Pagelle nuovi singoli 13 giugno: Mengoni è una regola, Elisa corre verso San Siro, Anna vuole vincere di nuovo

New Music Friday: le pagelle di All Music Italia ai nuovi singoli italiani del 13 giugno 2025, a cura di Alvise Salerno, conduttore radiofonico e divulgatore musicale sul web. In questa settimana protagonisti Marco Mengoni, Rkomi, Sayf, Elisa, Anna Pepe, Capo Plaza, Bresh, Tony Effe e molti altri con i singoli estivi. All’interno delle categorie […] L'articolo Pagelle nuovi singoli 13 giugno: Mengoni è una regola, Elisa corre verso San Siro, Anna vuole vincere di nuovo proviene da All Music Italia.

Jun 13, 2025 - 11:05
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Pagelle nuovi singoli 13 giugno: Mengoni è una regola, Elisa corre verso San Siro, Anna vuole vincere di nuovo

New Music Friday: le pagelle di All Music Italia ai nuovi singoli italiani del 13 giugno 2025, a cura di Alvise Salerno, conduttore radiofonico e divulgatore musicale sul web.

In questa settimana protagonisti Marco Mengoni, Rkomi, Sayf, Elisa, Anna Pepe, Capo Plaza, Bresh, Tony Effe e molti altri con i singoli estivi.

All’interno delle categorie ogni brano verrà valutato con le stelle da 1 a 10 per far capire il livello di consiglio e bocciatura, più o meno grande/grave.

Naturalmente, si tratta di opinioni personali, quindi vi invitiamo ad ascoltare i singoli e a farci sapere cosa ne pensate. Scopriamo insieme cosa c’è di interessante (o meno) nella musica di oggi. Iniziamo subito con i brani consigliati!

Qui un elenco completo delle nuove uscite della settimana, cliccate in basso continua per le pagelle nuovi singoli del 13 giugno 2025.

New Music Friday: le pagelle nuovi singoli del 13 giugno maggio

I BRANI DELLA SETTIMANA CONSIGLIATI DA ALL MUSIC ITALIA

MARCO MENGONI SAYF RKOMI – STO BENE AL MARE

Il brano parte e sembra di stare nell’universo di Cry Me A River di Timberlake, con conseguente “oddio pure lui la copia della copia”. Una frase che dura pochissimi secondi e che viene totalmente annullata dal restante 99% del brano.

Marco Mengoni è un must, una regola, un asset importante per la musica italiana che sta bene in estate ma pure in autunno, primavera e inverno. Al suo fianco ci sono Rkomi, capace sempre di creare uno storytelling efficace e mai banale, anche quando l’occasione lo potrebbe richiedere come in questo caso, e Sayf.

Su quest’ultimo apriamo una piccola parentesi perché, per molti, il nome potrebbe essere sconosciuto ma questo ragazzo di Genova è la next big thing della musica italiana e ne parleremo spesso nei prossimi mesi, senza dubbio.

A tutti gli effetti è lui che tira la carretta in questo brano sia con il cantato che, soprattutto, con quello che risulta essere l’elemento principale della parte musicale cioè la tromba.

E’ lui che la suona, lui che anima la produzione con i suoi assoli e sempre lui che non smette di essere presente dall’inizio alla fine.

Diciamo che, per l’apporto dato, Sayf è il vero perno su cui ruotano gli ottimi Mengoni e Rkomi. Chiaro, il brano è bello perché ognuno di loro mette del suo ma, probabilmente, senza la musicalità del buon Sayf avremmo ascoltato un’altra canzone.

✰✰✰✰✰✰✰


COEZ – QUALCOSA DI GRANDE

Avete presente La Musica Non C’è? Ok, riprendetela tra le mani, cambiate un po’ la melodia ma alla fine è quella. E sapete che c’è? Menomale.

Coez è questo, Coez deve essere questo ed è giusto che sia questo senza se e senza ma, oltretutto considerando che questo è il singolo estratto dall’album e che, di conseguenza, a meno di clamorosi stravolgimenti di luglio, sarà il suo singolo per l’estate.

E ci vogliono (scusate la terminologia aulica) le palle quadrate a fare una ballad melodica italianissima del genere in piena stagione latin, dance e afrobeat.

Non c’è altro da aggiungere, bravo e grazie Silvano.

