Intervista: My Flower & Fat Cosmoe si raccontano senza freni

Intervista a Fat Cosmoe e My Flower: due visioni sonore tra techno, sperimentazione e poesia elettronica. Nel vasto universo della musica elettronica, ci sono artisti che non si accontentano di cavalcare le onde del presente, ma scavano, esplorano, cercano nuove forme di profondità. Fat Cosmoe e My Flower sono due di questi. Italiani per radici […]

Jun 12, 2025 - 17:30
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Intervista: My Flower & Fat Cosmoe si raccontano senza freni

Intervista a Fat Cosmoe e My Flower: due visioni sonore tra techno, sperimentazione e poesia elettronica.

Nel vasto universo della musica elettronica, ci sono artisti che non si accontentano di cavalcare le onde del presente, ma scavano, esplorano, cercano nuove forme di profondità. Fat Cosmoe e My Flower sono due di questi. Italiani per radici ma internazionali per vocazione, entrambi si muovono su coordinate sonore che superano la rigidità dei generi, fondendo techno, ambient, glitch, neoclassica e sperimentazione in una trama sonora personale, stratificata, viscerale.

Attivi rispettivamente dal 2014 e 2015, i due producer condividono un approccio meditativo alla composizione e un’estetica musicale che guarda tanto al dancefloor quanto all’interiorità.

 Fat Cosmoe e My Flower

Dai remix firmati per etichette come Just This, Oddity, Eklektisch, fino al supporto di giganti come Tale Of Us, Mind Against, Maceo Plex e Solomun, Fat Cosmoe e My Flower stanno costruendo percorsi solidi, indipendenti e coerenti, capaci di dialogare con le avanguardie senza perdere l’anima.

La nostra redazione ama puntare l’attenzione sui progetti freschi e che si contraddistinguono per la grande ambizione. Loro sono proprio uno di questi e abbiamo scelto di intervistarli per parlare di evoluzione artistica, identità sonora e futuro della scena. Ma anche per focalizzarci su quelli che sono stati i loro principali obiettivi e le release più significative.

Intervista

1. Entrambi i vostri progetti nascono da una forte esigenza espressiva e da background musicali complessi. Come si è evoluto il vostro suono dall’inizio a oggi, e cosa vi guida nel processo creativo attuale?

FC: 

Fat Cosmoe è nato come uno sfogo creativo, unendo elettronica, neoclassica, hip hop e ambient in modo spontaneo. Con un background di pianoforte e composizione, all’inizio ogni brano era un esperimento. Col tempo, il progetto è diventato più consapevole: mi sono spostato verso un suono più diretto e ritmico, meno legato alla melodia, focalizzandomi sull’idea centrale del pezzo. Oggi il mio approccio è essenziale: togliere il superfluo e lasciare che l’emozione emerga in modo naturale.

MF:

È stato un viaggio dall’intimo verso l’esterno. Nato con sperimentazioni lo-fi, registrazioni ambientali e melodie essenziali. Nel tempo il il suono ha trovato il suo cuore pulsante: ho unito la malinconia dreamwave a ritmiche IDM, creando quel contrasto tra fragilità e potenza che ancora mi rappresenta. 

My Flower & Fat Cosmoe:

Oggi Il nostro processo creativo nasce da una forte sinergia d’intenti: da un lato c’è il desiderio di riscoprire gli stilemi della house classica, dall’altro la volontà di contaminarli con suoni più complessi, frutto di un lavoro accurato di sound design. Il risultato, per noi, è una miscela unica e profondamente innovativa.

2. Siete accomunati da una visione che fonde la techno con elementi ambient, sperimentali o neoclassici. Quanto conta per voi rompere le regole del genere, e quanto invece restare fedeli a un’identità sonora?

FC:

Per me l’ibrido è sempre stato la chiave, il futuro, la direzione naturale. Restare incollati a un genere o a formule fisse blocca la crescita e l’evoluzione. Cerco un suono con un’identità chiara, ma che non ha paura di sporcarsi o cambiare strada quando serve.

MF:

Non credo ai confini di genere: se un elemento shoegaze, un pattern techno o una deriva ambientale servono a esprimere ciò che sento, li uso. L’elettronica è un linguaggio fluido, e la sperimentazione è necessaria per evolvere. Ho sempre visto i generi come paletti provvisori, non gabbie. Credo che la musica debba essere prima di tutto un atto di verità.

3. Il vostro sound sembra raccontare un viaggio interiore oltre che musicale. Che ruolo ha l’introspezione nella vostra musica?

My Flower & Fat Cosmoe:

L’introspezione per noi è una vibrazione che attraversa tutto quello che facciamo. Non ci interessa solo raccontare, ma far arrivare il suono dritto dentro, come una scossa. Vogliamo che chi ascolta la senta davvero, quella vibrazione — che qualcosa si muova, che dia fastidio, che tocchi. Se una traccia riesce a smuovere l’animo, allora ha fatto il suo lavoro.

4. My Flower, arrivi da un’esperienza importante come Lula Circus, mentre Fat Cosmoe, il tuo progetto è molto legato anche all’idea di introspezione melodica. Quali sono i momenti di svolta che più vi hanno segnato artisticamente?

My Flower & Fat Cosmoe:

Nel corso dei nostri progetti ci sono stati vari momenti importanti tra live e pubblicazioni, ma il più rilevante oggi è senza dubbio la nostra collaborazione “Wanna More”, uscita su HABITAT etichetta dei Mind Against all’interno della compilation “Metafora Vol. 3”: un lavoro che rappresenta pienamente l’intesa creativa che si è consolidata tra noi.

5. Avete ricevuto supporto da nomi come Tale Of Us, Mind Against, Maceo Plex e Solomun. Quanto è importante per un artista emergente l’appoggio di figure già affermate nella scena?

My Flower & Fat Cosmoe: 

Ricevere supporto da questi grandi artisti è stato sicuramente un segnale forte. Non solo perché si tratta di nomi di riferimento nella scena, ma perché conferma che quello che stiamo facendo ha un’identità riconoscibile. Per un artista emergente, questo tipo di appoggio può fare la differenza: ti apre porte, ti dà visibilità, ma soprattutto ti motiva a spingerti oltre.

6. La dimensione live è fondamentale nella vostra proposta. Quali sono stati gli artisti o le performance che più vi hanno lasciato il segno e che quindi vi hanno maggiormente ispirato?

FC: 

Indubbiamente Ryuichi Sakamoto. Tutto il suo operato, dal lavoro solista alle collaborazioni, ha avuto un impatto enorme su di me. La sua capacità di unire elettronica, acustica, sperimentazione e un forte senso emotivo è qualcosa che ho sempre ammirato profondamente, sin dai tempi dei miei studi musicali. La sua visione del live come spazio espressivo totale mi ha ispirato a concepire ogni esibizione come qualcosa che va oltre la semplice esecuzione.

MF:

Aphex Twin (Field Day 2017): Un caos geniale. Ha distrutto ogni mia certezza su cosa sia un live set – mescolando jungle, noise e melodie da nursery rhyme, tutto con un sorriso da folletto. 

7. Guardando al futuro, quali sono i prossimi passi che vi entusiasmano di più tra cui nuovi EP, label, performance, o magari collaborazioni inedite tra voi due?

My Flower & Fat Cosmoe: 

Non possiamo svelare troppo per ora, ma ci sono diverse cose importanti all’orizzonte. stiamo lavorando su nuove tracce, e siamo più che entusiasti di quello che sta nascendo.
Grazie!