Carissimo aeroporto: è Istanbul il più costoso
Prezzi ad altissima quota per regalarsi uno snack in aeroporto. Sono in Europa e Medio Oriente gli scali più cari del mondo, secondo quanto riportato da QuiFinanza. In particolare, il primo posto è occupato dall’aeroporto di Istanbul (nella foto), seguito da Londra Heathrow, Nizza e Dubai, quasi a pari merito. Nell’analizzare i prezzi di snack, cibo e bevande c’è infatti da tener ben chiuso il portafoglio per non rischiare di sborsare fior di quattrini per un semplice spuntino e cominciare male il proprio viaggio. Continue reading Carissimo aeroporto: è Istanbul il più costoso at L'Agenzia di Viaggi Magazine.


Prezzi ad altissima quota per regalarsi uno snack in aeroporto. Sono in Europa e Medio Oriente gli scali più cari del mondo, secondo quanto riportato da QuiFinanza. In particolare, il primo posto è occupato dall’aeroporto di Istanbul (nella foto), seguito da Londra Heathrow, Nizza e Dubai, quasi a pari merito.
Nell’analizzare i prezzi di snack, cibo e bevande c’è infatti da tener ben chiuso il portafoglio per non rischiare di sborsare fior di quattrini per un semplice spuntino e cominciare male il proprio viaggio.
Nello scalo turco, ad esempio, il prezzo di un croissant è di 17 euro, ma anche nello scalo londinese per una colazione con italian Espresso e cornetto non bastano 10 sterline. A Nizza un panino costa 16 euro.
Ancor più scandaloso il prezzo di una bottiglia da mezzo litro di acqua minerale, che a Istanbul e Dubai viene a costare 6 euro. A Francoforte il prezzo “scende” a 4,75 euro. Tra gli scali statunitensi più cari, la palma va a San Francisco, dove un caffè espresso viene venduto a 7,50 euro.
A far sorridere sono le repliche delle società di gestione di taluni aeroporti. Interpellata dalla stampa la società Iga, che gestisce lo scalo turco ha infatti spiegato in una nota che tutte le tariffe sono “in linea con gli standard tariffari dei principali aeroporti europei, da Amsterdam a Francoforte”. Ma da un rapido confronto il tariffario degli altri scali europei non arriva alle cifre stratosferiche di Istanbul, dove una semplice lasagna viene servita al modico prezzo di 24 euro.
La difesa d’ufficio di Iga viene completata con una motivazione ispirata ai classici principi del marketing: “Il prezzo riflette anche l’esperienza complessiva e il valore aggiunto” della sosta in aeroporto”. Ora quale sia il reale valore aggiunto “esperienziale” nel sorseggiare un caffè in un affollato angolo aeroportuale, pagandolo 8 euro, andrebbe spiegato con argomentazioni più convincenti.
Sta di fatto che da sempre i prezzi della ristorazione in aeroporto hanno destato stupore e talvolta vera indignazione da parte dei consumatori e delle associazioni che ne tutelano i diritti. A conti fatti, dalle nostre parti non ci possiamo lamentare perché gli aeroporti italiani si posizionano nella fascia medio-alta con prezzi decisamente più calmierati, anche se comunque ‘salati’, se si considera che un semplice panino snack oscilla tra i 7 e i 9 euro e il caffè espresso viene erogato a 2,50 euro.