Toscana: cinque spiagge d’acqua dolce da non perdere
Le più belle destinazioni di wild swimming della regione: da nord a sud tra fiumi e torrenti alla ricerca del luogo migliore per un tuffo rigenerante

Rifugiarsi tra chiare, fresche e dolci acque, per citare Francesco Petrarca, in certi periodi dell’anno diventa una delle armi necessarie per combattere il caldo dell’estate. Acque che non necessariamente debbono essere marine, anzi: fiumi e torrenti, laghi e cascate offrono il beneficio di un ambiente naturale verde, spesso più lontano dal turismo di massa, con la possibilità di unire a un bagno rinfrescante anche altre attività all’aperto.
La Toscana è una terra decisamente ricca di spiagge d’acqua dolce grazie alla tante catene montuose che increspano il suo territorio da nord a sud e che offrono decine di luoghi speciali per passare alcune giornate a contatto con la natura.
Alcune più di altre sono davvero speciali e, come tali, meritano di non essere tralasciate: cinque in particolare sono le spiagge d’acqua dolce della Toscana da non perdere.
Candalla, piscine naturali e archeologia industriale

Camaiore è una piccola cittadina in provincia di Lucca, in Toscana, il cui territorio va da alcune vette delle Alpi Apuane fino al mare, dove Lido di Camaiore ricopre il ruolo di una delle località balneari preferite dai turisti durante l’estate.
In mezzo dolci colline, alcune pettinate dalle colture della vite e dell’ulivo, altre coperte di frondosi boschi. Tra queste un luogo speciale: Candalla, stretta valle tra le frazioni di Lombrici e Casoli, dove scorre il torrente Lombricese con le sue acque cristalline, in un ambiente naturale rigoglioso e verdissimo.
La Cascata di Candalla, il salto più scenografico del corso d’acqua, si trova nelle immediate vicinanze del termine della strada asfaltata: qui le acque scaturiscono da una apertura nelle rocce scure, che scorrono infossate tra due rupi dove erano stati costruiti dei mulini per sfruttarne l’impeto.
Ai piedi del salto si trova una favolosa piscina naturale dall’acqua blu nella quale, nel periodo più caldo dell’anno, ci si tuffa nelle fresche acque del rio dalle rocce circostanti. Alla sinistra della cascata parte un sentiero che porta alla scoperta di tutto il corso del Lombricese, una zona altamente spettacolare dove la natura è rigogliosa, padrona dell’ambiente e contorna un corso d’acqua cristallino, con angoli che sembrano trasportarvi improvvisamente al di sotto dell’Equatore.
Lungo il percorso si incontrano diversi ripari risalenti all’Età del Bronzo, capanne di argilla utilizzate come rifugi stagionali durante le transumanze del bestiame, sfruttando alcune rientranze nella roccia come parete. Più recenti invece i resti, divorati dal tempo e dalla natura, di opifici e mulini che sono stati costruiti nel corso del diciannovesimo secolo lungo il corso del Lombricese, al fine di sfruttare la forza dell’acqua. Fra questi spicca la grande costruzione dell’ex Pastificio Bertagna, un imponente rudere accanto al quale passa il sentiero e dove si trova una bellissima polla d’acqua cristallina in mezzo a due cascate, con un piccolo spazio tra i massi che invita a soffermarsi un po’ all’ombra dei ruderi.
Immerso in un bosco lussureggiante, questo luogo è l’ideale per fuggire alla calura estiva. Tutta la valle di Candalla si presta a un’avventura di esplorazione, risalendo e scendendo il corso del torrente, magari anche camminando dentro il letto vero e proprio. Se ne possono così esplorare i meandri, una piscina naturale dietro l’altra, scoprendo nuovi angoli di meraviglia all’interno di questo piccolo, rigoglioso universo verde dove l’uomo ha lasciato per millenni le sue tracce.
La Cascata di Malbacco, verde smeraldo tra le Apuane

Il Monte Altissimo, nome ingannevole per una montagna delle Alpi Apuane la cui vetta supera di poco i 1500 metri, è famoso in particolare perché da lì proveniva il marmo preferito da Michelangelo Buonarroti per i suoi capolavori in Firenze.
Sui suoi fianchi nasce il torrente Serra, corso d’acqua dalle trasparenze cristalline e dai riflessi smeraldo che forma una delle meraviglie della parte settentrionale della regione: la Cascata di Malbacco. Si tratta di un bel salto del corso d’acqua che sfocia in una ampia polla rotonda, una piscina naturale dove è possibile fare il bagno. In più ha la particolarità di essere una sorta di scivolo, per cui i più temerari possono scalare la parete rocciosa a fianco della cascata e lasciarsi cadere nella scanalatura dove corre l’acqua, come in una Gardaland naturale.
Alla Cascata di Malbacco si arriva poco dopo aver oltrepassato, arrivando da valle, le frazioni di Riomagno e Malbacco, nel comune di Seravezza, in provincia di Lucca. Si percorre a piedi un tratto di strada in salita, fino a raggiungere un sentiero che entra nella vegetazione sulla sinistra, in corrispondenza di un cartello della Protezione civile con il numero 4.
In una decina di minuti da questo punto di riferimento si giunge all’ampio anfiteatro naturale della Cascata di Malbacco.
Strette dell’Albegna, nel cuore della Maremma

