Lively vs Baldoni: infondante le accuse di stress emotivo

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Jun 6, 2025 - 04:40
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Lively vs Baldoni: infondante le accuse di stress emotivo

Nuova svolta nel processo tra Blake Lively e Justin Baldoni

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Nuovo sviluppo nel contenzioso legale tra Blake Lively e Justin Baldoni, legato alle presunte molestie sul set del film It Ends With Us. Il giudice federale Lewis Liman ha respinto le accuse di stress emotivo avanzate dall’attrice, accogliendo in parte la mozione presentata dai legali di Baldoni ma escludendo la possibilità che l’attrice possa presentare in futuro prove a sostegno di quelle accuse, a meno di ulteriori provvedimenti formali.

La decisione è arrivata dopo un lungo braccio di ferro tra le parti: gli avvocati di Baldoni avevano depositato una mozione per costringere Blake Lively a consegnare la propria cartella clinica, mentre la difesa dell’attrice si era opposta fermamente.

Secondo quanto scritto dal giudice Liman:

La richiesta di Baldoni di coercizione è respinta sulla base della dichiarazione dell’attore secondo cui le rivendicazioni pertinenti saranno ritirate. La richiesta di Lively secondo cui “poiché le parti hanno concordato di respingere la decima e l’undicesima causa di azione… la Corte eserciti la sua autorità intrinseca e l’autorità ai sensi della Regola 15 di respingerle senza pregiudizio”, è respinta senza pregiudizio per il rinnovo. Le parti dovranno stabilire se il rigetto sia con o senza pregiudizio, oppure Lively dovrà rinnovare la sua richiesta con istanza formale. A scanso di equivoci, se le rivendicazioni non vengono respinte, la Corte impedirà a Lively di fornire qualsiasi prova di sofferenza emotiva.

In sostanza, Blake Lively dovrà decidere se archiviare le richieste con pregiudizio – ovvero senza possibilità di ripresentarle – in accordo con la controparte, oppure tentare di ottenere un rigetto senza pregiudizio direttamente dal giudice. In ogni caso, non potrà più presentare prove relative alle presunte sofferenze emotive nell’ambito di queste accuse.

Gli avvocati di Baldoni, contattati per un commento, hanno preferito non rilasciare dichiarazioni. I legali di Lively, Esra Hudson e Mike Gottlieb, hanno invece definito la mozione presentata da Baldoni “totalmente inutile”, specificando:

Il tribunale ha respinto la richiesta di Wayfarer. Ha chiesto alle parti di continuare a discutere gli aspetti tecnici di come due delle 15 richieste saranno volontariamente archiviate. La signora Lively si è offerta di archiviare tali richieste perché non sono più necessarie e continuerà a perseguire il risarcimento per danni emotivi attraverso altre rivendicazioni nella sua causa, tra cui molestie sessuali e ritorsioni.

La mozione di Baldoni era stata depositata lunedì e richiedeva all’attrice di firmare una liberatoria HIPAA per consentire l’accesso alla sua cartella clinica e ad altri documenti medici, sottolineando il diritto della difesa di accedere a tali informazioni nei casi in cui si invochi un danno fisico o emotivo. Tuttavia, Blake Lively aveva già dichiarato l’intenzione di ritirare le relative accuse, rifiutando però di farlo con pregiudizio, mantenendo così la possibilità di ripresentarle in futuro.

Nel documento depositato dai legali di Baldoni si legge:

Invece di ottemperare alle richieste di proposta mediche, il legale della Sig.ra Lively ci ha recentemente informato per iscritto che la Sig.ra Lively sta ritirando le sue richieste di risarcimento per inflizione di stress emotivo. Tuttavia, la Sig.ra Lively ha respinto la ragionevole richiesta delle Wayfarer Parties di ritirare tali richieste con pregiudizio.

È disposta a ritirarle solo senza pregiudizio. In altre parole, desidera contemporaneamente: (a) rifiutarsi di divulgare le informazioni e i documenti necessari per dimostrare di aver subito stress emotivo e/o che le Wayfarer Parties ne siano state la causa; e (b) mantenere il diritto di ripresentare le sue richieste di risarcimento per ordigni esplosivi improvvisati (IED) in un momento imprecisato presso questo o altro tribunale dopo la chiusura del periodo di udienza.

I legali dell’attrice hanno definito l’iniziativa della controparte “una trovata giornalistica”, chiedendo anche sanzioni nei confronti degli avvocati di Baldoni per abuso del fascicolo. Nella loro risposta, si legge:

Si basa su due affermazioni sfacciatamente false. In primo luogo, sostengono che la signora Lively si sia ‘rifiutata’ di divulgare informazioni mediche e di salute mentale, ma come ammette l’avvocato dei Wayfarer Parties, tali informazioni sono rilevanti solo per le richieste di risarcimento danni autonome per sofferenza emotiva, che ha dichiarato di voler ritirare.

Sostenere che la Sig.ra Lively si sia ‘rifiutata’ di produrre alcunché è intenzionalmente fuorviante. In secondo luogo, sostengono che si sia rifiutata di stipulare correttamente il licenziamento. Tuttavia, ciò suggerirebbe che vi sia stata una discussione o una controversia reciprocamente nota. Come osservato, non ce n’è stata alcuna.

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