Cloris Brosca era La Zingara de La Luna Nera: che cosa fa oggi, la ricordate?

Dalla scena teatrale al successo televisivo con il personaggio della "zingara": una carriera intensa con collaborazioni importanti. La passione per la recitazione continua

Jun 13, 2025 - 11:40
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Cloris Brosca era La Zingara de La Luna Nera: che cosa fa oggi, la ricordate?

C’è stato un tempo negli anni Novanta in cui alla sera, nella fascia dell’access prime time, su Rai Uno non c’erano Affari Tuoi o L’Eredità ma un programma colorato, con canzonette da fiabe sonore, personaggi che sembravano usciti da un libro dei Fratelli Grimm e tanto tanto divertimento. Nessun scatenatissimo Stefano De Martino o garbato Marco Liorni.

Era il 1994 e milioni di italiani, poco prima dell’ora di cena guardavano Luna Park, un quiz show dai toni giocosi e popolari, che alternava domande, prove e siparietti, con un’idea semplice ma geniale: portare in scena ogni sera un conduttore diverso del grande parterre Rai. Uno show ambizioso, costruito per conquistare la fascia oraria allora dominata da La Ruota della Fortuna di Mike Bongiorno.

Ma a catturare davvero l’attenzione del pubblico fu un personaggio misterioso e affascinante: la Zingara. Seduta al suo tavolino, con lo sguardo penetrante, i tarocchi in mano e la temutissima “Luna Nera” pronta a svelarsi, questa figura inquietante e carismatica divenne in breve tempo il simbolo stesso dello show.

Cloris Brosca, una carriera nata nel teatro

La interpretava Cloris Brosca, attrice partenopea, che in pochi mesi trasformò quella maschera in un’icona pop della televisione italiana anni ’90. La sua carriera che affonda le radici nel teatro e nel cinema, le ha dato la possibilità di collaborare con grandi maestri della scena italiana. Dopo un lungo apprendistato teatrale, Brosca ha lavorato con nomi prestigiosi come Tino Buazzelli, Gigi Proietti, Eduardo De Filippo e Massimo Troisi.

In ambito cinematografico, ha preso parte a pellicole dirette da registi del calibro di Giuseppe Tornatore e Antonio Capuano. Tra i film più noti: Ricomincio da tre (1981), Il camorrista (1986), Stanno tutti bene (1990), Laura non c’è (1998) e Caos calmo (2008). Nel 2022 ha prestato la sua voce, accanto a quella di Lello Arena, al docufilm Il mio amico Massimo, dedicato alla figura di Massimo Troisi. La svolta popolare arriva proprio nel 1994 con Luna Park su Rai 1, e la Zingara divenne così centrale nello show che si guadagnò uno spin-off tutto suo, un gioco autonomo che la vide protagonista anche oltre Luna Park.

Oggi, a distanza di trent’anni, Cloris Brosca ricorda con nostalgia quei tempi e in una lunga e recente intervista rilasciata a Libero racconta la genesi di quel ruolo e che cosa è accaduto dopo.

Cloris Brosca oggi
Cloris Brosca oggi continua a recitare – Ig@clorisbrosca-tvblog

Feci un provino con altre trenta attrici, tutte vestite in modo appariscente. Dovevamo recitare indovinelli. Fui scelta senza capire nemmeno bene cosa fosse. Pensavo fosse un programma per ragazzi…”.E invece si trattava di una delle scommesse più importanti della Rai, costruita per contrastare il dominio Mediaset. “La carta dei tarocchi ‘ruota della fortuna’ fu persino eliminata per evitare qualunque richiamo al programma concorrente”, racconta Brosca.

Ricordo bene i cinque conduttori: Mara Venier, Milly Carlucci, Rosanna Lambertucci, Fabrizio Frizzi e Pippo Baudo. Fu proprio Baudo a capire le potenzialità del mio personaggio. Cominciò a improvvisare con me, a dargli peso. E così la Zingara diventò centrale”.

La Zingara era spigolosa, magnetica, imprevedibile. Ma dietro quella figura evocativa, c’era il mestiere di un’attrice raffinata. “Io ci ho messo il mio teatro”, sottolinea Cloris. “Il modo in cui annunciavo la Luna Nera lo immaginai come un battitore d’altri tempi che proclama l’arrivo di un’entità misteriosa”. Brosca ammette oggi di non aver colto fino in fondo l’occasione: “Non avevo capito quanto potere potesse darmi quella popolarità. Venivo dal teatro e un po’ lo snobbavo, stupidamente. Dopo, l’ho archiviato troppo in fretta”.

Il pubblico, però, non ha mai dimenticato. “C’era chi mi fermava davvero per avere i numeri al lotto. Io cercavo di spiegare che era solo finzione, ma molti preferivano restare nel gioco”. Dopo la tv, Brosca è tornata a fare ciò che ama: il teatro. Ma non ha mai chiuso davvero la porta al piccolo schermo. “Mi piacerebbe interpretare un bel ruolo in una fiction. Oggi ci sono più occasioni anche per noi attrici mature”.

La sua carriera, del resto, come già accennato ha avuto tappe importanti anche prima della Zingara. Fu Edoardo De Filippo, dopo aver ricevuto una sua lettera scritta a mano, a offrirle un ruolo nel Sindaco del Rione Sanità. E con Massimo Troisi lavorò in Il Postino. “La sua delicatezza mi ha sempre colpita. Quel film è la sua eredità più profonda”. Oggi Cloris Brosca è una donna che guarda avanti, ma senza rinnegare nulla. Consiglia ai giovani attori di non arrendersi mai e di imparare l’inglese, “per aprirsi al mondo”. E intanto, ogni tanto, sorride ancora se qualcuno la riconosce per strada e le chiede: “E la Luna Nera… quando esce?