Rota Vicentina: le tappe del trekking imperdibile in Portogallo
La Rota Vicentina è un cammino che attraversa la costa e l’entroterra del Portogallo, tra scogliere, spiagge deserte, colline e borghi rurali. Un viaggio lento, autentico e immerso nella natura.

Tra scogliere a picco sull’oceano, sentieri di sabbia battuti dal vento e villaggi fuori dal tempo, la Rota Vicentina è uno degli itinerari a piedi più spettacolari d’Europa. Un cammino che attraversa il cuore più autentico del Portogallo, dove la natura domina incontrastata e ogni passo rivela un volto diverso di questa terra: selvaggia, agricola, silenziosa.
Un viaggio lento, perfetto per chi cerca una riconnessione con il sé più profondo e con il paesaggio. Ma anche un’esperienza accessibile e ben organizzata, nata nel 2013 su iniziativa della Associação Rota Vicentina, e oggi percorribile tutto l’anno grazie a una segnaletica efficace, una rete capillare di alloggi e oltre 400 km di sentieri.
Dove si trova e origini del cammino
La Rota Vicentina si sviluppa nella parte sud-occidentale del Portogallo, tra le Regioni dell’Alentejo e dell’Algarve, lungo la costa compresa tra Santiago do Cacém e Lagos. Il nome deriva dalla Costa Vicentina, tratto costiero che da Odeceixe arriva fino a Burgau, area protetta dal Parco Naturale del Sud-Ovest Alentejano e Costa Vicentina.
Si tratta di un cammino relativamente giovane: nato nel 2013, è frutto di un lavoro accurato di recupero dei sentieri tradizionali – quelli dei pescatori, dei contadini, dei mercanti – e oggi è un esempio virtuoso di turismo sostenibile. Dal 2019, alla rete escursionistica si è affiancata anche una serie di percorsi dedicati alle mountain bike, per percorrerla sia a piedi che pedalando.
Lunghezza e difficoltà: due cammini in uno
Un lato curioso della Rota Vicentina è che si compone di due cammini principali, per un totale di circa 430 km suddivisi in 24 tappe. Il percorso è lineare, non ad anello, ma è modulabile: si può percorrere interamente, solo in parte scegliendo uno dei due percorsi oppure alternare le due direttrici, che spesso si intersecano, e “inventare” le proprie tappe. Le due componenti principali sono:
- Trilho dos Pescadores: circa 222 km, da Sines a Lagos, un sentiero costiero, più fisico e impegnativo per la presenza di sabbia e saliscendi;
- Caminho Histórico: circa 208 km, da Santiago do Cacém a Cabo de São Vicente, un percorso più piatto e rurale, adatto anche alla MTB.
Il dislivello è generalmente contenuto: l’altitudine massima tocca appena i 293 metri, rendendo il cammino accessibile anche a chi non ha grande esperienza di trekking in quota. Naturalmente, la difficoltà può aumentare in alcuni tratti costieri dove la sabbia, il vento o i saliscendi lungo le scogliere richiedono un po’ più di energia.
Per percorrere l’intero itinerario, consigliamo di prendersi almeno tre o quattro settimane, per avere il tempo di camminare con calma e fermarsi nei borghi storici, nei punti panoramici più belli e nelle incantevoli spiagge che punteggiano il percorso.
Il Sentiero dei Pescatori (Trilho dos Pescadores)
Il primo tratto dell’itinerario complessivo della Rota Vicentina + un percorso prevalentemente costiero, tra scogliere, spiagge e villaggi di pescatori. Si può suddividere in 13 tappe ed è identificato da segnaletica generalmente verde e azzurra.
- Tappa 1 – da Sines a Porto Covo (16 km, 150 D+, 4h): si inizia il cammino lungo scogliere spettacolari e spiagge selvagge, in un tratto panoramico dal grande fascino. Sines, punto di partenza, è anche la città natale dell’esploratore Vasco da Gama.