Dalle pendici del Monte Amiata nasce il fiume Albegna, uno dei corsi d’acqua più importanti della Toscana. Si trova in Maremma, tra le province di Siena e Grosseto, nella parte meridionale della regione.
Nei pressi della frazione di Rocchette di Fazio, piccolo borgo pressoché disabitato nel comune di Semproniano, l’Albegna si immette per circa 700 metri in un lungo e stretto canyon fiancheggiato da due alte pareti di roccia calcarea, bianchissima. Le chiamano le Strette dell’Albegna, e sono uno dei luoghi scenograficamente più belli dove potersi offrire un tuffo rinfrescante nella calda estate italiana.
Peraltro le acque dell’Albegna, al contrario di tanti altri fiumi e torrenti, sono sorprendentemente tiepide, adatte quindi a chi mal sopporta le consuete temperature rigide dei corsi d’acqua dolce.
Per raggiungere le Strette dell’Albegna occorre recarsi a Rocchette di Fazio e da lì imboccare il Sentiero di Bellafreddi, contrassegnato da qualche cartello e da alcuni segnavia dipinti sugli alberi. Si tratta di un percorso che all’andata è piuttosto rapido, scendendo in picchiata verso il vallone scavato dal fiume, mentre un po’ più ostico al ritorno in salita.
La piscina naturale del Farma a Iesa

Iesa, frazione del comune di Monticiano, in provincia di Siena, è un piccolissimo borgo rurale delle Colline metallifere. Qui il territorio è circondato da boschi a perdita d’occhio, alla cui ombra scorre placido il torrente Farma.
La Riserva naturale del Farma, infatti, è un’ampia area protetta, dove il corso d’acqua scorre da occidente verso est, fino alla confluenza nel fiume Merse. I morbidi rilievo della Riserva sono quasi interamente coperti da fitti boschi che ospitano una flora e una fauna che sono un vero e proprio tesoro di biodiversità.
La Riserva ospita anche una delle piscine naturali d’acqua dolce meno conosciute e più belle della Toscana. Da Iesa si deve dirigersi verso Quarciglione e scendere fino ad incontrare un cartello con le indicazioni per il fiume. Da qui occorre necessariamente proseguire a piedi per circa trenta minuti, fino a raggiungere le rive del corso d’acqua: laddove il Farma compie un’ampia curva si trovano due spiaggette sulle diverse sponde del torrente, con al centro una profonda piscina naturale, con una roccia che spunta dal pelo dell’acqua offrendo un trampolino ideale per un tuffo rinfrescante.
A fare da scenografia a questa bella polla, una conformazione geologica curiosa, come la spina dorsale di un gigantesco fossile di dinosauro.
I Bozzi delle Fate a Fiacciano, in Lunigiana

La Lunigiana è la zona della Toscana più bella per chi è appassionato di fiume e torrenti e in particolare di spiagge d’acqua dolce: non c’è un’altra parte della regione che abbia una tale ricchezza di luoghi incontaminati e bellissimi come questo fazzoletto di terra stretto al confine con Liguria ed Emilia Romagna, tra le Apuane e l’Appennino.
Vicino a Fivizzano, cittadina dall’aspetto aristocratico che vanta una storia di tutto rispetto, si trovano i Bozzi delle Fate, una serie di piscine naturali del Canale Albereda, torrentello appenninico dai colori caraibici.
Si trovano sulla strada che dalla frazione di Pognana porta verso Fiacciano, altro gruppuscolo di casa come i molti che punteggiano questa parte di Toscana caratterizzata da tantissimi abitati l’uno più minuscolo dell’altro. Poco dopo Pognana si attraversa un ponte sul torrente che è il segno per cercare a bordo strada un posteggio per l’auto: dai pressi del ponte parte infatti il sentiero che in una ventina di minuti porta, scendendo, fino alle rive del corso d’acqua.
Qua l’atmosfera è di totale relax: le acque gorgogliano tra una cascatella e l’altra, mentre al riparo del bosco c’è ampio spazio per distendersi o per imbastire un picnic. La polla più bella è quella più a monte: acque dai riflessi turchesi sgorgano da una bassa cascatella in una ampia polla, con tanto di corda per esibirsi nel più pazzo dei tuffi.