Sacro Monte di Orta: un percorso spirituale e artistico, in cui la natura accompagna il sacro
A pochi passi dal borgo di Orta San Giulio, immerso nel verde e sospeso tra cielo e acqua, si trova uno dei luoghi più suggestivi del Piemonte: il Sacro Monte di Orta. Non è solo un sito religioso, ma un capolavoro diffuso, dove arte, paesaggio e spiritualità si fondono in un’esperienza unica. Il vero filo L'articolo Sacro Monte di Orta: un percorso spirituale e artistico, in cui la natura accompagna il sacro sembra essere il primo su Dove Viaggi.

A pochi passi dal borgo di Orta San Giulio, immerso nel verde e sospeso tra cielo e acqua, si trova uno dei luoghi più suggestivi del Piemonte: il Sacro Monte di Orta. Non è solo un sito religioso, ma un capolavoro diffuso, dove arte, paesaggio e spiritualità si fondono in un’esperienza unica. Il vero filo rosso della storia del Sacro Monte, infatti, è l’amore per la bellezza, l’arte e la natura, custodito per oltre quattro secoli e non c’è bisogno di essere credenti per restarne affascinati.
Arroccato su un promontorio che si protende nel Lago d’Orta, il Sacro Monte regala una delle viste più belle del Piemonte: il lago, l’isola di San Giulio e, nelle giornate limpide, le Alpi sullo sfondo. Ma, soprattutto, svela al visitatore un itinerario emozionante: venti cappelle dedicate alla vita di San Francesco d’Assisi, immerse in una vegetazione che accompagna ogni passo con ombra, silenzio e scorci unici sull’isola di San Giulio. Il percorso si sviluppa, in forma di spirale, in un continuo alternarsi di raccolta intimità e aperture panoramiche, guidando il viaggiatore lungo un cammino sia interiore che paesaggistico.
Un progetto nato dal cuore e dalla fede
L’idea di costruire un Sacro Monte a Orta prende forma nel 1583, ispirata a quello già esistente e conosciuto di Varallo. Ma solo nel 1591 il progetto prende vita grazie all’opera dei frati cappuccini e all’intervento di padre Cleto da Castelletto Ticino, architetto e guida spirituale. La prima cappella a essere costruita fu, in realtà, quella che conclude il ciclo narrativo, ossia la numero XX. Da lì, nel corso di oltre un secolo e mezzo, il monte si è popolato di scene scolpite e affrescate, che raccontano la vita di San Francesco, in un crescendo di teatralità e intensità emotiva.
Grandi nomi dell’arte lombarda e piemontese, come il Morazzone, i Fiammenghini, Dionigi Bussola e Cristoforo Prestinari, hanno lasciato qui la loro impronta, donando alle cappelle uno stile che evolve dal manierismo al barocco, fino a tocchi rococò e neoclassici. Le 376 statue in terracotta, che popolano le cappelle, non sono semplici decorazioni, bensì vere e proprie rappresentazioni teatrali, pensate per colpire al cuore anche il fedele più semplice.
Il percorso si conclude nella chiesa di San Nicolao, dalle origini romaniche ma trasformata nel Seicento per evocare la Basilica inferiore di Assisi. Un luogo che racchiude, oltre a preziosi affreschi, anche l’antica scultura lignea della Madonna della Pietà, databile al XIV secolo.
Una riserva naturale tra arte e biodiversità
Nel 1980, la Regione Piemonte ha istituito la Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte di Orta per proteggere non solo il patrimonio artistico, ma anche quello ambientale. Con una superficie di 13 ettari e un’altitudine che oscilla intorno ai 400 metri, la riserva custodisce specie botaniche rare, alberi secolari e sentieri che si snodano tra luce e ombra, un tempo disposti artificialmente per accompagnare i pellegrini lungo il percorso.
Interessante anche l’Orto dei Semplici, creato nel 2003, che rievoca i primi orti botanici medievali dove si coltivavano piante medicinali. Una piccola oasi di conoscenza green, situata accanto al centro visite, che offre una pausa educativa e sensoriale.
Sacro Monte di Orta, esperienza da vivere tutto l’anno
Il Sacro Monte non è solo meta di pellegrinaggi, ma anche un luogo perfetto per passeggiare nella natura, per visite culturali e momenti di meditazione. Grazie alla presenza di un centro visite, un ristorante-bar e un’area pic-nic, è facilmente accessibile anche alle famiglie. Il personale della riserva è disponibile per offrire informazioni e accompagnamenti tematici.
E se servisse un’ulteriore ragione per salire fin quassù, basti sapere che Friedrich Nietzsche vi soggiornò nel 1882 e qui visse il suo tormentato innamoramento per la giovane Lou Salomé. La bellezza del luogo, evidentemente, colpisce anche i filosofi.
Qui l’auto non entra, anche se non disturba
Quella al Sacro Monte è, naturalmente, un’escursione da effettuare a piedi, partendo dal centro storico di Orta San Giulio, dopo aver parcheggiato l’auto, operazione poco impegnativa nel caso della nostra Volvo EX30, compatta e facile da manovrare, con uno sterzo leggero e raggio di sterzata molto contenuto.
C’è però un filo rosso che lega la Riserva Naturale del Sacro Monte di Orta e la Ex30, o meglio il patrimonio ambientale e la filosofia che ha ispirato quest’auto. Volvo EX30 è sì un’auto elettrica, ma anche una dichiarazione di intenti per una mobilità diversa: più pulita, più consapevole, ma senza rinunciare al design e alla bellezza.
I sedili, per esempio, sono in tessuto riciclato, la plancia è in lino o jeans, il software è snello e connesso, l’autonomia adeguata anche per un weekend fuori porta. A bordo si viaggia nel silenzio, tra materiali naturali e linee essenziali. È l’auto giusta per chi vuole sentirsi parte del cambiamento, senza sacrificare stile, comfort e tecnologia. Per chi cerca emozione e sostenibilità, in ogni chilometro.
Info: Volvo.it
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