- Tappa 2 – da Porto Covo a Vila Nova de Milfontes (18,6 km, 230 D+, 5h30): il sentiero si snoda tra dune costiere, tratti sabbiosi e calette rocciose. Il passaggio sul ponte o in barca segna l’arrivo alla foce del fiume Mira, che regala un bel contrasto tra acqua dolce e salata.
- Tappa 3 – da Vila Nova de Milfontes ad Almograve (11,3 km, 90 D+, 3h): tappa breve ma scenografica, perfetta per chi vuole prendersela comoda. Si attraversa il fiume Mira in barca e si cammina lungo spiagge deserte e zone ombreggiate.
- Tappa 4 – da Almograve a Zambujeira do Mar (21,7 km, 220 D+, 6h): uno dei tratti più iconici della costa vicentina, con scogliere imponenti abitate da cicogne e panorami mozzafiato sull’oceano. Ideale per chi ama la fotografia.
- Tappa 5 – da Zambujeira do Mar a Odeceixe (19,2 km, 300 D+, 6h): il paesaggio si fa più selvaggio e roccioso. L’arrivo a Odeceixe regala una delle spiagge più scenografiche del percorso, situata alla foce di un fiume che si insinua tra le colline.
- Tappa 6 – da Odeceixe ad Aljezur (22,5 km, 380 D+, 6h30): si lascia la costa per un itinerario nell’entroterra, tra colline coltivate, boschetti e villaggi rurali. Aljezur, con le sue rovine moresche, merita una visita approfondita.
- Tappa 7 – da Aljezur ad Arrifana (16,9 km, 250 D+, 5h): percorso vario che alterna campagna e scorci costieri. Arrifana è un piccolo borgo marinaro celebre tra i surfisti, con una baia incantevole e una piacevole atmosfera rilassata.
- Tappa 8 – da Arrifana a Carrapateira (20 km, 350 D+, 6h): tratto solitario e immerso nella natura, tra dune mobili, scogliere e tratti di vegetazione spontanea. Poche strutture lungo il cammino, quindi è bene portare con sé acqua e snack.
- Tappa 9 – da Carrapateira a Vila do Bispo (15,4 km, 210 D+, 4h30): si attraversano zone agricole, boschetti di querce da sughero e macchia mediterranea. Un tratto più interno e tranquillo, perfetto per rallentare il ritmo.
- Tappa 10 – da Vila do Bispo a Sagres (20,5 km, 180 D+, 5h30): l’oceano torna a dominare il paesaggio con scogliere a picco e un vento costante. Sagres, meta leggendaria delle esplorazioni portoghesi, accoglie i camminatori con il suo faro e la fortezza sul promontorio.
- Tappa 11 – da Sagres a Salema (19,5 km, 270 D+, 5h30): tappa prevalentemente costiera, su antichi cammini di pescatori, con ampie vedute sull’Atlantico. Lungo il percorso si trovano piccoli belvedere ideali per una sosta panoramica.
- Tappa 12 – da Salema a Luz (11,5 km, 170 D+, 3h): breve ma suggestiva, questa tappa segue promontori rocciosi e insenature tranquille, con spiagge nascoste raggiungibili a piedi. Perfetta per un tuffo ristoratore.
- Tappa 13 – da Luz a Lagos (9,2 km, 260 D+, 2h30): ultimo tratto del cammino, con scorci sulla costa e arrivo a Lagos, città storica ricca di fascino, mura antiche, mercatini e locali vivaci per festeggiare la fine del percorso.
Il Caminho Histórico (Cammino Storico)
Il secondo percorso, che si può dividere in 11 tappe, è più interno e meno costiero, attraverso colline, boschi di sugheri, campi coltivati e piccoli villaggi rurali. La segnaletica è generalmente bianca e rossa.
