I fiori della montagna visti da un grande fotografo

Punteggiano i prati con tonalità policrome, a volte fanno capolino dalle ultime chiazze di neve o colorano le rocce grigie, insinuandosi in spaccature e anfratti. Cesare Re ce li mostra in tutta la loro bellezza L'articolo I fiori della montagna visti da un grande fotografo proviene da Montagna.TV.

Jun 6, 2025 - 03:40
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I fiori della montagna visti da un grande fotografo

In montagna la primavera è sicuramente la stagione più attesa, sia perché arriva un po’ più tardi rispetto alla pianura, sia perché giunge in momenti differenti, dal basso verso l’alto, a seconda della quota e della situazione climatica del momento. Chiazze di erba, ancora secca, si fanno largo tra la neve, ormai molle, annunciando la magia del disgelo. La natura, a lungo sopita, ora si risveglia; i larici mostrano i primi germogli rossi, l’erba, alimentata dallo sciogliersi delle nevi, ricresce e rinverdisce, ornandosi dei primi fiori come i crochi e, poco dopo, le soldanelle. I crochi si possono trovare, all’incirca, fino a 2600 m.

È anche un buon periodo per l’anemone primaverile: la sua fioritura può protrarsi fino agli inizi di giugno, ad una quota massima di circa 2300 metri. Se la specie bianca, Pulsatilla vernalis, è abbastanza comune, più rara è, invece, quella violetta, Pulsatilla di montagna. A seconda della quota e della stagione, fine maggio e inizio giugno è anche periodo di narcisi, con prati pennellati di bianco, un colpo d’occhio ben visibile anche da lontano. Oltre ai prati, anche le rocce sono un ottimo diffusore del calore del sole e, spesso, ospitano alcune specie di fiori e pianticelle come le primule e le sassifraghe, che si insinuano in spaccature ed anfratti irrorati dai rivoli della neve in scioglimento e dall’acqua dei torrenti. Idealmente, chiudo questo piccolo panorama floreale citando la Scarpetta di Venere, probabilmente uno dei fiori di montagna più belli e rari e l’immancabile Stella alpina, tra i simboli d’eccellenza della montagna. Uno spettacolo sempre diverso e sempre magnifico. Ma da ammirare con rispetto, senza cogliere i fiori. Molto meglio fotografarli: il ricordo di quella giornata durerà molto più a lungo.

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