Murderbot, ovvero: cosa succede quando una IA si diverte con le soap opera
Murderbot ci ha conquistati. La Serie sci-fi targata Apple TV+ è uno dei migliori adattamenti televisivi degli ultimi tempi. Tratta dai romanzi The Murderbot Diaries di Martha Wells, Murderbot viene portata sul piccolo schermo dai fratelli Weitz, Paul e Chris (About a Boy, The Creator). Con un azzeccatissimo Alexander Skarsgård a prestare il volto al misantropo e un po’… Leggi di più »Murderbot, ovvero: cosa succede quando una IA si diverte con le soap opera The post Murderbot, ovvero: cosa succede quando una IA si diverte con le soap opera appeared first on Hall of Series.

Murderbot ci ha conquistati. La Serie sci-fi targata Apple TV+ è uno dei migliori adattamenti televisivi degli ultimi tempi. Tratta dai romanzi The Murderbot Diaries di Martha Wells, Murderbot viene portata sul piccolo schermo dai fratelli Weitz, Paul e Chris (About a Boy, The Creator). Con un azzeccatissimo Alexander Skarsgård a prestare il volto al misantropo e un po’ depresso robot dall’ironia spiazzante, questa Serie Tv intreccia fantascienza, dark comedy e soprattutto… soap opera intergalattiche.
Ebbene si. Con il suo gioco di citazionismi, Murderbot parla ai noi sfegatati divoratori di serie. Murderbot siamo noi. Quelli che fanno binge watching arrogante di serie tv, nuove ma soprattutto vecchie. Questa robot assassino è come quelli di noi che periodicamente ritornano dalle loro comfort tv series. Per noi scontenti del mondo e delle persone. Per noi che stiamo pieni di tutto. Ma sappiamo che quella serie ci porterà gioia. Almeno per un po’.
Leggera e facile da seguire (tanto che meriterebbe di entrare in questa lista di Sci-fi per nulla pesanti), Murderbot è una delle Serie più godibili uscite negli ultimi tempi. Ma non indugiamo oltre e vediamo le ragioni per cui vale assolutamente la pena recuperare questa serie fantascientifica con il taglio da sit-com.
“Posso tornare al mio show?” e altri mantra per un divoratore di serie medio – gentilmente offerti da Murderbot.

Ora immaginatevi la vostra serata Tv ideale. È venerdì ed è uscita la puntata della Serie che state seguendo – prendiamo a esempio Murderbot, che fatalità vuole esca ogni venerdì. Vi sedete sul divano. La vostra postazione è pronta, con cuscino posizionato perfettamente e viveri a portata di mano. Tutto è perfetto. Premete play e parte la sigla. Vi si scalda il cuore. Siete in pace, nel vostro piccolo, anche se momentaneo, angolo di paradiso.
Ma eccola là: l’interruzione inviata dall’universo. Caso vuole che il 99% delle volte questa abbia forma umana e il 99% delle volte questa sarà solo la prima di una serie di micro interruzioni. All’ennesima, il sangue ribolle e ci viene soltanto da pensare:
“F*ttuti umani!”
-Murderbot
Questo, per farvi capire, è l’intero approccio che Murderbot ha nei confronti degli umani. In particolare del branco di “idioti” che è costretto ad assistere. Pieno di tutto e di tutti, Murderbot vuole solo essere lasciato in pace e guardare la sua soap: The Rise and Fall of Sanctuary Moon. Il drama e il pathos preferiti di questo robot sono costantemente interrotti. Da quegli stupidi umani e da quelle stupide faccende umane, tipo la sopravvivenza e l’autoconservazione.
Seguire le avventure del Capitano Hossein (Eknie Jef Chem, interpretato da John Cho – lo sfortunato Cowboy Bebop) e dell’equipaggio della serie è di primaria importanza. Insieme al Capitano, il tenente Kulleruu (Arletty), il robot di bordo Nav Bot 337 Alt 66 (Pordron Bretney III Roche) e l’ufficiale di navigazione Hordööp-Sklanch (Breillor MocJac). In ordine, a prestare il volto agli attori nella serie-nella-serie sono niente poco di meno che: – l’indimenticabile Agente Coulson – Clark Gregg, DeWanda Wise (protagonista anche della straordinaria She’s Gotta Have It) e Jack McBrayer (il Kenneth Parcell di 30 Rock). Con questo cast, capite l’importanza di dover rimanere al passo con le puntate?!
Schiettezza brutale e irriverente sarcasmo. Ma anche qualcosa di più, proprio grazie a The Rise and Fall of Sanctuary Moon.
Il libero arbitrio acquisito da Murderbot, oltre a una misantropia contagiosa, l’ha condotto alla scoperta del magico mondo dello streaming e di migliaia di ore di contenuti da assolutamente recuperare. Le 7532 ore passate a guardare – e riguardare le almeno 397 puntate di Sanctuary Moon – sono però servite a qualcosa. Inconsciamente, Murderbot ha imparato a essere empatico – o fingere molto bene di esserlo. Fattore rilevante dato che si trova bloccato su un pianeta insieme a un gruppo di ricercatori-hippie, per cui disponibilità ed emotività sono fastidiosamente (e ironicamente) fondamentali.
The Rise and Fall of Sanctuary Moon risulta essere molto più di una Serie. È addirittura un salvavita. La quantità di riferimenti alla serie che Murderbot coglie nella sua quotidianità è incredibile, tanti quanti quelle che fa lui stesso di sua spontanea volontà. Per rassicurare, per comprendere l’imprevedibilità umana, per creare diversivi. The Rise and Fall of Sanctuary Moon è il suo principale maestro di vita umana. Uscire dagli schemi binari della corporazione implica anche questo: improvvisare e diventare scaltri. Proprio come quegli umani idioti dotati di libero arbitrio.
Tra ribaltamenti delle leggi asimoviane e strizzatine d’occhio all’era woke
Con puntate che variano dai 20 ai 30 minuti, Murderbot ci intrattiene e ci fa sorridere facilmente. Una comicità leggera che lavora proprio per ribaltare tutto quello che l’immaginario fantascientifico ha costruito intorno alla figura del robot. L’originalità di Martha Wells trova in questo adattamento una degna rappresentazione visiva. Dalla sigla, visivamente semplice e quasi da cartone per bambini (e lo dico in senso positivo), fino alle interpretazioni, ognuna con una propria tridimensionalità, mai piatta. I costanti riferimenti ai pilastri del genere – da Star Trek a Terminator – si fondono con il nuovo assetto culturale contemporaneo. La woke culture viene presa alla leggera, con acuta ironia e senza essere banalizzata. Il potenziale c’è indubbiamente tutto per diventare un’ottima serie. Dobbiamo solo sperare che non resti ingiustamente ignorata insieme a tante altre.
Quindi, che stai aspettando? Vai a recuperare immediatamente tutte le puntate su Apple Tv+. Se non ti basta, leggi anche la nostra recensione delle prime due puntate di questa promettente Serie.
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