✰✰✰✰✰✰½


FABRI FIBRA NERISSIMA SERPE PAPA V – STUPIDI

Il mood è praticamente identico a quello di Propaganda, canzone che Fibra fece con Colapesce e DiMartino ma anche di Mal Di Stomaco e, ascoltando bene il testo, l’intensità del messaggio sembra essere quella.

Si fa riferimento, in modo ironico, alla bassezza e alla stupidità del livello attuale nella musica, nella politica, in generale in tutti i settori di questo Paese.

Nerissima Serpe e Papa V si calano perfettamente nella parte e scrivono le loro strofe citando, tra le altre cose, i fatti di cronaca di Davide Lacerenza e della sua Gintoneria.

Fibra fa lo stesso citando Morgan buttato fuori da X Factor o anche Chiara Ferragni e il pandoro-gate. Tutti elementi che, nella totalità, abbassano il livello psicologico del popolo in cui lui stesso si inserisce parlando in prima persona.

Hai ragione Fabri, “mamma mia quanto siamo stupidi”.

✰✰✰✰✰✰½


GIUSE THE LIZIA – VECCHIA SCUOLA

Poche storie, il buon Giuse da Bagheria (Palermo) è la voce della Gen Z, la vera voce di un intero popolo che affida le chiavi dei propri messaggi alla pena sicula ma anche un po’ bolognese del cantautore della nuova scena indie.

Un pop leggero alla Fulminacci, per intenderci meglio, in cui il protagonista racconta quella che a conti fatti è il risveglio dopo una notte di fuoco con una ragazza di cui è palesemente innamorato.

La voglia di portare avanti la relazione c’è, è tanta ma dall’altra parte si è reticenti, resistenti all’idea. Chissà come finirà.

✰✰✰✰✰✰


PLANT SALLY CRUZ – MESSAGGIO D’ADDIO

Questa canzone è strana, molto strana, perché la sensazione di bocciarla a causa di una originalità sonora praticamente inesistente è fortissima ma non si può bocciarla perché Plant e Sally Cruz fanno benissimo il loro lavoro.

La storia di un 25enne e di una 21enne che si confrontano sui loro punti deboli, soprattutto psicologici, e che probabilmente cercano di farsi forza a vicenda per evitare di piombare nel buio di una vita difficile.

Plant dice chiaramente di essere “affetto da un cervello poco stabile” e che non ha forza di chiedere aiuto, la cui croce è se stesso. Sally Cruz, dal suo canto, affoga le lacrime e le crisi emotive nel fumo ma chiede di dividere le paranoie per alleggerire il peso.

E’ una canzone con un testo molto profondo e importante, nonostante la produzione che la accompagna sia una delle cose più sentite e risentite degli ultimi anni.

Bravi ragazzi, il vostro messaggio è arrivato forte e chiaro.

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LORENZO FRAGOLA – 1XTE1XME

Questa canzone è una delle cose più scontate, prevedibili e ripetitive delle ultime dieci, quindici estati italiane. Nonostante questo ti entra in testa con classe, non è disturbante e, anzi, ti coinvolge molto.

Non c’è voglia di strafare, anzi, si resta nel chill e lo si fa consapevoli delle proprie caratteristiche, cosa che vale anche per il co-producer e co-autore Mameli che ha scelto di restare nell’ombra e affidare le proprie speranze estive all’amico di una vita.

La cosa migliore del brano è indubbiamente il ritornello, martellante ma in modo giusto. Non poteva mancare il riferimento alla Sicilia, terra dei due, con il riferimento alle arance rosse.

Un bel progettino per vivere un’estate nel migliore dei modi.

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NAHAZE – BURNOUT

La ragazza ci sa fare e, a conti fatti, non avere proseguito ad Amici è stato solo un bene perché adesso può spingere con i suoi inediti senza l’etichetta pesante di ‘ex concorrente del talent’.

Anche questa Burnout, non un singolo estivo classico (anzi per niente), conferma che lì dentro non avrebbe potuto sviluppare il percorso artistico come, invece, sta facendo fuori da lì.

Il brano ci permette di ascoltare bene il timbro di Nahaze, molto caldo e particolare rispetto alla media, sviluppato e arricchito da una base indietronica per nulla banale se si vanno ad analizzare i singoli suoni. Il pad che fa da tappeto è scelto con cura, molto Moderat o anche M83.

