Bernard Hinault: “la bicicletta è il mio amore, l’Italia la mia seconda patria”
E’ un onore e una grande emozione intervistare i grandi campioni del passato, quelli che hanno scritto record che oggi difficilmente verranno superati, tra questi c’è Bernard Hinault Bernard Hinault che fra gli anni Settanta e Ottanta ha vinto in totale 10 grandi Giri , cinque volte il Tour de France, tre volte il Giro d’Italia, due Vuelta […] L'articolo Bernard Hinault: “la bicicletta è il mio amore, l’Italia la mia seconda patria” proviene da Viagginbici.

E’ un onore e una grande emozione intervistare i grandi campioni del passato, quelli che hanno scritto record che oggi difficilmente verranno superati, tra questi c’è Bernard Hinault
Bernard Hinault che fra gli anni Settanta e Ottanta ha vinto in totale 10 grandi Giri , cinque volte il Tour de France, tre volte il Giro d’Italia, due Vuelta a España, oltre al Mondiale e molte altre gare. Insieme ad Alberto Contador, è l’unico ciclista nella storia ad aver vinto almeno due volte tutte e tre queste corse. Ma la sua grandezza sta nell’aver vinto nell’82 e nell’85 il Tour e il Giro nello stesso anno, impresa riuscita a pochissimi campioni.
In totale, in dodici anni di attività da professionista, questo grande uomo che oggi ha 70 anni portati splendidamente ha collezionato 216 vittorie.
Durante il nostro tour in Corsica abbiamo avuto la fortuna di averlo accanto a noi in quanto seguiva la Corsica Cyclo GT20 per la gioia dei 260 ciclisti che partecipavano alla competizione. Soprannominato le Braireau, il tasso, per la sua determinazione e la sua capacità di attaccare i suoi avversari durante le gare come fa il tasso quando si sente minacciato, Bernard Hinault colpisce per la grande semplicità e gioia di vivere.
Hinault: «Quando non si hanno malattie, o preoccupazioni particolari, vuol dire che sta andando tutto bene. E soprattutto continuo a pedalare: in questo aiuta, soprattutto in salita, la bici elettrica. Ne ho parlato con il mio amico Moser e la pensa come me».
Di Paolo: Lei e’ un sostenitore del cicloturismo?
Hinault: Certamente, e’ un ‘esperienza meravigliosa. Con la bicicletta puoi godere della natura, di paesaggi bellissimi e naturalmente anche del buon cibo. Inoltre si puo’ vivere il piacere della scoperta , si va piano , senza fretta , ti guardi attorno, puoi scattare delle foto. Io trovo tutto questo “genial”.
Di Paolo: Come definirebbe la bicicletta?
Hinault: Il mio amore. Non è solo un mezzo per viaggiare, e’ qualcosa che ti dà l’indipendenza. Puoi decidere di viaggiare da solo, in totale autonomia portandoti tutto dietro ma puoi anche scegliere di organizzare il viaggio con amici, avendo l’opportunità di farti trasportare i bagagli da un hotel all’altro, fare delle soste, visitare luoghi e fare delle esperienze.
Di Paolo: Ho davanti a me uno dei piu’ grandi campioni di tutti i tempi .A cosa ha dovuto rinunciare per essere Hinault?
Hinault: A niente, sono stato fortunato. La natura mi ha donato il talento per andare forte in bici, io ho saputo coltivarlo e dunque me lo sono goduto. E non ho rimpianti. Ho smesso presto, a 32 anni, ho potuto decidere io quando mi era passata la voglia di continuare. Non capita a tutti. Ancora oggi approfitto della vita. Oggi siamo qui tutti insieme, ci stiamo divertendo, possiamo parlare , confrontarci.
Di Paolo: Lei ha vinto tre volte il Giro d’Italia. Cosa rappresenta per lei il nostro Paese?
Hinault: Posso dire con certezza che considero l’Italia la mia seconda patria .La amo.
Di Paolo: Quali i luoghi che ha nel cuore?
Hinault: L’Italia ha la fortuna di avere due catene di montagne, le Alpi e gli Appennini, e magnifiche valli. E poi ha talmente tante ricchezze, basti pensare all’infinito numero di monumenti e così tante cose da vedere .E poi si mangia benissimo. E’ un Paese meraviglioso.
Di Paolo: Lei regala entusiasmo, vitalità…
Hinault: La vita bisogna viverla intensamente , bisogna approfittarne. Perche’ quando è finita, è finita per sempre.
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