Weekend nell’Algarve portoghese, meta ancora autentica

Due ore e mezzo di volo low cost, senza scali, bastano per scoprire un lembo d’Europa che non conosce la confusione e i danni dell’overtourism. Punto di arrivo l’aeroporto di Faro, nell’Algarve portoghese, sulla costa atlantica meridionale. Meglio evitare, da qui, di spingersi verso occidente, in gran parte colonizzato dal turismo di massa anglosassone e L'articolo Weekend nell’Algarve portoghese, meta ancora autentica sembra essere il primo su Dove Viaggi.

Jun 13, 2025 - 10:15
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Weekend nell’Algarve portoghese, meta ancora autentica

Due ore e mezzo di volo low cost, senza scali, bastano per scoprire un lembo d’Europa che non conosce la confusione e i danni dell’overtourism. Punto di arrivo l’aeroporto di Faro, nell’Algarve portoghese, sulla costa atlantica meridionale. Meglio evitare, da qui, di spingersi verso occidente, in gran parte colonizzato dal turismo di massa anglosassone e teutonico. L’urbanizzazione sregolata di splendide località come Albufeira e Portimão è una ferita ormai difficile da rimarginare. Fortunatamente la costa orientale non ha mai conosciuto questo boom e chi arriva può immergersi in un mondo ancora autentico.

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Il monumento a Floripes, protagonista sfortunata di una leggenda a Olhão © IPA Agency

Il fascino modernista di Faro

Il gran numero di edifici risalenti alla metà del secolo scorso è valso a Faro il soprannome di “Palm Springs del Portogallo”. A farla da padrona è infatti l’architettura modernista: rigorosa, tagliente, punteggiata da tetti piani e angoli inclinati.

All’inizio degli anni Cinquanta, dopo aver fatto fortuna in Sudamerica, un gruppo di architetti portoghesi guidati dall’algarviano Manuel Gomes da Costa tornò a casa. Erano ispirati da colleghi del calibro di Le Corbusier, Wright e Niemeyer e furono gli artefici di una nuova corrente, oggi catalogata come South Modern nei libri di architettura.

Una passeggiata in centro

E sembra proprio di entrare in un libro di architettura quando si passeggia in centro, soprattutto lungo rua Emiliano da Costa e rua dos Bombeiros Portugueses. A dieci minuti da qui c’è Bago, elegante wine bar che ben si adatta allo stile della città.

Nel Parco naturale di Ria Formosa…

Per sbarcare su un altro pianeta basta raggiungere il porto e inoltrarsi nel Parco naturale di Ria Formosa, una magnifica trapunta patchwork che unisce zone di paludi, dune, banchi di sabbia e di limo, corsi d’acqua dolce. Un habitat ideale per le oltre 200 specie che lo frequentano, tra garzette, beccacce di mare e fenicotteri che qui, a causa della loro dieta, sfoggiano piume più chiare del solito.

…alla ricerca del pollo sultano

Il desiderio di ogni birdwatcher, però, è immortalare in foto il vistoso pollo sultano: piumaggio blu scuro, becco e zampe rosso vivo. Quasi impossibile avvistarlo altrove.

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Il faro di Sagres, sulla punta sudoccidentale del distretto di Faro © Getty Images

Tra le isole nel parco

Per una sosta all’interno del Parco, l’ideale è fare tappa in una delle sue isole: da ovest a est si susseguono Faro, Barreta, Culatra, Armona e Tavira.

“La mia preferita è Culatra, la più legata alle tradizioni”, sottolinea Diana Nunes  dell’agenzia Portugal4U, che organizza escursioni guidate di turismo responsabile. “Qui non ci sono alberghi o Airbnb e la comunità residente è impegnata nella difesa della propria identità, sia culturale che economica. Quest’ultima è basata sulla pesca, il turismo è vissuto solo come complemento”.

Inoltre da qualche anno i residenti sono impegnati nel programma della Commissione Europea Culatra 2030, che prevede la transizione energetica completa dell’isola, con l’adozione del solare. “È già stata progettata una barca che viaggia impiegando questa nuova fonte e garantisce l’assenza di inquinamento”.

Fra gli obiettivi anche la gestione ecologica del ciclo delle acque e dei rifiuti e l’efficientamento energetico degli edifici. Al centro del piano, quindi, è l’esigenza di assicurare un futuro ancora più vivibile agli abitanti di Culatra.

Altro che cartolina per turisti! L’economia circolare, oltretutto, vanta tradizioni consolidate: qui gli sprechi sono banditi da sempre. E poi c’è la bellezza del luogo, a cominciare dalla sua spiaggia chilometrica di sabbia fine, raggiungibile dopo aver percorso una lunga passerella di legno. Per sbarcarvi si attraversa il paese, dove si ha l’impressione di fare un viaggio nel tempo: niente traffico né auto, però non mancano una scuola primaria, un centro sociale, una biblioteca, una squadra di calcio. L’essenziale, insomma.

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Murales su una chiesa abbandonata, sempre a Olhão © IPA Agency

Sentori d’africa nella cittadina di Olhão

Tornati sulla terraferma, a soli 15 minuti a est di Faro si trova l’incantevole cittadina di Olhão. Il suo porto è affollato di pescatori stagionati che vanno in mare ogni mattina.

Alcuni, con le loro barche, arrivano a lambire il Marocco, il che spiega perché, nel corso degli anni, le influenze architettoniche arabe abbiano permeato la città. In effetti Olhão, con le sue case bianche e i tetti piatti, ricorda per molti versi la città marocchina di Essaouira, vanto della costa atlantica.

Qui merita una visita il mercato, aperto dal lunedì al sabato dalle 7 alle 14, articolato in due corpi identici − uno per il pesce, l’altro per frutta, verdura e carni − costruiti su palafitte per strappare spazio alla laguna. Si tratta di uno splendido esempio di architettura in ferro e vetro con mattoni a vista e, agli angoli, torrette circolari abbellite da cupole metalliche. Gli interni sono rivestiti con piastrelle dipinte dall’artista António Costa Pinheiro.

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Tavira, borgo di charme

Dopo avere ammirato anche le opere di street art che colorano largo e rua da Fábrica Velha, proseguendo sempre verso oriente si arriva a Tavira, sulle sponde del fiume Gilão, borgo di charme con una struttura di fitte strade acciottolate e accenti moreschi.

Qua e là tracce di moschee, in collina l’antica fortezza, le mura e un ponte che, anche se alcuni sostengono sia romano, in realtà fu costruito quando nella regione si parlava arabo.

Preziosi fiori di sale nella Riserva naturale Sapal

Ora ci si sposta ancora qualche chilometro a est e poco prima che il fiume Guadiana segni il confine con la Spagna si raggiunge la Riserva naturale Sapal di Castro Marim. È una terra di saline storiche: venivano già utilizzate dai Fenici nell’età del Ferro, poi le sfruttarono Romani e Arabi.

Qui Jorge Raiado, titolare del progetto Salmarim, raccoglie manualmente i fiori di sale, che si formano naturalmente in superficie grazie all’evaporazione dell’acqua. Per acquistarli basta andare nel vecchio fienile dell’azienda, che oggi è contemporaneamente sala degustazione e negozio. Vi si possono trovare gli stessi flor de sal serviti sulle tavole dei migliori ristoranti portoghesi. L’ennesima opera d’arte firmata dalla natura di questo lembo d’Algarve.

Come arrivare in Algarve

In aereo: voli diretti da Bergamo a Faro con Ryanair (ryanair.com). Poi si noleggia un’auto.

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