Che succede tra Chicane e Calvin Harris?

Considerazioni su una storia fin troppo vecchia tra due star della musica elettronica Chiunque abbia accesso ad internet e segue almeno qualcuna delle principali testate che parlano di musica, avrà sentito parlare di una “nuova” faida a colpi di video e accuse reciproce, accaduta qualche giorno fa. Diciamo “nuova” tra virgolette perché di nuovo non […]

Jun 4, 2025 - 17:00
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Che succede tra Chicane e Calvin Harris?

Considerazioni su una storia fin troppo vecchia tra due star della musica elettronica

Chiunque abbia accesso ad internet e segue almeno qualcuna delle principali testate che parlano di musica, avrà sentito parlare di una “nuova” faida a colpi di video e accuse reciproce, accaduta qualche giorno fa.

Diciamo “nuova” tra virgolette perché di nuovo non ha davvero nulla, e tra poco capirete il perché. Prima però, facciamo un po’ d’ordine partendo dai protagonisti.

  • Chicane

Noto anche con lo pseudonimo di Disco Citizens, Nicholas Bracegirdle è un DJ e produttore inglese, attivo principalmente nel genere trance.

Padre di alcune delle più famose canzoni del genere, lo ricordiamo in particolare per tre tracce emblematiche: Saltwater, che si avvale della voce di Moya Brennan (che canta in gaelico, in omaggio alle sue origini irlandesi) e che è considerata uno degli inni del genere trance, nonché di Don’t Give Up, prodotta insieme al cantante Bryan Adams.

In particolare però, la sua notorietà si deve proprio alla canzone al centro della storia che vi stiamo raccontando: Offshore, dance anthem dell’Ibiza degli anni ’90.

  • Calvin Harris

Pseudonimo di Adam Richard Wiles, anche lui inglese come Chicane, è uno dei DJ e produttori più famosi del mondo, con all’attivo quattro candidature al Grammy Award, e una vinta con We Found Love nel 2013, scritto con Rihanna.

Famoso per molti altri progetti, come ad esempio Summer e One Kiss, che si avvale della voce di Dua Lipa, ha recentemente annunciato un nuovo singolo: Blessings, con la partecipazione di Clementine Douglas.

Ed è proprio questa la canzone della discordia. Vi diciamo così perché l’annuncio della pubblicazione, con la diffusione delle anteprime, ha scatenato reazioni contrastanti.

  • Che (diavolo) è successo?

Da un lato, quello di cui fa parte anche il sottoscritto scrivente, i fan di Calvin Harris e gli interessati al genere, in generale, hanno apprezzato la nuova creatura, plaudendo al (probabile) ritorno dei riff di chitarra nelle canzoni ibizenche.

Già in passato una traccia divenne una colonna sonora delle notti house dell’isola bianca, ed era proprio caratterizzata da un giro accattivante di accordi di chitarra che si ripetevano. Il nome del progetto era anche abbastanza emblematico: Guitarra G. Vi ricorda nulla?

Bei vecchi tempi a parte, ancor prima di questo c’era un altro pezzo che ha fatto di uno dei suoi punti di forza il riff di chitarra, e ve lo abbiamo presentato poco fa, nella sezione chiamata Chicane.

Dall’altro lato della barricata, quello composto da coloro che hanno vissuto l’Ibiza della musica Trance piuttosto che della musica house, hanno ritrovato una grande somiglianza tra Blessings e la loro amata Offshore.

Tanto han fatto rumore, tanto hanno parlottato tra loro, che le chiacchiere sono arrivate fino alle orecchie di Chicane stesso. La sua reazione, come prevedibile, non si è fatta attendere.

  • E dunque?

Chicane ha quindi postato un video sul suo Instagram, in cui mostrava un paragone tra il riff di chitarra originale utilizzato in Offshore e quello di Blessings.

La tecnica è stata quella di sovrapporre le tracce e far subentrare l’una sull’altra giocando sui volumi. La somiglianza c’è, e anzi, secondo Chicane sono quasi indistinguibili.

