La storia di Alfredino Rampi stasera su Rai2: il dramma che ha cambiato il racconto della Tv

Un documentario in onda stasera sulla seconda rete Rai ripercorre il drammatico susseguirsi degli eventi legati all'incidente di Vermicino.

Jun 13, 2025 - 11:40
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La storia di Alfredino Rampi stasera su Rai2: il dramma che ha cambiato il racconto della Tv

Sono passati 44 anni da quel 10 giugno 1981 rimasto impresso nella memoria degli italiani. Quella data segnò l’inizio di tre giorni concitati che che passeranno tristemente alla storia come l’incidente di Vermicino, funestato dal dramma del piccolo Alfredo Rampi, il bambino rimasto intrappolato in un pozzo artesiano e per salvare il quale scattarono subito i tentativi di salvataggio.

Quei momenti interminabili e strazianti – i soccorsi si protrassero per giorni – sono rimasti scolpiti nell’immaginario collettivo e nella memoria di tutti gli italiani. La vicenda ebbe un enorme impatto sulla stampa e sull’opinione pubblica, anche per la diretta televisiva che lo trasformò in uno dei casi mediatici più significativi della storia del nostro Paese. Alle 21:30 di stasera su Rai 2 il documentario La TV nel pozzo ripercorre quanto accaduto quel giugno di quarantaquattro anni fa.

Alfredino Rampi, un documentario rievoca l’incidente di Vermicino

La TV nel pozzo racconta l’incidente di Vermicino, il drammatico evento che il 10 giugno 1981 sconvolse tutta l’Italia, testimone collettiva – e impotente – della morte del piccolo Alfredo Rampi, il bimbo di sei anni (noto come Alfredino) intrappolato in un pozzo artesiano. Il documentario non si limita alla febbrile cronaca degli eventi: si concentra sulla ricaduta mediatica dell’evento.

Attraverso la lente delle telecamere Rai, che trasmisero in diretta televisiva a reti unificate le ultime 18 ore dei tentativi di salvataggio, il caso di Alfredino divenne uno dei più significativi della storia mediatica italiana, lasciando tracce profonde nell’opinione pubblica. Il piccolo cadde in maniera accidentale in un pozzo artesiano lasciato aperto in via Sant’Ireneo, in località Selvotta, frazione di Frascati lungo la via di Vermicino, che mette in collegamento la via Casilina alla Tuscolana.

Il dramma di Alfredino Bampi
Anche il presidente Pertini fece coraggio a Alfredino parlandogli attraverso il microfono (Foto Facebook @Focus Storia) – tvblog.it

Tutto comincia il 10 giugno 1981. È pomeriggio e il piccolo sta tornando a casa, nella campagna intorno a Frascati. Ci sono solo pochi metri tra lui e l’abitazione dei nonni. Ma Alfredino non farà più ritorno. Non vedendolo rientrare, alle 21:30 i genitori chiamano la polizia, che interviene sul posto con unità cinofile. Verso mezzanotte un poliziotto avverte dei deboli lamenti provenienti da un pozzo artesiano su via di Vermicino.

A emetterli è la voce di Alfredino. Il bimbo è rimasto bloccato a 36 metri in un pezzo largo 30 centimetri e profondo 80 metri. Da quel momento partono i tentativi di salvataggio. Per 60 ore i soccorritori cercheranno di liberare il bambino, ma senza ottenere risultati. Si studia un modo per parlare con Alfredino, per confortarlo e dirgli che presto potrà uscire dal pozzo. Nel pozzo viene calato un microfono e per ore un vigile del fuoco cerca di tenere sveglio il bambino e di non fargli perdere la speranza, raccontandogli storie e allacciando con lui un legame di fiducia.

Vermicino, un dramma in diretta televisiva e gli eroici tentativi di salvataggio

Alle 8:30 dell’11 giugno la trivella comincia a lavorare. Intanto intorno alla vicenda monta la risonanza mediatica. La Rai comincia a mandare in onda le prime immagini con la voce di Alfredino catturata dal microfono calato nel pozzo. Emilio Fede in quella occasione inaugura la diretta no stop su un evento. Per alcuni questa vicenda è l’atto di nascita della cosiddetta “tv del dolore”. Alle 13:30 il bambino sta per essere tratto in salvo. Ma il tentativo di salvataggio purtroppo non va a buon fine.

Vermicino tra caso mediatico e eroismo
Il volontario sardo Angelo Licheri fu protagonista di un eroico tentativo di salvataggio (Foto Facebook @Cronache Dalla Sardegna) – tvblog.it

Il 12 giugno a Vermicino arriva anche il presidente della Repubblica Sandro Pertini per seguire personalmente l’andamento delle operazioni. Poco dopo la mezzanotte un eroico volontario, Angelo Licheri, cerca di sfruttare la magrezza e la sua bassa statura e si fa calare nel pozzo per cercare di imbracare il piccolo. Licheri lo raggiunge a 60 metri di profondità. Rimane per 45 minuti a testa in giù (contro i 25 considerati la soglia massima di sicurezza in quella posizione). 

Alla fine deve arrendersi e rassegnarsi a ritornare in superficie, non senza aver mandato un bacio al bambino.. Ricoverato subito in ospedale, il coraggioso volontario ci metterà settimane a riprendersi completamente. Alle cinque di mattina del 13 giugno uno speleologo si cala nel pozzo e raggiunge Alfredino. Tenta anche lui di imbracarlo, ma pure quell’estremo tentativo fallisce. Quanto torna in superficie annuncia ai genitori e all’Italia che Alfredino è morto. Il corpo senza vita del bambino verrà recuperato un mese dopo, l’11 luglio, da tre squadre di minatori.