RIT/MO Festival 2025: sonorità echeggianti tra le montagne di Granada
Per il secondo anno Parkett torna nello scenario mozzafiato di Atarfe in provincia di Granada per partecipare a RIT/MO Festival. Vi raccontiamo com’è stata l’esperienza. Immaginate di trovarvi nel bel mezzo del nulla, immersi nella natura più remota e con una vista di sole montagne, rocce ed alberi intorno a voi. Ad un certo punto […]

Per il secondo anno Parkett torna nello scenario mozzafiato di Atarfe in provincia di Granada per partecipare a RIT/MO Festival. Vi raccontiamo com’è stata l’esperienza.
Immaginate di trovarvi nel bel mezzo del nulla, immersi nella natura più remota e con una vista di sole montagne, rocce ed alberi intorno a voi. Ad un certo punto sentite della musica in lontananza, seguite come ipnotizzati quel suono fino ad arrivare ai piedi di un eremo e, con grande sorpresa, vi ritrovate all’entrata di un piccolo festival di musica elettronica pieno di luci, laser colorati e persone di buon umore.
Una favola, non è così? Nella vita reale, probabilmente questo non è accaduto: le persone avranno sentito parlare di RIT/MO Festival nei mesi precedenti, si saranno organizzate e si saranno mobilitate per procurarsi i biglietti (che – ricordiamo – quest’anno sono andati quasi tutti in sold out) e parteciparvi. Ma ci piace fantasticare e pensare che per qualche viandante fortunato sia andata così.
Parliamo di RIT/MO Festival 2025, ovviamente: per il quarto anno di fila organizzato con passione, attenzione al dettaglio e dedizione alla buona musica elettronica. RIT/MO Festival si svolge nei pressi di Granada, a pochi minuti in macchina dalla città. L’evento prende vita tra le montagne di un piccolo pueblo, Atarfe, più in particolare a ridosso di un eremo che prende il nome di Ermita de los Tres Juanes. Quest’anno, RIT/MO si è svolto durante i giorni 30 e 31 maggio 2025, un po’ più tardi rispetto all’edizione precedente – per la quale potete leggere il nostro report cliccando QUI.
Per due giorni e due notti, i partecipanti del festival hanno lasciato la vita frenetica della città per immergersi in un’esperienza naturale e musicale organizzata con cura, aiutata anche dalla vista unica sull’imponente Sierra Nevada di Granada, ancora innevata nonostante le alte temperature che raggiungono le città sottostanti in questo periodo dell’anno. Un particolare, quest’ultimo, che contribuisce a creare un contrasto visivo-sensoriale unico nel suo genere: non capita tanto spesso di star morendo di caldo e di vedere davanti a sé della neve!
Ma torniamo a noi. RIT/MO Festival è un evento volutamente creato “in piccolo”, ma che non per questo si limita nella scelta dei nomi che ogni anno decide di invitare. Anche nella sua edizione del 2025, il festival granadino ha proposto una line-up ambiziosa, con una forte e apprezzatissima presenza femminile, creando un equilibrio a parer nostro molto ben riuscito tra artiste ed artisti internazionali anche di un certo livello e notorietà e DJ e produttori nazionali e locali del mondo della produzione elettronica spagnola.
Rispetto alle edizioni precedenti, quest’anno abbiamo notato anche una scelta musicale ancora più ricca e varia quanto a stili di musica elettronica, cosa che ci ha lasciato piacevolmente stupiti: oltre all’house, sono stati proposti anche DJ set più orientati all’electro, al breaks, alla bass music e al techno, cosa che è stata realmente apprezzata dal pubblico.
RIT/MO Festival 2025: VENERDÌ 30 MAGGIO
Venerdì si inizia puntuali e alle 17:00 è Ripley-B venuto direttamente da Madrid che apre il sipario e si esibisce con un set energico in uno dei due palchi del festival, il LATIDO Stage. Questo palco è il più piccolo dei due e si trova in linea d’aria ad una minore altezza rispetto a quello principale, il che aiuta a evitare che le rispettive emissioni sonore si sovrappongano tra loro. Dall’ambientazione estremamente intima e immerso tra gli alberi che di notte si illuminano grazie alle proiezioni di luci colorate, il nome del palco si deve all’etichetta degli organizzatori di RIT/MO, e cioè la LATIDO Records.
