Sul Monte Calvelluzzo, facile cima dell’Appennino lucano
L’escursione che porta sulla vetta nel Parco nazionale dell’Appennino Lucano Val d'Agri-Lagonegrese consente di scoprire un angolo poco conosciuto delle nostre montagne. Tra Wilderness, cavalli al pascolo e cervi L'articolo Sul Monte Calvelluzzo, facile cima dell’Appennino lucano proviene da Montagna.TV.

La storia dell’Appennino Lucano in Basilicata e del Parco nazionale che oggi lo tutela hanno origini lontane. Come testimoniato per esempio dalle rovine del parco archeologico di Grumentum, antica città romana, nelle immediate vicinanze del lago di Pietra del Pertusillo nel potentino che prima dell’arrivo dei Romani era già una fiorente città arricchitasi grazie anche alla vicinanza della Magna Grecia. L’istituzione del Parco nazionale risale al 2007, ma il Parco nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese, questa l’esatta denominazione dell’area naturale che si estende su circa 70.000 ettari, ha avuto un iter istituzionale tormentato ed è stato commissariato più volte. Quindi non ci si aspettino strutture di accoglienza simili a quelle di altre aree protette e sentieri sempre ben segnalati. Ma questi ambienti appenninici di grande valore naturalistico meritano di essere scoperti anche rinunciando a qualche comodità.
L’itinerario
Partenza: Piana del Lago (PZ)
Dislivello: + 409 m
Durata: 3 ore a/r
Difficoltà: E
La catena montuosa del Parco culmina nella vetta del Monte Volturino (1836 m), ben visibile dalla Val d’Agri, il cui nome deriva dal latino vultur (avvoltoio). Chi desideri però avere un assaggio delle zone più selvagge e intatte dell’area protetta può scegliere come meta dell’escursione la facile vetta del Monte Calvelluzzo (1699 m). L’escursione parte dalla Piana del Lago, poco distante dalle sorgenti del fiume Agri, caratterizzata da uno specchio d’acqua la cui capienza dipende dai capricci del cambiamento climatico e sulle cui sponde si osservano numerosi cavalli al pascolo.
Da qui si seguono i pochi segni bianco/rossi del sentiero CAI 504 e le scarse indicazioni passando dal Passo di Serra di Calvello a 1530 metri di quota, punto da cui si lascia la fitta faggeta per affrontare la lunga cresta scoperta e colma di fioriture, che con una serie di saliscendi porta alla panoramica cima in circa due ore. Lungo il percorso in cresta si possono avvistare le vette del Monte Arioso (1709 m), del Monte Pierfaone (1735 m), del Monte Vulture (1326 m), della Serranetta (1475 m) mentre si procede immersi tra le fioriture di Eliantemo appenninico e Vulneraria montana, interrotte qua e là da gruppi di orchidee selvatiche. Ritorno per la stessa via di salita.
Cosa vedere
Partendo dai confini con la vicina provincia di Salerno si incontra la Valle del Melandro ribattezzata la Valle più dipinta d’Italia grazie alla presenza sulle pareti delle abitazioni dei centri storici di Satriano di Lucania, Sant’Angelo Le Fratte e Savoia di Lucania di oltre 400 murales grazie a un progetto partito nel 1988 su iniziativa dell’artista Luciano La Torre, presidente dell’Associazione artistica culturale “Arte per la Valle”.
Nei pressi del bellissimo borgo di Sasso di Castalda, conosciuto per i suoi ponti tibetani, il cosiddetto Ponte alla Luna, un ponte sospeso di 102 metri sul sottostante vallone, si possono ammirare i cervi al pascolo della vicina area faunistica con lo sfondo del borgo arroccato sulla rupe.
Come arrivare
Percorrendo l’autostrada A2 Salerno-Reggio Calabria prendere l’uscita di Atena Lucana verso la SS 598 di Fondo Valle d’Agri da cui si raggiungono i vari centri della valle.
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