- Tappa 1 – da Santiago do Cacém a Vale Seco (17,9 km, 250 D+, 5h): si parte dall’antica cittadina di Santiago, dominata dal suo castello medievale, e si attraversano le dolci colline dell’Alentejo, tra campi coltivati e panorami aperti.
- Tappa 2 – da Vale Seco a Cercal do Alentejo (22,9 km, 310 D+, 6h): il paesaggio diventa più agricolo e variegato, con sentieri tra sugherete, muretti a secco e campi di cereali. Cercal è un tranquillo borgo dove si respira autenticità.
- Tappa 3 – da Cercal do Alentejo a São Luís (17,4 km, 200 D+, 4h30): itinerario facile e rilassante, con tratti ombreggiati e attraversamenti di zone rurali ben conservate. Ideale per godersi la quiete dell’entroterra portoghese.
- Tappa 4 – da São Luís a Odemira (23,9 km, 320 D+, 6h30): lunga tappa collinare, con viste ampie su valli verdi, boschetti e piccoli corsi d’acqua. Odemira accoglie i camminatori con le sue case bianche affacciate sul fiume Mira.
- Tappa 5 – da Odemira a São Teotónio (19,0 km, 270 D+, 5h): uno dei tratti più tranquilli dell’intero cammino, su antichi sentieri tra poderi, orti, muretti e piccoli ponti. Un buon tratto per rallentare e osservare la vita rurale.
- Tappa 6 – da São Teotónio a Odeceixe (16,7 km, 220 D+, 4h30): il cammino torna progressivamente verso la costa, tra colline coperte di macchia mediterranea e pini marittimi. Odeceixe è il punto di congiunzione con il Sentiero dei Pescatori.
- Tappa 7 – da Odeceixe ad Aljezur (19,8 km, 350 D+, 5h30): tappa dinamica e ricca di contrasti, con continui saliscendi su strade sterrate. Il paesaggio alterna vegetazione spontanea e vedute aperte verso il mare e l’interno.
- Tappa 8 – da Aljezur ad Arrifana (11,7 km, 200 D+, 3h): tappa breve ma suggestiva, che attraversa vallate verdi e si conclude lungo la costa atlantica, in uno dei tratti più scenografici del percorso.
- Tappa 9 – da Arrifana a Carrapateira (23,9 km, 370 D+, 6h30): lunga e impegnativa, questa tappa passa attraverso ambienti molto diversi: falesie a picco, distese di campi e zone quasi desertiche. Da affrontare con buon allenamento e scorte.
- Tappa 10 – da Carrapateira a Vila do Bispo (21,6 km, 300 D+, 6h): si rientra nell’entroterra tra vaste colline e praterie ventose. I panorami si aprono in ampie vedute e il silenzio domina il paesaggio.
- Tappa 11 – da Vila do Bispo a Cabo de São Vicente (13,4 km, 150 D+, 3h30): ultima tappa del cammino, che culmina nello spettacolare promontorio di Cabo de São Vicente, il punto più sud-occidentale d’Europa, affacciato sull’oceano infinito.
Come prepararsi al cammino
La Rota Vicentina non richiede competenze tecniche avanzate, ma un buon livello di allenamento alla camminata su distanze medio-lunghe è consigliato, soprattutto se si intende percorrere l’intero itinerario. Alcuni tratti, in particolare lungo il Sentiero dei Pescatori, possono essere impegnativi per via della sabbia, del vento o dei dislivelli frequenti, anche se modesti. È consigliabile allenarsi con escursioni progressive nei mesi precedenti, privilegiando percorsi su terreni misti.
A livello di documenti, non è necessaria alcuna credenziale ufficiale per percorrere la Rota Vicentina, come accade in altri cammini storici come quello di Santiago. Tuttavia, è possibile richiedere una credencial simbolica presso l’associazione Rota Vicentina o in alcune strutture locali, utile come ricordo e talvolta per ottenere agevolazioni e sconti sui pernottamenti.