Un’ora dopo si anima anche il palco principale del festival, il MORDISCO Stage. Lo scenario del MORDISCO è molto diverso da quello del suo “fratello minore”, infatti lo spazio è meno raccolto, molto più spazioso e con una vista spettacolare alle spalle del palco che dà direttamente sulla Sierra Nevada. Al lato destro del MORDISCO Stage si eleva un’alta parete rocciosa, maestosa e silenziosa osservatrice della magia della notte, quest’anno per la prima volta illuminata da visuals e giochi di luce che contribuiscono a creare un effetto ancora più immersivo.
Ad inaugurare il primo set del MORDISCO ci pensa Lis Sarroca, artista originaria di Barcellona che mischia con padronanza sonorità del passato e del futuro. Dopo di lei, ci pensano rispettivamente Tamarindo – anche lei venuta da Barcellona – e in seguito Tornado Wallace a mantenere attiva la scena. La prima propone un dj set energico muovendosi con maestria tra electro e breaks, mentre il producer australiano propone un set caloroso e dai toni quasi eterei, animando sempre di più la notte che sta lentamente scendendo. Arriva poi il turno di Maara, a parer nostro uno dei set migliori dell’intero evento. Una selezione esplosiva, sensuale, un’accuratezza nella scelta che ha animato veramente tutti.
Ci rispostiamo al LATIDO dove si sono già esibiti Rootian e Oma Totem, con due dj set diversi tra loro, ma entrambi intensi e profondamente mentali. È già notte quando arriva il turno di Kia, artista australiana che ci lascia stupefatti per la maestria con cui intavola un dj set complicato, dai toni oscuri e travolgenti. Arriva poi l’ora dell’ultimo set e a chiudere il LATIDO ci pensa Marco Shuttle. Dopo di lui, il palco chiude e il pubblico si sposta tutto al palco principale: è il momento dell’ultimo set del primo giorno di festival.
Sono le 2 in punto e il MORDISCO Stage si riempie di persone, tutte in attesa per l’ultimo grande ospite della prima serata: Young Marco. Il pubblico è già in estasi dai due rispettivi set precedenti, e bisogna ammettere che Maara ha riscaldato decisamente gli animi del palco principale. Il DJ di Amsterdam raccoglie a pieni voti la staffetta regalandoci un set di due ore carico di energia, dai toni positivi e col giusto tocco di emotività finale.
RIT/MO FESTIVAL 2025: SABATO 31 MAGGIO
Tra le novità dell’edizione di quest’anno, RIT/MO ha aumentato anche le ore del festival, e infatti il sabato si inizia molto più presto del solito, alle 13:00, e si finisce un’ora dopo, alle 5:00. Ad aprire le danze del secondo giorno di festival quest’anno ci ha pensato un ospite veramente speciale: Vladimir Ivkovic. Con un set di ben 4 ore nel suggestivo LATIDO Stage, il pubblico ha avuto veramente tutto il tempo di godersi il viaggio offerto dal DJ di Belgrado, conosciutissimo per le sue selezioni eclettiche ed ingegnosamente mutevoli. Poter assistere a un set così lungo da parte di un selector così capace è stato un regalo.
Dopo di lui, si è esibito il duo di Madrid Systema, decisamente ben accolto dal pubblico, seguite dal DJ e produttore Durand, un vero punto di riferimento della scena elettronica spagnola e andalusa. È arrivato poi il turno della DJ francese e figura di spicco del mondo francofono trance, techno e breaks Bambi. Gli ultimi due nomi del LATIDO Stage hanno sicuramente chiuso in bellezza l’ultima sera del festival: parliamo infatti dei grandi Lena Willikens, una vera garanzia di qualità e padronanza che non si è smentita nemmeno questa volta, e del mago del synth Legowelt, che ha chiuso il primo dei due palchi con una performance travolgente.
Anche nel MORDISCO Stage è stata magia. I DJ andalusi Jorge Escribano e Daniel Kelsan hanno inaugurato i primi due set della giornata, mentre Lola Haro si è occupata di accompagnare musicalmente il pubblico durante la scesa della notte. Attesissimo, è arrivato poi il momento dell’esibizione di Sedef Adasï, che con un set dinamico dai toni house e acid ha preparato la folla a ricevere gli ultimi due grandi nomi del RIT/MO Festival 2025: JASSS e John Talabot in un b2b da paura. Decisa e pulsante, l’esibizione dei due DJ spagnoli si è rivelata proprio ciò di cui avevamo bisogno per celebrare la despedida da quest’edizione di RIT/MO.
