Lies of P Overture Recensione: la fiamma scarlatta della speranza

Lies of P è stato uno dei titoli più sorprendenti degli ultimi anni. I ragazzi di Noewiz e Round 8 hanno plasmato un’avventura dai contenuti geniali, tanto sul piano narrativo quanto e soprattutto su quello ludico, assicurandosi un ingresso sul mercato delle produzioni più importanti un pizzico di immortalità. A distanza di due anni (più […] L'articolo Lies of P Overture Recensione: la fiamma scarlatta della speranza proviene da Vgmag.it.

Jun 12, 2025 - 18:30
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Lies of P Overture Recensione: la fiamma scarlatta della speranza
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Lies of P è stato uno dei titoli più sorprendenti degli ultimi anni. I ragazzi di Noewiz e Round 8 hanno plasmato un’avventura dai contenuti geniali, tanto sul piano narrativo quanto e soprattutto su quello ludico, assicurandosi un ingresso sul mercato delle produzioni più importanti un pizzico di immortalità. A distanza di due anni (più o meno) dalla pubblicazione del titolo che, in verità, aveva già ampiamente rubato il cuore – permettetemi l’allegoria – a giocatori e addetti ai lavori ben prima del suo arrivo sul mercato, il Souls-like dei talentuosissimi sviluppatori coreani è pronto a tornare sulla scena, con il tanto atteso, e finalmente disponibile, primo DLC: Overture.

Pubblicato praticamente in concomitanza con l’opening night della Summer Game Fest 2025, Overture ha seguito il percorso fatto dal gioco originale, per quanto riguarda l’impatto avuto in fase di presentazione e diffusione. Sin dal suo annuncio, infatti, Overture ha ricordato ai giocatori perché Lies of P è stato un titolo così importante e la prova sul campo si è rivelata ancor più vincente di quanto mi sarei immaginato. Questo primo DLC “maggiore” arriva a corredo di una produzione eccellente, per certi versi unica, e si pone, senza troppi affanni ma con qualche piccola incertezza, come uno dei contenuti aggiuntivi meglio confezionati della storia recente videoludica. In generale.

Il nostro eroe si prepara a nuovo viaggio

Lies of P Overture: l’oscura sinfonia del passato

Prima di analizzare il valore dell’offerta contenutistica di questo DLC, è doveroso sottolineare due cose. Come nella stragrande maggioranza dei casi, Overture non è un DLC gratuito, bensì richiede dei requisiti d’accesso sia economici sia ludici. La prima espansione di Lies of P è disponibile al costo di 29,99€, con un rapporto qualità-prezzo decisamente invitante, seppur devo ammettere di avere qualche piccolo dubbio per quel che concerne la longevità dell’avventura, intesa anche come valore di tutti gli elementi che ne compongono il pacchetto totale.

Trattandosi di un contenuto fortemente collegato al filone narrativo principale, per poter accedere al DLC è necessario aver completato una buona parte dell’avventura, ragion per cui consiglio di utilizzare, magari, un salvataggio della partita originale e di evitare di dover rifare una buona parte della storia, magari anche in NG+ o successivi, e massimizzare sia i tempi sia la fatica. A recitare il ruolo dell’armadio di Narnia è un nuovo e misterioso Stargazer, apparso dal nulla come ci viene spiegato da Sofia, che funziona come un vero e proprio portale dimensionale e temporale. Il setting su cui si muovono le nuove avventure del figlio di Geppetto, come da previsione, è situato in un flusso temporale diverso, antecedente a quelle che sono le avventure originali del gioco base.

La qualità narrativa di questo DLC, voglio dirlo subito, è veramente sorprendente. Overture riesce a muoversi tra gli spazi, prende in prestito alcuni dei passaggi più oscuri, misteriosi e possibilmente soltanto abbozzati del gioco base e li usa – alla perfezione – come collante per un viaggio dalle diramazioni drammatiche, oscure, che rendono la traversata una vera e propria danza mortale, dall’inizio alla fine. In Overture c’è spazio per il misterioso Zoo di Krat, pullulante di orrori di ogni sorta finito sotto il nefasto passaggio degli Alchimisti e dei loro esperimenti, ma anche per il misterioso centro di ricerca sotterraneo, i cui orrori sembrano usciti dal più feroce dei survival horror di nipponica influenza.