Insomma, c’è dell’internazionalità nelle scelte e questo piace molto. Nahaze è sulla buona strada.

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NENO – PRIMA O POI

Ladies and gentleman, il funkystrano.

No, non è un errore, è proprio un funky ma molto strano perché la voce di Neno sembra quasi fuori tonalità ma, cavolo, colpisce proprio per questo.

Ti attira perché non capisci, ti stona e continui ad ascoltare per capire. Va a finire che capire non capisci ma ascoltare ascolti e lo fai fino in fondo mettendoti anche a ballare.

Tranquilla mà che prima o poi faccio una hit” dice Neno. Ecco, non so se sia questa la hit a cui ti riferisci e te lo auguro ma di sicuro questa colpisce nel segno.

E’ estiva, è movimentata bene, è energica il giusto, è sensata. continuerò ad ascoltarla per capire se la voce sia davvero un semitono sopra o meno ma questo non mi impedirà di impararla a memoria.

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DISCO CLUB PARADISO – SOLITO DISCO CLUB

Se tu sei Rihanna io sono il tuo Drake“.

Avete vinto già così, per me la recensione finisce con le prime parole di questa perla. I Disco Club Paradiso continuano a fare quello che sanno fare meglio, fare canzoni pop dance senza pretese e con il solo desiderio di regalare due minuti di spensieratezza senza stare troppo a pensare.

I ragazzi se la spassano e si capisce subito ma è nel ritornello che parte il meglio, con una strumentale che ti cattura e su cui è inevitabile ballicchiare.

Dopo la DPG abbiamo la DCP e speriamo che il successo possa essere lo stesso, se non anche di più.

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ALBE – CERCAPERSONE

Sono proprio contento per questo ragazzo che, finalmente, ha trovato una strada chiara da perseguire a livello musicale. Si vede che ha preso consapevolezza e coscienza di cosa voglia da se stesso, dalla sua musica.

Cercapersone è una ballad acustica, quasi interamente fatta con la chitarra acustica, che più che una canzone da pista da ballo è una da falò e amici che stanno lì ad ascoltare, cantare o limonare (why not).

Albe, è vero, in questa canzone prende un po’ spunto dal mondo di Olly ma lo fa con garbo e senza diventare una brutta copia. Mette del suo e lo fa bene.

Analizza se stesso nel testo, racconta chi è e di chi ha deciso di circondarsi in questa vita piena di cose belle e cose brutte, inclusa una relazione su cui “appoggiare l’umore”.

Albe non è più il ragazzino sorridente di Amici, adesso è diventato grande.

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ANNA – DESOLEE

Anna Pepe è tornata con un brano totalmente diverso da 30°, la hit dell’anno scorso, ma l’obiettivo è il medesimo: diventare la regina dell’estate.

La canzone si presta, lei si presta e il clima è quello ideale per raggiungere un’intera generazione nel migliore dei modi. Inutile fare l’analisi del testo, non c’è nulla di importante o che resterà nella storia della musica.

La canzone è costruita con l’unico scopo di avere successo fino a settembre, poi possiamo rimuoverla per far spazio ad altro. E’ la classica canzone estiva che nasce e muore lì e che, ciclicamente, torna in classifica (tipo Sesso e Samba o Danza Kuduro) quindi il suo lo fa e lo farà bene. Forse.

Eh sì perché, attenzione, l’effetto boomerang potrebbe essere dietro l’angolo e non tutti potrebbero essere d’accordo con questa tesi e reputare il brano un lontano parente di una bella canzone estiva.

Considerando da cosa siamo circondati quest’anno, potrebbe anche succedere per premiare altro. Il livello è mediamente basso e Anna non lo alza, però è pur sempre la donna più in hype degli ultimi anni quindi gioverà di un clamore e di un’attenzione particolare.

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Clicca in basso su continua per scoprire i brani bocciati e le Golden song delle pagelle nuovi singoli del 13 giugno maggio 2025, New Music Friday.

PAGELLE NUOVI SINGOLI 13 GIUGNO 2025 – i Bocciati da AMI

PETIT – VITAMì

Scusate, domanda: Petit sa che può chiudere le parole nel modo corretto giusto? No perché iniziano a venirmi dubbi. Prima Mammamì, ora Vitamì. La prossima quale sarà, Gesucrì? Eh, occhio, l’ha già fatta Nino D’Angelo.

