Meteo, cambia tutto da LUNEDÌ: aria fresca e temporali violenti

Siamo nel cuore di un GIUGNO che è cominciato sotto il segno di un caldo anomalo, quasi africano, eppure – come spesso accade nella complessa danza dell’atmosfera – qualcosa sta per mutare, e non sarà un cambiamento silenzioso. Negli ultimi giorni, SARDEGNA ha raggiunto picchi di 35 °C, mentre città come Milano, Torino e Bologna […] Meteo, cambia tutto da LUNEDÌ: aria fresca e temporali violenti

Jun 1, 2025 - 18:50
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Meteo, cambia tutto da LUNEDÌ: aria fresca e temporali violenti

Siamo nel cuore di un GIUGNO che è cominciato sotto il segno di un caldo anomalo, quasi africano, eppure – come spesso accade nella complessa danza dell’atmosfera – qualcosa sta per mutare, e non sarà un cambiamento silenzioso.

Negli ultimi giorni, SARDEGNA ha raggiunto picchi di 35 °C, mentre città come Milano, Torino e Bologna hanno sfiorato i 30 °C: numeri che parlano di un’estate precoce, imposta da una cupola anticiclonica subtropicale che ha dominato la scena meteo del Mediterraneo. Ma l’alta pressione sta cedendo, soprattutto sul suo fianco settentrionale.

 

Tra il 2 e il 5 GIUGNO, masse d’aria più fresche e instabili, in arrivo da Ovest e Sud-Ovest, romperanno il soffitto anticiclonico. Questo processo, noto in meteorologia come erosione dell’alta pressione in quota, darà il via a una fase meteo molto dinamica e, per certi versi, anche insidiosa.

Non stiamo parlando solo di un po’ di pioggia: i temporali previsti saranno localmente violenti, con fenomeni intensi e repentinamente organizzati. Fulmini, forti raffiche di vento, e persino grandinate non sono da escludere. La convezione atmosferica, cioè il moto ascensionale dell’aria calda che incontra quella più fredda in quota, sarà la scintilla che darà origine ai cumulonembi, gigantesche strutture nuvolose capaci di scaricare enormi quantità d’acqua in pochi minuti.

 

Le aree più esposte saranno quelle del Nord Italia, soprattutto la fascia alpina e prealpina. In particolare:

PIEMONTE, LOMBARDIA, VENETO, TRENTINO-ALTO ADIGE e FRIULI VENEZIA GIULIA saranno le prime ad affrontare questa fase di instabilità marcata. Anche l’EMILIA-ROMAGNA, in modo particolare la parte centro-settentrionale, sarà interessata dal peggioramento.

Tra LUNEDÌ 2 GIUGNO e MARTEDÌ 3 GIUGNO, si verificherà la fase più acuta, con possibili grandinate anche di medie dimensioni. E non si tratta solo di fenomeni spettacolari: i chicchi di ghiaccio, se persistenti o sufficientemente grandi, possono causare danni rilevanti a vigneti, frutteti, automobili e infrastrutture urbane.

 

Con l’ingresso dell’aria instabile, le temperature subiranno una netta flessione, in particolare nelle zone interessate dai temporali. Se finora il termometro viaggiava su valori ben oltre le medie, ora si tornerà su valori più consoni alla stagione, attorno ai 26-28 °C al Nord, che rappresentano le medie climatologiche di GIUGNO.

Non si tratta però della fine dell’estate o di una vera e propria rottura stagionale. Questa instabilità è fisiologica: GIUGNO, come anche SETTEMBRE, è storicamente uno dei mesi con più alta frequenza di temporali in Italia. L’energia termica accumulata durante il giorno, unita ai contrasti d’aria in quota, rende il nostro Paese un laboratorio ideale per lo sviluppo di fenomeni convettivi.

 

Secondo le ultime proiezioni dei modelli meteorologici a media e lunga scadenza, la tregua sarà breve. A partire dalla seconda parte della settimana, e con maggiore probabilità tra il 7 e il 10 GIUGNO, potrebbe verificarsi una nuova espansione dell’anticiclone subtropicale, con un ritorno del caldo severo su gran parte dell’Italia.

È plausibile che si torni presto a parlare di temperature sopra i 34-35 °C, in particolare tra il Centro-Sud e le Isole Maggiori, dove la calura africana ha già dato un primo assaggio della sua potenza.

 

I temporali estivi sono il risultato di forti contrasti termici tra l’aria calda al suolo e l’aria più fredda in quota. Quando l’aria calda e umida viene sollevata verso l’alto da una perturbazione, si raffredda, condensa e forma nubi convettive.

Se queste nubi raggiungono una sufficiente estensione verticale, possono dar luogo a celle temporalesche autosufficienti, chiamate supercelle. Si tratta di sistemi atmosferici complessi che possono durare diverse ore e generare fenomeni violenti e localizzati.

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