Intervista a Giovanni Allevi: “Sento di avere un’anima sfavillante in un corpo sofferente”
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Intervista a Giovanni Allevi che torna a parlare al suo pubblico nel modo più vero e profondo che conosca: attraverso la musica. L’estate del 2025 segna un nuovo inizio per il compositore e pianista marchigiano, che, dopo aver attraversato la sofferenza del mieloma multiplo, sceglie il palco per condividere emozioni, pensieri e rinascita. Con quattro concerti-evento a Roma, Taormina, Venezia e Firenze, prende vita il progetto “Musica dall’Anima – Special Events”, un viaggio intimo e potente nella dimensione più autentica dell’essere umano. Qui la presentazione e il calendario e Qui il link per l’acquisto dei biglietti.
In questa occasione, Allevi porta in scena il suo pianoforte ma anche – per la prima volta – il Concerto MM22 per Violoncello e Orchestra d’archi, composto durante la degenza ospedaliera. Un’opera carica di simboli e significati profondi, in cui ogni nota è un passo verso la luce. La musica si fa confessione e guarigione, attraversa la nostalgia, la fragilità e la meraviglia di essere vivi. In questa intervista, ci racconta cosa significa tornare, ma soprattutto perché restare. Tra i brani proposti anche Nostalgia, singolo estratto dal progetto, presentato a Osaka in anteprima.
Intervista a Giovanni Allevi
Giovanni, “Musica dall’anima” è un titolo che sembra cucito addosso al tuo ritorno. Come nasce questo nome e cosa rappresenta per te oggi?
È vero, non poteva esserci titolo più adatto. Oggi sento di avere un’anima sfavillante, anche se dentro un corpo sofferente. Ma per il momento, penso che l’anima sia più forte e più potente del corpo.
Hai spesso parlato dei limiti fisici con cui stai combattendo. Come riesci a trovare la forza per superarli?
Il mio corpo è come un intrico di rovi e spine, ma l’anima, per ora, vince. E mi affido a quella forza invisibile.
MM22 è centrale in questo progetto. Cosa rappresenta per te e da dove nasce?
È un concerto per violoncello e orchestra che ho scritto in una stanza dell’ottavo piano dell’Istituto dei Tumori di Milano. Per me quel luogo è sacro. Lì ho visto la vita nella sofferenza, e lì sono nate queste note, che ora incontreranno il cuore delle persone.
Il tour “Musica dall’anima” sarà composto solo da quattro concerti. Una scelta simbolica?
Sì, saranno solo quattro tappe. Non potrei fare di più: viaggiare è faticoso, continuo le terapie, ho dolori alla schiena, tremori alle dita… ma il cuore c’è. Il cuore batte forte.
Ogni concerto avrà anche un tema, giusto? E saranno presenti ospiti non musicali.
Esatto. A Roma parleremo di Eresia con Alessandro Barbero. A Taormina, con Vito Mancuso, il tema sarà il Sacro. A Venezia ci sarà la Follia con Luciano Floridi, e a Firenze parleremo di Bellezza con l’ingegnera aerospaziale Amalia Ercoli Finzi.
Prima ancora, ci sarà una prima esecuzione a Osaka. Cosa puoi dirci?
Sì, sarà molto emozionante. Il 2 giugno, all’Expo di Osaka, una mia amica giapponese dirigerà un’orchestra che eseguirà per la prima volta Nostalgia, l’adagio cantabile dal concerto M.M.22
Cosa rappresenta “Nostalgia”?
L’ho scritta nel momento più difficile della mia degenza. Ero debilitato, senza capelli per via della chemio, con forti dolori nonostante gli antidolorifici. In quel buio ho sentito una violenta nostalgia per i miei affetti e per la vita stessa. È da lì che sono nate quelle note.
Giovanni, le tue parole sono testimonianza di forza e di amore per la vita. Vuoi lasciare un messaggio ai pazienti che, come te, stanno combattendo?
Vorrei abbracciare tutti i pazienti oncologici, anche i piccoli guerrieri, e chiunque stia attraversando un momento difficile. Perché, in fondo, siamo entrati tutti nel mondo della vita autentica. Almeno questo.
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