Estate 2025: i rincari degli stabilimenti balneari italiani, Sicilia capofila
I numeri parlano chiaro: quest'estate, le vacanze al mare in Italia saranno ancora più costose, con prezzi in aumento mediamente del +2,3% rispetto al 2024.

L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, in collaborazione con la Fondazione Isscon, ha pubblicato i risultati del consueto monitoraggio dei costi dei servizi balneari per la stagione 2025. Dati alla mano, i costi aumentano mediamente del +2,3% rispetto al 2024 mostrando un quadro abbastanza chiaro: fare le vacanze in Italia, per chi vuole usufruire dei comfort offerti dagli stabilimenti, diventa sempre più costoso.
In generale, negli ultimi anni, la tariffa media per un ombrellone e due lettini è aumentata anno dopo anno, provocando anche uno scarso afflusso turistico nelle regioni dove gli aumenti dei prezzi dei servizi turistici sono diventati insostenibili. Molte famiglie italiane, infatti, si vedono costrette o a rinunciare alle vacanze o a scegliere mete più economiche, in un’altra regione italiana o all’estero.
Aumentano i costi dei servizi balneari: di quanto e dove
Secondo l’indagine eseguita dall’O.N.F. e dalla Fondazione Isscon, a livello nazionale, cresce soprattutto il costo dell’abbonamento giornaliero (+3%). Aumenta anche il costo per il noleggio di pedalò, sup, canoe, sempre più utilizzati dai bagnanti (+2%, dopo l’aumento record del 10% registrato lo scorso anno). Rimane fermo, invece, il costo dell’abbonamento stagionale, in calo, però, tra le preferenze degli italiani.
Rispetto al 2024, salgono dell’1% i costi di ombrelloni e sdraio (da 13,25 euro a 13,43 euro), mentre del 2% quello del lettino (da 12,73 euro a 12,94 euro). L’abbonamento mensile, invece, che comprende l’uso di 1 ombrellone, 1 sdraio e 1 lettino è passato da 750,61 euro a 773,62 euro.
Ma in quali regioni d’Italia si è notato un maggiore aumento dei costi? In base ai dati ottenuti dal monitoraggio, la regione dove i rincari sono maggiori è la Sicilia che, pur avendo costi nella media rispetto al resto del Paese, registra comunque un aumento del +6% rispetto al 2024. Al secondo posto c’è la Sardegna, con il +4%, seguite da Veneto, Emilia-Romagna, Abruzzo, Basilicata e Liguria con il +3%.
La reazione degli italiani ai costi degli stabilimenti balneari
Gli italiani reagiscono ai rincari dei servizi balneari e dei costi in generale in due modi: da una parte, mentre accogliamo nel nostro Paese sempre più turisti pronti a spendere, molte famiglie prenotano in luoghi più economici come l’Albania, dall’altra vengono sfruttate diverse soluzioni pensate per risparmiare.
Tra queste c’è la fruizione più breve del servizio spiaggia: molti lidi, infatti, per evitare di perdere clienti, propongono le formule happy hour o mezza giornata, ideali per chi vuole stare in spiaggia dopo le 14:00 o solo la mattina, pagando fino alla metà dei costi applicati solitamente per l’intera giornata. C’è chi propone anche app specifiche che consentono, a chi acquista gli abbonamenti, di mettere a disposizione di altre persone, per il periodo o le ore nelle quali non si è presenti in spiaggia, le attrezzature a prezzo scontato.
C’è chi opta anche per i pacchetti “all inclusive”, che abbinano diversi servizi: spiaggia, pranzo, aperitivo e noleggio canoa o sup, con prezzi che possono variare da 35,00 a 50,00 euro a seconda del menù, della fila dell’ombrellone, nonché del giorno di fruizione (se infrasettimanale o nel weekend).
Inoltre, anche quest’anno vengono riproposti i servizi legati alla prenotazione online: molti stabilimenti, con un supplemento di circa 5 euro, permettono di aggiungere ai servizi prenotati un’assicurazione maltempo, che consente di non perdere l’importo speso in caso di temporale o condizioni meteo proibitive.