The Marshall Mathers LP: 25 anni e non sentirli

L’hip hop all’inizio dei 90′ è stato caratterizzato da numerosi stereotipi: per sfondare nella scena e guadagnarsi il rispetto dei fan più radicali le parole d’ordine erano essenzialmente tre. Essere afroamericani, avere una certa attitudine e parlare di strada. Fortunatamente poi ci si è evoluti anche verso nuove prospettive, con l’arrivo di sottogeneri molto diversi tra di loro, sempre più aperti alla sperimentazione. In quel periodo però deviare dalle tipiche usanze del mondo del rap significava essere piuttosto coraggiosi: lo […] L'articolo The Marshall Mathers LP: 25 anni e non sentirli proviene da Rapologia.it.

May 23, 2025 - 07:50
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The Marshall Mathers LP: 25 anni e non sentirli

L’hip hop all’inizio dei 90′ è stato caratterizzato da numerosi stereotipi: per sfondare nella scena e guadagnarsi il rispetto dei fan più radicali le parole d’ordine erano essenzialmente tre. Essere afroamericani, avere una certa attitudine e parlare di strada. Fortunatamente poi ci si è evoluti anche verso nuove prospettive, con l’arrivo di sottogeneri molto diversi tra di loro, sempre più aperti alla sperimentazione. In quel periodo però deviare dalle tipiche usanze del mondo del rap significava essere piuttosto coraggiosi: lo sanno bene artisti come i Beastie Boys, gruppo hip hop con influenze dal punk rock, e soprattutto Eminem.

Quest’ultimo non trovò infatti molto supporto dopo la pubblicazione del suo primo album Infinite del 1996, visto che per un rapper bianco non era facilissimo emergere in una situazione del genere. Tuttavia negli anni a seguire seppe costruirsi un personaggio e un proprio stile, affidarsi alle persone giuste (Dr.Dre in primis) e riscattarsi personalmente. E di fatto con The Slim Shady LP ottenne un successo senza eguali con straordinari brani come My Name Is o Role Model. Spazio alla sua interiorità, con tendenze a tratti horrocore: l’ormai ex moglie Kim è oggetto di insulti ed è protagonista di scene ai limiti dell’assurdo, che al tempo causarono non pochi problemi al rapper poiché venne accusato di misoginia. Dopo quest’ottimo album restava però da capire se Eminem potesse essere un rapper da una sola grande run, oppure potesse invece affermarsi ancora di più con nuovi progetti. La via che scelse fu la seconda: nel 2000, precisamente il 23 maggio, rilasciò The Marshall Mathers LP, che definitivamente l’avrebbe lanciato tra i migliori rapper della sua epoca.

The Marshall Mathers LP di Eminem: l’espressione di un disagio, 25 anni dopo

Se The Slim Shady LP era stato caratterizzato da forte aggressività, con il suo terzo album Eminem decide di continuare sulla stessa linea. Aggressività non rivolta solamente alla ex moglie o alla madre, ma indirizzata in generale alla società, eliminando in qualsiasi caso l’elemento politico (che invece apparirà frequentemente nel successivo The Eminem Show, con il suo attacco alla White America).

La società ha ormai creato un mostro e il rapper della città di Detroit ne è consapevole. Sceglie due cover molto esplicative, con la prima delle due che gli procurò anche danni, tanto da venire rimossa dal mercato:

The Marshall Mathers LP - Album di Eminem | Spotify                Marshall Mathers Lp: Eminem: Amazon.it: CD e Vinili}

La prima cover lo raffigura quasi come affetto da una malattia mentale, in preda ad una crisi, con di fianco bottiglie di alcool e psicofarmaci. La seconda risulta essere molto più sobria e lo rappresenta sugli scalini della sua storica casa al 119946 di Dresden Street, vicinissima alla celebre 8 Mile Road di Detroit.

La casa apparirà anche nel sequel dell’album, il capitolo 2 di The Marshall Mathers LP, uscito nel 2013. Per descrivere il suo malessere Slim Shady si serve di testi molto espliciti, con testi crudi che colpiscono al cuore gli ascoltatori. Le lyrics coinvolgono e sconvolgono, e ci fanno capire a pieno ciò che il rapper vuole esprimere.

Un rollercoaster di emozioni

All’interno del progetto si delinea quasi una personalità borderline, con brani cattivissimi e altri con un’atmosfera molto più calma ma dal significato profondissimo. Esempi del primo caso sono sicuramente Kill You e la brutale Kim, in cui si scaglia apertamente contro la ex moglie su classici beat alla Eminem.

So long b*tch, you did me so wrong
I don’t wanna go on
Living in this world without you

A prendersi la scena sono invece The Real Slim Shady, con il suo clima – potremmo dire, utilizzando termini moderni – quasi da meme e che il rapper ha saputo cavalcare benissimo. Oppure Stan, insieme a Dido, uno storytelling clamoroso da parte del rapper del Midwest che ormai 25 anni dopo non ha di certo bisogno di presentazioni.

L’ultima strofa della canzone è più che emozionante:

I hope you get to read this letter, I just hope it reaches you in time
Before you hurt yourself, I think that you’ll be doin’ just fine
If you relax a little, I’m glad I inspire you, but, Stan
Why are you so mad? Try to understand that I do want you as a fan

Poi ancora lo stile hardcore in brani come The Way I Am, B*tch Please 2 (in cui è accompagnato da Dre, Nate Dogg, Snoop Dogg e Xzibit) e Under The Influence, che invece lascia spazio ai D12.

Da sottolineare sicuramente anche Drug Ballad, in cui ci viene narrato il rapporto con le droghe e con l’alcool, ma l’elenco potrebbe andare avanti prendendo in considerazione la tracklist nella sua interezza.

Cosa ci lascia The Marshall Mathers LP di Eminem dopo 25 anni?

Il significato che ancora oggi assume questo disco è sicuramente un atteggiamento di opposizione e di libertà dai vincoli. Essere in catene, limitati, è un linguaggio che non piace alla musica rap.

Eminem è riuscito a dare concretezza al suo pensiero ed è stato di ispirazione per moltissimi giovani artisti, sia in USA ma anche oltreoceano.

The Marshall Mathers LP risulta ai giorni nostri uno dei suoi lavori meglio riusciti e un album da cui prendere spunti ed idee se si vogliono superare le difficoltà imposte della società.

Per l’occasione ha lanciato anche una capsule collection che potete trovare QUI.

 

 

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