Meteo bollente e siamo solo all’inizio…
Il mese di Giugno è appena iniziato e già ci troviamo a fare i conti con meteo fin troppo caldo. L’atmosfera è dominata da un lato da un potente Anticiclone Africano, dall’altro da correnti atlantiche che cercano di farsi spazio. L’Italia, come spesso accade in queste situazioni di transizione stagionale, è nel mezzo di […] Meteo bollente e siamo solo all’inizio…

Il mese di Giugno è appena iniziato e già ci troviamo a fare i conti con meteo fin troppo caldo. L’atmosfera è dominata da un lato da un potente Anticiclone Africano, dall’altro da correnti atlantiche che cercano di farsi spazio. L’Italia, come spesso accade in queste situazioni di transizione stagionale, è nel mezzo di un braccio di ferro tra Alta Pressione subtropicale e tentativi di instabilità fresca settentrionale.
L’Anticiclone di origine sahariana si sta consolidando giorno dopo giorno sul bacino del Mediterraneo centrale, avvolgendo in un caldo anomalo molte delle regioni italiane, in particolare quelle insulari e meridionali. Tuttavia, alcuni modelli meteorologici cominciano a mostrare dei segnali di cedimento, lasciando intravedere la possibilità di rinfrescate provvidenziali, soprattutto al Nord.
Correnti oceaniche lambiscono il Nord
Nel corso delle prossime ore, si prevede che delle correnti più temperate di matrice oceanica riescano, almeno in parte, a penetrare il dominio anticiclonico, determinando un moderato calo delle temperature, più avvertibile sulle regioni settentrionali. Queste masse d’aria meno calde, provenienti dai quadranti occidentali, potrebbero riuscire a modulare il campo termico, specialmente tra Val Padana e zone pedemontane alpine.
L’effetto più rilevante si manifesterà in termini termici, con una diminuzione delle temperature massime e una riduzione della sensazione di afa, finora contenuta anche grazie alla temperatura ancora fresca dei mari. Nelle aree interessate da questa ingerenza oceanica, potremmo assistere all’innesco di temporali anche di forte intensità, innescati dal contrasto tra masse d’aria diverse e dall’accrescimento del gradiente termico verticale.
Temporali al Nord, cresce il rischio di fenomeni violenti
Le zone più esposte ai possibili episodi di instabilità atmosferica saranno quelle settentrionali, in particolare le regioni di confine alpino, la Lombardia, il Piemonte e parte del Triveneto, dove i temporali potranno assumere carattere violento, con rischio di nubifragi, grandinate di medie dimensioni e raffiche di vento anche intense. Il tutto fino a Venerdì 6.
Al Centro-Sud, l’influenza delle correnti atlantiche sarà più blanda, ma non assente: qualche isolato rovescio non si può escludere nemmeno lungo la fascia tirrenica centrale, in particolare tra Toscana e Lazio, grazie alla discesa di aria fresca da Nord che potrebbe accentuare le condizioni di instabilità a ciclo diurno.
Weekend infuocato: la rimonta dell’Anticiclone Africano
Il fine settimana si preannuncia decisamente più caldo rispetto ai giorni precedenti. Il contributo di aria subtropicale continentale andrà intensificandosi, alimentando una nuova ondata di calore, con valori termici che potrebbero superare i 38°C in diverse aree interne della Sardegna, della Sicilia, della Basilicata e della Puglia.
Le temperature a 1500 metri di quota, secondo i dati previsionali, raggiungeranno punte di +20°C, indice di una massa d’aria decisamente rovente, che, compressa verso il suolo per effetto dell’Alta Pressione, produrrà un riscaldamento marcato nelle aree pianeggianti e urbane.
Anche le aree del Centro, come l’Umbria, le Marche interne e l’entroterra laziale, sperimenteranno temperature ben superiori alla media del periodo, con picchi localizzati fino a 36-37°C. In questi settori, l’assenza di ventilazione apprezzabile aggraverà la sensazione di disagio bioclimatico, soprattutto nelle ore centrali del giorno.
Occhi puntati sull’evoluzione
Le proiezioni a medio termine non mostrano ancora un’evidente convergenza tra i principali centri di calcolo meteorologico internazionali. Da una parte, il modello europeo ECMWF ipotizza un cedimento dell’Anticiclone già nel corso della prossima settimana, a causa dell’intervento di una saccatura nordatlantica pronta a scivolare verso i Balcani e le regioni Adriatiche.
Questo scenario più instabile si tradurrebbe in una massa d’aria più fresca proveniente dalle latitudini settentrionali, capace di irrompere attraverso il settore alpino orientale e portare una decisa rinfrescata, accompagnata da una fase di maltempo diffuso sulle regioni del Nord-Est, sul versante adriatico centrale e, successivamente, su parte del Sud peninsulare.
Il modello americano GFS, invece, resta ancorato a una visione più persistente dell’Anticiclone Africano, che non solo manterrebbe il suo dominio sull’area mediterranea ben oltre la metà di Giugno, ma anzi consoliderebbe la sua struttura barica, sostenuta da valori termici a 850 hPa tra +15 e +20°C. In quest’ultima visione, l’Italia sarebbe costretta a fare i conti con un’estate anticipata e duratura, caratterizzata da temperature elevate, assenza di piogge e un incremento dell’evaporazione nei bacini idrici e nei suoli agricoli.
Estate anticipata, il peggio deve venire
In pochi giorni, l’Italia è passata da un clima primaverile fresco e ventilato a un ambiente marcatamente estivo, con valori termici tipici di Luglio. Questo cambiamento repentino è stato agevolato da un Anticiclone Africano molto attivo, che sembra voler occupare stabilmente il Mediterraneo centrale.
Ma attenzione: gli scenari a lungo termine, seppur ancora incerti, non escludono del tutto un ritorno a condizioni più instabili, soprattutto se l’ondulazione del getto polare riuscirà ad approfondirsi verso le latitudini mediterranee. In quel caso, l’Italia potrebbe ritrovare piogge e temporali, anche se brevi e localizzati, capaci comunque di interrompere la monotonia meteo africana.