Tirando le somme, RIT/MO è un festival che ci sentiamo di consigliare al 100%. Dal personale presente quella sera, estremamente disponibile e gentile, alla gestione dell’intero evento e dello spazio relativamente piccolo, l’esperienza è stata più che positiva. Anche dal punto di vista acustico, è da apprezzare la qualità del suono di entrambi i palchi, che hanno avvolto gli ascoltatori in un’esperienza sonora di ottima qualità, offrendo un suono né troppo basso, né estremamente alto e fastidioso, come ci è capitato di sperimentare in altri festival. Dai diversi punti dei palchi, e anche sotto cassa, l’esperienza acustica è stata equilibrata e il suono ben distribuito.
RIT/MO Festival 2025 è stata una bella esperienza, sia musicale che di condivisione tra artisti, artiste e partecipanti. È importante continuare a sostenere eventi di questo tipo, con progetti che puntano meno sui grandi numeri ma che non per questo smettono di essere validi o meno ambiziosi di altri.
RIT/MO Festival 2025: resonantes sonoridades entre las montañas de Granada
Por segundo año consecutivo, Parkett regresa al impresionante paraje de Atarfe, en la provincia de Granada, para asistir al RIT/MO Festival. Te contamos cómo ha sido la experiencia.
Imaginaos en medio de la nada, rodeados de la naturaleza más remota, con vistas únicamente a montañas, rocas y árboles. En un momento dado, oís música a lo lejos, y seguís hipnotizados ese sonido hasta llegar a los pies de una ermita. Con gran sorpresa, os encontráis en la entrada de un pequeño festival de música electrónica lleno de luces, láseres de colores y gente de buen humor.
Suena a cuento, ¿verdad? En la vida real, probablemente esto no ocurrió: la mayoría de personas habrán oído hablar del RIT/MO Festival en los meses previos, se habrán organizado con tiempo y movido para conseguir su entrada (que, por cierto, este año se agotaron casi todas). Pero nos gusta fantasear y pensar que, para algún caminante afortunado, las cosas sucedieron así.
Hablamos del RIT/MO Festival 2025, claro está: un evento que, por cuarto año consecutivo, se organiza con pasión, atención al detalle y mucho amor por la buena música electrónica. El RIT/MO se celebra a las afueras de Granada, a pocos minutos en coche de la ciudad. Tiene lugar entre las montañas de un pequeño pueblo, Atarfe, más concretamente junto a la Ermita de los Tres Juanes. Este año, el festival se celebró los días 30 y 31 de mayo de 2025, un poco más tarde que la edición anterior —de la cual puedes leer nuestro reportaje haciendo clic AQUÍ.
Durante dos días y dos noches, los asistentes dejaron atrás el ritmo acelerado de la ciudad para sumergirse en una experiencia natural y musical cuidada al detalle, potenciada además por las vistas únicas a la imponente Sierra Nevada de Granada, que, pese al calor que ya se siente en las ciudades, todavía sigue nevada en esta época del año. Un detalle que genera un contraste visual y sensorial difícil de olvidar: no es habitual estar pasando calor… ¡y tener nieve justo enfrente!
Pero volvamos a lo nuestro. RIT/MO Festival es un evento creado deliberadamente “a pequeña escala”, aunque eso no significa que se limite a la hora de seleccionar a los artistas que invita cada año. También en su edición de 2025, el festival granadino apostó por un cartel ambicioso, con una presencia femenina notable y muy bien recibida, logrando, en nuestra opinión, un equilibrio muy acertado entre artistas internacionales de renombre y DJs y productores nacionales y locales del panorama electrónico español.
En comparación con las ediciones anteriores, este año hemos notado una propuesta musical aún más rica y variada en cuanto a estilos de electrónica, algo que nos sorprendió gratamente: además del house, hubo DJ sets más orientados al electro, breaks, bass music y techno, lo que fue muy bien recibido por el público.
RIT/MO Festival 2025: VIERNES 30 DE MAYO
El viernes arranca puntual, y a las 17:00 es Ripley-B, llegado directamente desde Madrid, quien abre el telón con un set enérgico en uno de los dos escenarios del festival: el LATIDO Stage. Este escenario es el más pequeño de los dos y está ubicado a una altitud ligeramente inferior respecto al escenario principal, lo que ayuda a evitar que el sonido de ambos se solape.
Con una ambientación sumamente íntima y rodeado de árboles que por la noche se iluminan con proyecciones de luces de colores, el escenario toma su nombre del sello de los organizadores de RIT/MO: LATIDO Records.
Una hora después, también se enciende el escenario principal del festival, el MORDISCO Stage. El ambiente del MORDISCO es muy distinto al de su “hermano chico”: el espacio es más amplio, menos recogido, y con una vista espectacular a espaldas del escenario, directamente hacia Sierra Nevada. A la derecha del MORDISCO se alza una alta pared rocosa, majestuosa y silenciosa observadora de la magia de la noche, que este año por primera vez se ha iluminado con visuales y juegos de luces, creando una atmósfera aún más envolvente.