L’impegno c’è, si sente, però non è niente di nuovo all’orizzonte, niente di sconvolgente e, soprattutto, niente che può scompaginare le carte in questa estate piena zeppa di queste stesse cose.

La cosa positiva, motivo principale per cui il voto non è 4, è che finalmente non si avverte la sensazione di un Petit in formato ‘matrioska di Geolier’. Un voto in più per questo, è un notevole passo avanti e va premiato.

Sul testo poco da dire, storia d’amore come tante altre che già abbiamo sentito e letto milioni di volte. Nessun guizzo lessicale, nessuna frase memorabile, solo sto martellante “vi vi vi vitamì” senza particolare costrutto.

Si può fare di più vitamì. Nun mollà vitamì.

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SANGIOVANNI – VERAMENTE

Non avrei mai voluto, neanche in quattro universi, bocciare Sangio ma devo e spiego anche il perché cercando di non saltare nessun punto.

Partiamo dalla nota lieta, cioè l’afrobeat. Bello che non sia reggaeton, grazie di cuore, siamo saturi quest’anno di latin quindi bene che qualcuno continui sulla scia afro iniziata lo scorso anno.

Passiamo al resto: testo e intenzioni.

Si parla di una relazione passata, di speranza di un ritorno della persona che si ama ma anche di mettersi il cuore in pace. Sangio, forse sarebbe il caso per il tuo bene. Andare avanti e non voltarsi indietro è la cosa migliore che si può fare, soprattutto se si arriva da un periodo travagliato come il tuo.

Per quanto riguarda le intenzioni, il riferimento è semplice e riguarda i motivi che hanno portato all’allontanamento per un periodo dalle scene.

In quel caso la decisione arrivò perché era tutto troppo, Sangiovanni si è ritrovato schiacciato dal peso delle responsabilità e delle aspettative, non ha retto e ha detto giustamente “basta così”.

Ora, la domanda è semplice e non c’è polemica ma solo voglia di capire: perché tornare e farlo con un brano estivo che, inevitabilmente, si carica già da solo di aspettative oltre al fatto che la lotta quest’anno è gigantesca? Non sarebbe stato meglio ricominciare con un qualcosa di meno ‘impattante’? Siamo sicuri che, pronti via, questo peso possa essere retto bene questa volta se le cose non dovessero funzionare secondo le aspettative?

Per tutti questi motivi non riesco a dare la sufficienza perché i punti poco chiari sono maggiori di quelli illuminati.

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IL PAGANTE – COSTA SMERALDA

I ragazzi del Pagante fanno la stessa, identica, cosa da dieci anni senza un minimo segnale di evoluzione, di cambiamento, di nulla.

Ok, loro hanno questo come focus e hanno questo come mood, stile e ci siamo, siamo tutti d’accordo però dopo dieci lunghi anni (ma forse anche di più se consideriamo i singoli prima del primo album del 2016) qualcosina di diverso ci starebbe anche bene per dare una rinfrescata.

Ai tempi era Portofino, Vamonos e queste cose qui. Oggi è Costa Smeralda ma non cambia niente, l’atmosfera è quella dei cinepanettoni, quella della ‘libidine’ di Jerry Calà per essere sempre in pole position.

Un po’ cringe se lo si fa sempre, se si fa solo questo di continuo. Per carità, divertente, però a una certa anche andiamo avanti regaz.

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TANCREDI NASHLEY – BOILER ROOM

Questa è la prima volta che lo faccio, cioè dare la sufficienza a una canzone che metto tra le bocciate e il motivo è semplice: è stata stuprata una perla della dance anni 90 come What Is Love di Haddaway.

La canzone è sufficiente, è dance e ti fa ballare. Tancredi ha la chiave del successo tra le mani e, forse, questo è il momento per iniziare a spingere sull’acceleratore.

Nashley non convince tanto quanto Tank ma la vera nota stonata è il campionamento di Haddaway. Non riesco proprio ad accettare questo che è, a tutti gli effetti, un remix nonostante abbia un testo nuovo.

Fare paragoni è sempre sbagliato quindi me ne assumo la responsabilità, però un conto è fare una cosa come quella di Alfa dove lo stesso Manu Chao si rende co-protagonista e un altro è questa cosa qui.

Ripeto, la canzone è sufficiente ma l’idea alla base non mi piace.