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Orrore e meraviglia, sempre a braccetto

Per Romeo, e per Carlo

Quello che mi ha più scosso, però, è tutto il passaggio narrativo legato a Carlo, Romeo, alla misteriosa Persecutrice Scarlatta e al temibile nemico finale, di cui, però, non voglio svelarvi l’identità, per non rovinarvi una splendida sorpresa (anche se non penso che farete molta fatica ad immaginare di chi si tratti). La splendida Lea, onestamente forse un po’ troppo ispirata a Millicent di Elden Ring, sia esteticamente sia a livello concettuale, è un personaggio secondario, però, capace di tenere in piedi da solo tutto il telaio narrativo di questo DLC.

L’intreccia narrativo principale di Overture punta proprio a far luce sull’oscuro passato che ruota intorno alle figure di Carlo e Romeo, e lo fa proprio attraverso gli occhi, le azioni e il cuore di Lea, dapprima antagonista e poi splendida alleata del nostro burattino. Questo DLC/prequel fa perfettamente il suo lavoro, riesce a rendere attuale, senza soluzione di continuità, un blocco narrativo che si porta più di qualche anno sulle spalle, ma che diventa sorprendente attuale per tutta la durata, di circa 15 ore, di questa storia nella storia.

Non tutto, però, funziona a dovere. Pur risultando sempre interessante, vi ho già anticipato che alcuni passaggi mi sono sembrati eccessivamente derivativi e ripetitivi e lo ribadisco. Lea, ad esempio, ha una situazione psico-fisica che ricorda veramente molto quella del sopracitato personaggio di Elden Ring e, in generale, diversi momenti della storia subiscono dei cali qualitativi importanti, perdendosi tra cliché e situazioni narrative nettamente meno ispirate. Quello che è sempre incredibilmente ispirato è sicuramente il world building, che riesce a stupire (tranne in qualche occasione) per cura e qualità per tutta la durata dell’avventura.

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Nuovi boss, nuovi nemici, vecchie emozioni

Questa è… Krat!?

Al di là dell’importanza della struttura narrativa, il restante focus del gioco è ovviamente incentrato sul gameplay, sui combattimenti, le boss-fight e su tutto quello che riguarda la navigazione delle nuove mappe di gioco. Proprio parlando di mappe, voglio dirvi subito che il team di sviluppo ha fatto un lavoro sontuoso, che in molti casi supera anche il livello generale del gioco base. Lies of P Overture possiede un level design non di certo rivoluzionario, ma allo stesso tempo di pregevole fattura, grazie all’unione intelligente tra creatività e concretezza.

Alcune mappe mi hanno regalato degli scorci veramente indimenticabili, e ho apprezzato tantissimo una collocazione oculata dei nemici e dei segreti da trovare, per quanto quest’ultimi li ho trovati meno numerosi di quanto avrei preventivato e concentrati principalmente nella primissima parte del DLC. La “nuova” Krat, però, ha veramente tanto da dire. Le mappe sono incredibilmente ricche di nuovi nemici, tutti splendidi da vedere, nella concezione e nella loro coerenza strutturale rispetto alle mappe di gioco in sé. Dai burattini del parco giochi fino ai poderosi nemici del campo di ricerca, passando per i mostri mutati dello Zoo di Krat, ogni nemico (o quasi) risulta ben caratterizzato, rappresentando anche una nuova e temibile sfida in termini di difficoltà.

Le nuove sfide passano, ovviamente, anche per i nuovi Boss. Insospettabilmente, la conta generale non è così ricca come ci si potrebbe immaginare, ma ognuno di loro è veramente unico, speciale, spettacolare e soprattutto rappresentano una nuova sfida, continua. Il problema dei boss, però, risiede nel bilanciamento. Il damage output di alcuni è veramente inconcepibile e alcuni fanno un quantitativo di danni elevatissimo, anche al netto di un personaggio ben livellato e con gli equipaggiamenti migliori. Per il resto, Noewiz e Round8 hanno confezionato un contenuto aggiuntivo intelligente, ben strutturato e anche ludicamente appagante, per quanto ancora una volta tarato decisamente verso l’alto, non che questo sia un Malus, certo, ma è comunque un elemento da tenere in conto.

