Laurea e standing ovation alla Statale per la Laurea a Ornella Vanoni: “Eppure sono una cialtrona…”
Ornella Vanoni, 90 anni, ha ricevuto la laurea honoris causa dalla Statale di Milano. Prima artista donna a ottenere il riconoscimento, la cantante ha conquistato gli studenti e il pubblico con un discorso a braccio tra memoria, autoironia e gratitudine.

Fiera dei suoi 90 e di una vita intensa, bella, piena di ricordi e di affetti. Ornella Vanoni ha coronato una carriera immensa ricevendo ieri – prima donna in assoluto a ottenerla – la laurea honoris causa in Musica, Culture, Media e Performance dall’Università Statale di Milano.
Oggi l’artista milanese diventa di fatto dottoressa con tanto di toga nera, fascia azzurra e il ‘tocco’ accademico. Ad accompagnarla le parole della rettrice Marina Brambilla e molti amici e colleghi.
Ornella Vanoni, laurea con standing ovation
Un ingresso accolto da una lunga standing ovation tributata da numerosi studenti accorsi a renderle omaggio, ma anche da amici, colleghi e fan di ogni generazione.
La laurea di Ornella Vanoni rappresenta un evento in qualche modo storico. È la prima volta che l’ateneo conferisce il titolo honoris causa a un’artista donna. Nelle prime file ci sono Liliana Segre, Fabio Fazio, Luciana Littizzetto, Marco Travaglio, Mahmood, Mario Lavezzi, Samuele Bersani e Pacifico. Una platea che racconta, già da sola, la profondità del legame che unisce Vanoni a generazioni diverse.
Una cerimonia tra commozione e autoironia
Nel suo intervento iniziale, la rettrice Brambilla ha definito Ornella Vanoni un punto di riferimento artistico e civile: “Senza mai mettersi in cattedra, attraverso la sua arte ha offerto uno sguardo lucido e umano sul nostro tempo. La sua intelligenza ironica e la sua autenticità ne fanno una figura di grande rilevanza culturale”.
Ma è Ornella a sorprendere tutti con la sua lectio magistralis improvvisata, pronunciata a braccio e senza appunti, con un tono affettuosamente dissacrante: “Io non ho mai studiato, sono una cialtrona. Sono così lontana da avere un ego che in effetti lo sto ancora aspettando”. Una frase che fa sorridere la sala, mentre lei stessa si commuove nel ricordare: “Chissà quanto sarebbero fieri oggi i miei genitori di questa laurea”.
Tra Strehler e la Mala: i ricordi di una carriera
Durante il suo intervento, Ornella Vanoni alterna aneddoti del passato a osservazioni sul presente, con la consueta spontaneità. Parla degli anni giovanili, della scuola del Piccolo Teatro che abbandonò senza rimpianti: “Anche lì non me ne fregava niente di studiare, erano anni errabondi. Poi è arrivata la storia d’amore con Giorgio Strehler ed è stato uno scandalo. Ma seguendo le sue prove teatrali ho imparato tutto: recitazione, presenza scenica, sensibilità. Sono insegnamenti che mi porto dietro da tutta la vita”.
Il percorso di Ornella Vanoni è da sempre trasversale: teatro, musica, letteratura e cultura popolare si fondono nel suo repertorio… “Mi sono acculturata con il teatro, ma volevo cantare a tutti i costi e volevo farlo in modo popolare e non snob. La musica per me è sempre stata l’assoluta priorità”.
La laurea di Ornella Vanoni: il sodalizio con Gino Paoli
Non poteva mancare un ricordo di Gino Paoli, un altro dei grandi amori della sua vita… “Gino era un ragazzo bruttino che suonava malino – scherza la cantante – ma ha scritto per me uno dei brani più iconici della canzone italiana, Senza Fine. E da quel momento, grazie a quella canzone, la mia vita è cambiata”.
Quella canzone è diventata simbolo di un’intera carriera e di una generazione. E proprio l’influenza di Vanoni sulla canzone d’autore italiana è alla base della motivazione ufficiale della laurea: “Ha contribuito in modo decisivo a rendere la canzone d’autore milanese e italiana un fenomeno di portata internazionale”, dice la nota a margine della laurea magistrale ad honorem.
La musica come linguaggio: parole, jazz e curiosità
Ornella Vanoni si è soffermata anche sul senso della parola in musica: “Per me, che sono una cantante, la musica dà un valore aggiunto alla parola. E senza curiosità non si va da nessuna parte. È la curiosità che ti spinge a esplorare nuovi mondi: io ho esplorato le canzoni della Mala, ma anche il jazz e il Brasile”.
La cantante ha ricordato la collaborazione con Mahmood e Pacifico, entrambi presenti in sala. E il lungo legame artistico con Paolo Fresu: “Mahmood e Pacifico sono intensi, intelligenti, giovani, con uno stile meraviglioso. Mi sono divertita moltissimo a cantare le loro cose. Con Paolo lavoriamo insieme da trent’anni, è un’amicizia prima ancora che un’intesa musicale”.
Fabio Fazio: “Ornella è un dono”
Nel corso della cerimonia anche Fabio Fazio, che spesso la ospita nei suoi programmi, ha voluto rendere omaggio alla cantante con parole di grande affetto e stima: “Sappiamo tutti chi è Ornella e che valore ha. Ha un’ironia pazzesca, una leggerezza che nasce da un’intelligenza assoluta. È un dono per chiunque la incontri”.
Poi ha svelato l’origine della loro collaborazione televisiva: “Dopo la sua prima partecipazione a Che tempo che fa ho capito che era la persona più giovane che avessi mai avuto in studio. Le ho proposto di tornare, ha accettato subito. Ormai facciamo coppia fissa”.
La laurea di Ornella Vanoni, pubblico e privato
Dalla sua voce inconfondibile fino alla sua capacità di attraversare epoche e stili, Ornella Vanoni si è raccontata con sincerità e ironia, senza risparmiarsi. Quando prova a ricordare Argilla, un brano del 1997, ammette con autoironia: “Dov’è Emilio Sala? Ha detto cose sulla mia vita che nemmeno io sapevo”.
Nel finale, l’incontro con la senatrice Liliana Segre è l’ultimo fotogramma di una giornata densa di significato: due donne, due testimoni del Novecento italiano, che si abbracciano nel cuore di un’università che ha voluto celebrare, con questo momento, non solo una carriera, ma una visione del mondo.