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RIKI LORELLA CUCCARINI – CHA CHA TWIST

Sono oggettivamente in difficoltà, non so cosa dire.

Siamo di fronte a una versione brutta de L’Esercito del Selfie, pensate allora quanto sia ancor più brutta de La Dolce Vita di Fedez, Mara Sattei e Tananai.

Me gustas tu e non mi nascondo“, “baciami mami, ondeggia in punta di piedi“, “mami balla il cha cha twist” dice Riccardo Marcuzzo, già da qualche anno Riki.

Lorella Cuccarini, se non ho capito male, è la “mami” a cui si riferisce quando le chiede di ballare il cha cha twist. Non so se sia un mio problema ma questa canzone mi sembra una delle cose più cringe che io abbia ascoltato nelle ultime settimane. Il problema è che non fa il giro per diventare incredibilmente appassionante.

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LUDWIG SABRINA SALERNO – BOLLENTE

AIUTO. Ma sul serio, qualcuno ci salvi. Non dovrebbe essere legale, nel 2025, pubblicare canzoni del genere soprattutto se poi si prende a piene mani da Daddy Yankee senza neanche citarlo sperando che nessuno se ne accorga.

E parliamo di una versione di Daddy Yankee di, almeno, dieci anni fa se non anche di più. Ma come si può pensare di poter fare canzoni del genere ed essere pure convinti di fare il grande successo.

Mi dispiace più che altro per Sabrina Salerno che sceglie di accompagnare Ludwig in questa estate. Non ho altro da aggiungere, credo di avere già detto abbastanza.

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CAPO PLAZA, BRESH, TONY EFFE – NON BASTA MAI

Discorsi diversi per i tre protagonisti di questa, abbastanza irrilevante, canzone estiva.

Partiamo da Plaza, lui che apre il brano ed è un cucciolotto che parla di una ragazza che gli dona libertà quando si guardano. Per il resto, c’è un po’ di Capo Plaza in questo autotune.

Bresh, il buon Breshino che non più tardi di una settimana fa ha pubblicato il suo album, decide di mettere da parte la (molto più) bella Umore Marea per fare la stagione con i due trapper solo con un ritornello, senza nient’altro. Per carità, ritornello interessante ma scelta discutibile.

Molto meglio le canzoni di Mediterraneo, ma di gran lunga proprio.

Tony Effe, santo cielo, non ne azzecca una da un anno, da quella Sesso e Samba che gli ha dato e tolto tutto. Fatta la stagione 2024 con Gaia, tutto ma proprio tutto (paternità a parte s’intende) è andato per il verso sbagliato e anche questa sua partecipazione in questo brano è totalmente insensata.

Il tema della sua strofa? Sempre lo stesso: lui è psicopatico, spacca il privè perchè è pazzo di una donna. Prima o poi finirà in carcere, il suo nome è su un proiettile e non può promettere di cambiare.

Giuro che non ho aggiunto niente rispetto a quello che dice nel suo pezzo.

Insomma, potevamo anche farne a meno ma, complice Spotify, questa canzone andrà in mille playlist e farà stream su stream. Intanto resta un grande no.

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GOLDEN SONG
Scopri i brani più belli usciti questa settimana secondo la redazione di All Music Italia.

ELISA – SESSO DEBOLE

Di ‘debole’ in questo brano estivo non c’è nulla o quasi, precisiamolo subito. Elisa esplora un segmento che in questa estate, dove stiamo vedendo un potente comeback del reggaeton, non era ancora stato sfiorato: il pop-rock.

Arrivare a San Siro con questa energia, con questa spinta è la cosa migliore che potesse accadere. Forse, ecco, l’unica piccolissima e insignificante virgola (ma è un gusto personale bypassabile) che stona è quel “messo messo messo messo messo messo”, “stretto stretto stretto stretto stretto” ripetuto a inizio ritornello.

Confesso, non sono un grande amante di questa formula ma, nel complesso, va benissimo data la canzone che Elisa ha deciso di proporci.

Per quanto riguarda il testo, siamo di fronte alla storia di questa donna che analizza la propria storia d’amore e la sua evoluzione nel tempo, tra mancanza di fiducia iniziale e cambiamenti vari.

La leggerezza non banale che si richiede ai giganti quando decidono di entrare nella lotta estiva. Elisa sa come fare e lo dimostra.

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