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Nuovi alleati, nuove storie, vecchie emozioni

Nuove armi, nuovi oggetti e le novità dell’update 1.8.0

Ovviamente, il DLC porta con sé l’arrivo di nuovi strumenti. In Overture non mancano all’appello diverse nuove armi e due nuove iterazioni del Braccio a Legione, che hanno pure il loro fascino. Alla lista, già bella corposa, si uniscono armi dal sapore tutto nuovo, come l’arco, spadoni, lame rotanti e chi più ne ha più ne metta, ma se devo ammetterlo sono rimasto un po’ meno soddisfatto dal loro effettivo valore in campo. Sia chiaro, le nuove armi sembrano interessanti, almeno nelle intenzioni, ma ho trovato il rapporto qualità costruttiva-utilizzo sempre molto sbilanciato, tanto da spingermi a completare l’avventura con la mia vecchia, fidata, lama dei due draghi.

Questo si è palesato, soprattutto, analizzando la fase difensiva. Riuscire a risultare competitivi con le nuove armi è risultato molto complesso, perché alcuni dei moveste nuovi espongono troppo il burattino, rendendolo una preda facile, specialmente in presenza di tanti nemici in contemporanea. Per quanto riguarda Cataclisma e Icaro, le due nuove varianti del braccio a legione, devo ammettere che il loro impiego è nettamente più intelligente. In entrambi i casi li ho trovati decisamente meglio inseriti nel contesto di gioco, anche se, ancora una volta, ho preferito affidarmi in larga parte alla vecchia guardia.

Con l’arrivo di Lies of P Overture, comunque, arrivano anche tanti nuovi contenuti, anche al di là dell’espansione in sé. In tempo per il lancio, è stato pubblicato un corposo aggiornamento, che aumenta di non poco la qualità della vita dei giocatori. La novità più importante è sicuramente quella relativa all’introduzione del selettore di difficoltà, laddove la più alta delle tre disponibili rappresenta la difficoltà “standard”, o comunque quella vista finora. È una grande rivoluzione, anche perché la differenza tra un livello e l’altro si sente, e può rappresentare un buon modo per i giocatori meno hardcore per potersi godere un’avventura importante.

Oltre a questo, l’aggiornamento introduce anche due nuove “modalità” di gioco: ‘Ricordi di Battaglia’ e “Marcia della Morte”. La prima offre la possibilità di riaffrontare le boss-fight del gioco, magari volendo le più impegnative, per rimettersi in gioco e affinare le proprie tecniche, mentre la seconda è una e propria modalità “orda”, con combattimenti frequenti e consecutivi da affrontare con risorse limitate. Pur senza rivoluzionare, queste due dinamiche rendono l’esperienza di gioco ancor più completa e immersiva, così come la scelta di adottare alcune soluzioni per semplificare la vita del giocatore, come i potenziamenti disponibili direttamente agli Stargazer, rendono tutto il viaggio più pepato e stuzzicante.


Lies of P Overture rappresenta la consacrazione di un team di sviluppo talentuoso, ambizioso e dal potenziale illimitato. Pur senza sbavature, rappresentate, magari, da un livello qualitativo dell’avventura non sempre bilanciato e da alcune influenze esterne, in termini di sceneggiatura, un po’ forzate, il DLC è sicuramente un pezzo pregiato dell’offerta di Round 8 e Neowiz. Durante le svariate ore di gioco, necessarie per arrivare ai nuovi titoli di coda, mi sono lasciato trasportare da una linea narrativa audace e, forse, anche più interessante del gioco base, con un taglio più cupo, più drammatico, perfettamente accompagnato da un nuovo cast di protagonisti perfettamente caratterizzati. Sul piano ludico, l’offerta contenutistica è solida, l’introduzione dei livelli di difficoltà fa felice un po’ tutti quanti (meno gli appassionati più hardcore) e aiuta a gestire meglio un bilanciamento dei nuovi nemici fatto bene, ma con qualche svarione occasionale di non poco conto. In definitiva, comunque, Overture ha saputo regalarmi momenti unici, degli scorci narrativi e visivi indimenticabili ed è un tassello che si incastra perfettamente in un mosaico ancor più bello.


 

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