Il video si chiude con Chicane che annuncia la sua intenzione di far “valere i suoi diritti di copyright” in merito alla vicenda.

  • E Calvin?

Anche lui non si è certo tirato indietro. Il video di Chicane, come prevedibile (e forse auspicato) è arrivato alla sua attenzione.

La risposta di Calvin Harris è però diversa da quella sintetica di Chicane, ed il confronto operato da Harris avvalora la sua tesi secondo cui le due tracce “non sono la stessa cosa“.

In un video postato sul suo Instagram, Harris ha provato a trovare la somiglianza tra i due pezzi, senza ovviamente riuscirci.

E anzi, ha addirittura affermato che Chicane abbia “rubato” da un’altra traccia, ben precedente (1983), del gruppo Tangerine Dream, intitolato Love On A Real Train, parte della colonna sonora del film Risky Business.

  • Le nostre considerazioni

La prima cosa che dobbiamo per forza notare, è la differenza nello stile del messaggio: mentre Chicane usa toni pacati e tranquilli, Harris arriva addirittura ad insultare il collega. Emblematico è il titolo del “progetto” aperto su Logic da parte di Harris, che recita “Offshore Bullshit” (letteralmente: “la stronzata Offshore”).

Sicuramente avremmo preferito un approccio differente, come ad esempio una soluzione di compromesso, tipo: “Ehy, tu credi ti abbia copiato, io dico che non è così. Cosa ne pensi se lavorassimo ad un medley? Offshore Blessings in effetti suona bene!”

E invece, nulla. Scambio di accuse, video su Instagram per il bene della folla e della morbosa curiosità verso il “sangue” via pixels, insulti e prese in giro.

Stupisce, e ci teniamo a ribadirlo, la mancanza di rispetto di Harris nei confronti di Chicane. Ammesso e non concesso che Bracegirdle non abbia fatto recapitare una denuncia per plagio a casa di Harris, quella di Chicane era solo una intenzione.

Insultare e rendere ridicolo qualcuno per il pubblico ludibrio e per avvalorare la propria tesi a nostro avviso sortisce quasi sempre l’effetto contrario: quello di renderti antipatico ai più e magari addirittura indebolire la tua posizione.

  • Ma è plagio?

Chiariamo una cosa: la normativa italiana stabilisce che, secondo l’art. 2575 del Codice Civile, ogni opera d’arte è automaticamente protetta dai diritti d’autore. La riproduzione totale o parziale non autorizzata di un opera artisticamente protetta, in violazione del diritto d’autore, costituisce plagio.

No, non esiste un numero preciso di note o di elementi di un brano protetto che devono essere copiati perché si concreti il plagio e no, il plagio (almeno in Italia) non è più reato dal 1981, anno della dichiarazione di incostituzionalità e di abrogazione dell’art. 603 del Codice Penale.

Attualmente (e neanche tanto), a regolare il diritto d’autore esiste la Legge 633 del 1941, che prevede specifiche sanzioni per chi viola il diritto d’autore, dunque non sono comunque escluse conseguenze penali. Il giudice dovrà, infine, decidere caso per caso ogni volta che gli/le si presenti dinanzi un’accusa di plagio

Ora, solo parlando di questa storia sono saltate fuori due produzioni che nulla hanno a che vedere con Offshore e Blessings, ma che con queste hanno in comune, semmai, lo stile e lo strumento utilizzato.

Nessuno dei due artisti ha inventato le note musicali, nessuno dei due ha creato la musica elettronica e nessuno dei due ha il monopolio sul suono che produce la chitarra acustica.

Il fatto, e lo ripetiamo, che parlando di questo caso abbiamo nominato altre due canzoni la dice lunga su quanto vecchia, polverosa e francamente noiosa sia tutta la vicenda.

Plagio, in effetti, non se ne ravvisa: le canzoni sono differenti in tutto e per tutto, nonostante nell’una vi siano elementi dell’altra, e non conta quale sia più recente.

Ai posteri l’ardua sentenza. Secondo voi, vale la pena tutto ciò? O sarebbe stato meglio stringersi la mano, farsi una risata e chiudersi in studio a lavorare insieme?