è consigliabile mantenere attenzione, soprattutto nelle aree affollate e durante la notte. È utile rispettare le usanze locali e affidarsi a guide esperte per una visita più approfondita e sicura.
Posso assistere a una cremazione?
Sì, è possibile assistere alle cremazioni sui ghats, in particolare al Manikarnika, ma è fondamentale farlo con rispetto e discrezione, poiché si tratta di un momento sacro per gli induisti. Meglio evitare di scattare foto in modo evidente.
Serve una guida locale?
Una guida locale è altamente consigliata per comprendere appieno i rituali, la storia e la cultura di Varanasi, oltre a facilitare gli spostamenti e l’interazione con la popolazione locale. Le guide del posto sono anche molto abili nel suggerire posti dove mangiare e esperienze local.. Inoltre, possono essere validi alleati per combattere le barriere linguistiche.
Quanti giorni servono per visitare Varanasi?
Per esplorare Varanasi in modo soddisfacente, dedicare almeno 3-4 giorni è ideale, così da poter vivere i rituali, visitare i templi, navigare sul Gange e partecipare alle esperienze culturali più significative.
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