El primer set del MORDISCO lo firma Lis Sarroca, artista originaria de Barcelona que mezcla con soltura sonidos del pasado y del futuro. Tras ella, Tamarindo —también desde Barcelona— y después Tornado Wallace se encargan de mantener viva la energía. La primera ofrece un set potente, moviéndose con soltura entre electro y breaks, mientras que el productor australiano entrega un set cálido, de tintes casi etéreos, que va animando la noche poco a poco. Llega el turno de Maara, que en nuestra opinión ofreció uno de los mejores sets de todo el festival. Una selección explosiva, sensual, con una atención al detalle que hizo vibrar a todo el mundo.
Nos trasladamos de nuevo al LATIDO, donde ya se habían presentado Rootian y Oma Totem, con dos sets muy distintos entre sí, pero ambos intensos y profundamente mentales. Ya entrada la noche, es el turno de Kia, artista australiana que nos dejó boquiabiertos con un set complejo, de tonos oscuros y envolventes. El último set de este escenario corre a cargo de Marco Shuttle. Tras su actuación, el LATIDO cierra sus puertas y el público se traslada al escenario principal: es el momento del último set del primer día del festival.
Son las 2 en punto y el MORDISCO Stage se llena de público, todo el mundo esperando al último gran invitado de la noche: Young Marco. El ambiente ya estaba en plena euforia tras los dos sets anteriores, y hay que decir que Maara dejó el listón muy alto en el escenario principal. El DJ de Ámsterdam recoge el testigo con creces y nos regala un set de dos horas cargado de energía, con un tono positivo y el justo toque de emotividad final.
RIT/MO FESTIVAL 2025: SÁBADO 31 DE MAYO
Entre las novedades de esta edición, RIT/MO amplió también el horario del festival: el sábado comenzó mucho antes de lo habitual, a las 13:00, y terminó una hora más tarde, a las 5:00. El encargado de abrir la jornada fue un invitado muy especial: Vladimir Ivkovic. Con un set de nada menos que cuatro horas en el evocador LATIDO Stage, el público tuvo tiempo de sobra para dejarse llevar por el viaje que propuso el selector de Belgrado, muy conocido por sus selecciones eclécticas y sorprendentemente cambiantes. Poder vivir un set tan largo de un artista de su nivel fue, sin duda, un regalo.
Después fue el turno del dúo madrileño Systema, muy bien recibido por el público, seguidos del DJ y productor Durand, auténtico referente de la escena electrónica española y andaluza. Luego llegó Bambi, DJ francesa y figura destacada del panorama trance, techno y breaks del mundo francófono. Los dos últimos nombres del escenario LATIDO cerraron la noche con broche de oro: hablamos de la gran Lena Willikens, una garantía de calidad y control absoluto que volvió a cumplir con creces, y del mago del synth Legowelt, que cerró el primero de los dos escenarios con una actuación vibrante.
También en el MORDISCO Stage se vivió la magia. Los DJs andaluces Jorge Escribano y Daniel Kelsan abrieron la jornada con los dos primeros sets, mientras que Lola Haro se encargó de acompañar musicalmente al público durante el atardecer. Muy esperado, llegó el momento del set de Sedef Adasï, que con una sesión dinámica de tintes house y acid preparó a la multitud para recibir a los dos últimos grandes nombres del RIT/MO Festival 2025: JASSS y John Talabot en un b2b alucinante. Directo y pulsante, el set de estos dos DJs españoles fue justo lo que necesitábamos para despedir esta edición del RIT/MO.
En resumen, RIT/MO es un festival que recomendamos al 100%. Desde el personal presente, siempre amable y atento, hasta la organización general del evento y de un espacio relativamente pequeño, la experiencia fue más que positiva. También hay que destacar la calidad del sonido en ambos escenarios, que envolvía al público en una experiencia auditiva muy cuidada, con un volumen equilibrado, sin ser ni demasiado bajo ni molesto, como a veces ocurre en otros festivales. En diferentes puntos del recinto, incluso justo debajo del escenario, la experiencia sonora se mantuvo constante y bien distribuida.
RIT/MO Festival 2025 ha sido una experiencia muy especial, tanto musical como a nivel humano y de conexión entre artistas y asistentes. Es importante seguir apoyando este tipo de eventos, proyectos que apuestan por formatos más pequeños, sin renunciar por ello a la calidad ni a la ambición.