Novamerica: il pop internazionale, così come ci piace

Maneggiamo sempre con cura e dubbio il pop italiano, su Soundwall. Un po’ perché non è nel DNA originario di questo progetto editoriale (…ma, sempre in questo DNA, c’è il fatto di non avere preclusioni, nel cercare cose che ci possano “risuonare”); ma soprattutto perché da tempo a questa parte proprio il pop nella sua… The post Novamerica: il pop internazionale, così come ci piace appeared first on Soundwall.

May 19, 2025 - 16:05
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Novamerica: il pop internazionale, così come ci piace

Maneggiamo sempre con cura e dubbio il pop italiano, su Soundwall. Un po’ perché non è nel DNA originario di questo progetto editoriale (…ma, sempre in questo DNA, c’è il fatto di non avere preclusioni, nel cercare cose che ci possano “risuonare”); ma soprattutto perché da tempo a questa parte proprio il pop nella sua variante più o meno indie è diventato da sacca alternativa da sentir “cugina” a, diciamolo, ciò che qua meno interessa – ovvero, assieme all’urban, il nuovo mainstream “medio”, la formula-che-funziona insomma. Questo è diventato, spesso e volentieri, perché davvero di alternativo e di volutamente a margine del mercato nazional-popolare ha ormai sempre meno. Abbiamo già abbastanza formule-che-funzionano di cui occuparci o non occuparci, nel clubbing, no? Lo sapete bene. Non è il caso di sobbarcarsi anche quelle di un ceppo musicale in origine diverso dal nostro…

Essere però così restrittivi però da maggior gusto quando ti sembra di intercettare qualcosa che “ti” funziona. Ed è sicuramente così per il singolo in uscita domani di Novamerica. Il produttore/cantautore veneziano non è uno alle prime armi: attivo ormai da quasi un decennio, ha un paio di album all’attivo (l’esordio omonimo uscito su La Valigetta nel 2016, “Nessuno piace lavorare” molto più recente) e pur essendo già entrato nei nostri radar ci era sembrato ok ma nulla di rivoluzionario, molto nel solco pop-italiano-anni-’80-con-spolverata-di-Battisti, solco battutissimo e quindi, insomma, non la “nostra” cosa. Non era fatta male nel suo, tutt’altro; ma non la “nostra” casa.

(Novamerica nella “sua” Venezia, fotografato da Gianmarco Perale; continua sotto)

Abbiamo però molto drizzato le antenne quando ci hanno proposto come possibile premiere la traccia “Sei come un dio”, che da domani appunto trovate un po’ dappertutto. L’impressione è che Novamerica abbia dato una bella transizione al suo suono incorporando – e incorporando bene – lezioni che ci sono molto più affini, quel terreno insomma di cantautorato elettronico e molto più internazionale che battistiano che ondeggia tra Moderat e Radiohead: qui noialtri di Soundwall ci troviamo bene. E al di là di come ci troviamo noi, ci pare proprio sia una traccia che funzioni, malinconica, avvolgente, ma al tempo stesso non statica e capace invece di prenderti per mano, e di entrarti nella testa (come il pop deve saper fare, a prescindere!). Ecco la traccia, poi più sotto qualche parola da Novamerica in persona. Parole che per certi versi confermano e danno corpo & sensazioni alle sensazioni che abbiamo provato.

“Per me, gli ultimi tempi sono stati un periodo di cambiamento: mi sono trasferito a Venezia, sono tornato single dopo molti anni e ho riscoperto una parte di me più autentica  e, se vogliamo, anche più selvaggia. Ho riacceso alcune passioni: la musica techno, fare il DJ, l’andare a ballare. Volevo che il primo singolo del mio nuovo disco riflettesse anche questa anima più viscerale, legata alla tribalità della danza e alla musica ripetitiva. Così, in studio, abbiamo utilizzato drum machine e sintetizzatori, costruendo un beat ispirato al moderno afrobeat e anche alla samba.
Quanto al testo, la frase “Sei come un Dio per me” non so bene da dove sia arrivata: è semplicemente emersa, come spesso succede, mentre suonavo in loop il riff del brano. A volte l’ispirazione nasce da qualcosa che non possiamo controllare 
 l’inconscio, l’universo, Dio? Boh”.

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