Orientarsi lungo la Rota Vicentina
Uno degli aspetti più rassicuranti della Rota Vicentina è la segnaletica chiara ed efficiente. I due cammini principali sono facilmente distinguibili grazie alle marcature:
- bianco-rosso per il Caminho Histórico
- verde-azzurro per il Sentiero dei Pescatori
- giallo-rosso per i percorsi circolari
Le indicazioni si trovano su paletti in legno, rocce, alberi o recinzioni e vengono costantemente manutenute. Nonostante ciò, può essere utile avere con sé le tracce GPX da caricare su app di navigazione e una mappa cartacea in caso di emergenza.
I punti acqua sono presenti con buona frequenza nei centri abitati e nei bar, ma nelle tratte più isolate conviene riempire la borraccia o la “camel bag” ogni volta che se ne ha occasione. Nelle stagioni più calde, è consigliabile mettersi in marcia solo avendo almeno 1,5–2 litri di scorta!
Zaino ed equipaggiamento
Per affrontare la Rota Vicentina in modo confortevole, è importante viaggiare leggeri: uno zaino da 30–40 litri è sufficiente, con un peso complessivo che idealmente non superi i 7–9 kg, anche a seconda della propria corporatura.
L’abbigliamento deve essere tecnico e modulabile a strati, adatto a un clima variabile, con particolare attenzione alla protezione dal sole e al vento. Una giacca impermeabile, un pile leggero e qualche ricambio essenziale sono più che sufficienti. Le scarpe devono essere comode, già rodate, adatte a terreni misti: perfette quelle da trekking leggero o trail running, meglio se impermeabili. Non dimenticare una torcia frontale, una borraccia capiente, un piccolo kit di pronto soccorso e un power bank per i dispositivi. I bastoncini da trekking non sono indispensabili, ma possono rivelarsi utili, soprattutto nei tratti sabbiosi o collinari.
Dove dormire e cosa mangiare lungo il percorso
Lungo la Rota Vicentina si trovano numerose strutture ricettive: ostelli, guesthouse, agriturismi, piccoli alberghi e B&B. Nelle località principali come Milfontes, Odeceixe, Aljezur e Sagres l’offerta è ampia, mentre in alcuni villaggi è consigliabile prenotare in anticipo, soprattutto in alta stagione, perché la disponibilità di posti è davvero limitata. Alcuni alloggi offrono tariffe agevolate per i camminatori o servizi specifici (lavanderia, trasporto zaino, colazione anticipata).
Per chi preferisce il campeggio, esistono campeggi attrezzati in punti strategici, ma il bivacco libero è vietato in molte aree protette.
A tavola, il viaggio diventa scoperta: l’Alentejo e l’Algarve offrono una cucina autentica e saporita. I piatti da non perdere sono la cataplana de marisco, zuppa di pesce e crostacei in casseruola, polvo à lagareiro (polpo grigliato con olio d’oliva e aglio), porco preto (carne di maiale nero, razza autoctona dell’Alentejo), sopa de cação (zuppa di palombo con coriandolo), pane rustico, formaggi locali e dolci a base di mandorle o fichi completano l’esperienza.
Perché dovresti scegliere questo itinerario?
La Rota Vicentina è più di un cammino: è un’immersione lenta e profonda nel volto più autentico del Portogallo. Qui la natura è protagonista, il turismo è sostenibile, il passo è lento: lo stile portoghese è proprio questo, una sorta di mindfulness continua, che permea ogni momento della giornata. Camminando lungo scogliere mozzafiato, tra querce da sughero secolari e spiagge deserte, si ha la sensazione di toccare un’Europa fuori dal tempo, dove la modernità deve ancora arrivare e la bellezza si rivela solo a chi sa rallentare.
È un percorso adatto a chi cerca silenzio, mare, natura e autenticità, ma anche a chi vuole incontrare una comunità accogliente, gustare ottimo cibo e vivere la soddisfazione di un viaggio a piedi lungo il limite Occidentale del Continente.