Come in un quadro di Veermer: a spasso lungo i canali di Delft
Delft custodisce l’essenza della bellezza olandese. È qui che il pittore Johannes Vermeer ha imparato a vedere la luce, la stessa che ha reso celebre uno dei suoi capolavori, La ragazza con l’orecchino di perla. Passeggiare per questa cittadina oggi significa camminare sulle orme del maestro, scoprendo come la sua città natale abbia influenzato ogni L'articolo Come in un quadro di Veermer: a spasso lungo i canali di Delft sembra essere il primo su Dove Viaggi.

Delft custodisce l’essenza della bellezza olandese. È qui che il pittore Johannes Vermeer ha imparato a vedere la luce, la stessa che ha reso celebre uno dei suoi capolavori, La ragazza con l’orecchino di perla. Passeggiare per questa cittadina oggi significa camminare sulle orme del maestro, scoprendo come la sua città natale abbia influenzato ogni pennellata delle sue opere.
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Cosa vedere a Delft, nel segno di Veermer
Il Veermer Centrum
Per questo il punto di partenza non può che essere il Veermer Centrum, non un museo tradizionale ma un percorso in diverse sezioni, anche multimediali, in cui si trovano circa una quarantina di riproduzioni in formato originale delle sue opere, si scopre la sua vita, le storie che si celano dietro ai dipinti.
La Oude Kerk, con il campanile pendente
A brevissima distanza, un’altra tappa legata all’artista, è la sua tomba custodita nella Oude Kerk, la Chiesa Vecchia. È contraddistinta da una semplice lapide sul pavimento, con una corona di fiori, che ricorda la modestia di questo pittore, oggi celebrato in tutto il mondo ma morto povero e quasi dimenticato nel 1675. Nella chiesa si trovano anche le sepolture di Maarten Tromp e Piet Hein, tra le figure leggendarie della storia navale olandese durante il Secolo d’Oro (XVII secolo).
Ma questa chiesa è famosa anche per il suo campanile, che è un po’ la “torre di Pisa” di Delft: alto 75 metri, è decisamente pendente perché le pietre utilizzate per costruirlo erano troppo pesanti per il terreno su cui poggiava (in parte di sabbia e in parte su un canale riempito). La sua silhouette storta, oggi stabilizzata e monitorata, è diventata un simbolo cittadino, quanto la ceramica blu della Royal Delft.
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Royal Delft: la fabbrica e il museo
La fabbrica, fondata nel 1653, è rimasta l’ultima a produrre ancora il Blu di Delft secondo tradizioni secolari.
L’ispirazione originale, infatti, arrivava dalla porcellana Ming importata dalla Compagnia delle Indie Orientali, ma gli artigiani olandesi la reinterpretarono con motivi locali, creando un perfetto sincretismo tra estetica orientale e identità nazionale olandese.
Il museo della fabbrica Royal Delft custodisce una vasta collezione storica e moderna ed è aperto per seguire workshop in cui s’impara a dipingere un piatto o una piastrella, oggetti che poi verranno cotti nel laboratorio e spediti a casa.
La Markt, la piazza del Municipio con la Nieuwe Kerk
Chi è poco avvezzo alle attività manuali può sempre fare un giro nello shopping interno oppure in uno dei negozi che si affacciano sulla Markt, la piazza principale in cui si trovano il Municipio in stile rinascimentale, i caffè storici, le case patrizie.
Due volte alla settimana si anima con le bancarelle del mercato: un tripudio di fiori, pane fresco, frutta, verdura, formaggi (sulla piazza si trova anche il famoso negozio di Henri Willig Cheese & More), antiquariato, libri e gioielli. La piazza è dominata dalla maestosa Nieuwe Kerk, la Chiesa Nuova, con la sua torre alta 108,75 metri (bisogna affrontare 376 scalini per salire in cima e godersi il panorama).
L’edificio religioso ospita al suo interno il mausoleo di Guglielmo d’Orange, il “padre della patria”, e la cripta reale della stirpe Orange-Nassau, l’attuale famiglia reale dei Paesi Bassi, una delle dinastie più importanti della storia europea, oltre alla tomba del filosofo e giurista Hugo Grotius.
Shopping goloso: cioccolato da Leonidas e biscotti al Mulino De Roos
Nel reticolo di stradine che partono dalla piazza si trovano cioccolaterie, come l’ottima Leonidas, negozietti di seconda mano dove acquistare originali capi vintage (tra questi il fornitissimo Lacha Studios, che ha anche oggetti di design e arredi), baretti che sembrano gallerie d’arte (il Kek, De Botanie, Angie’s Juice Bar).
Si può fare shopping anche nel mulino De Roos, l’unico sopravvissuto dei 18 che un tempo operavano a Delft. Lo si può visitare in compagnia dei volontari, salire in cima e acquistare nella Bakery interna biscotti e diversi tipi di farina e avena macinati su pietra. Spostarsi in città è facilissimo: a piedi, in bici o con una crociera sui canali, scivolando lentamente sotto i ponticelli, tra case d’epoca, alberi centenari e locali che hanno il loro dehor proprio sulle barche, come quello dell’Eetcafé De Ruif, tra i più frequentati.
The Social Hub Delft: fare la vita degli studenti di Delft
Ma Delft è anche un esempio di come passato e futuro siano collegati. Nella TU Delft (Technische Universiteit Delft), considerata una delle migliori università tecniche d’Europa e del mondo, studiano circa 26 mila studenti che costituiscono una parte significativa della popolazione (di circa 103 mila abitanti). La loro presenza si avverte nella vivace vita notturna, nel calendario di eventi e festival estivi, come quelli del Festival Zomer, lungo le piste ciclabili (consigliamo una visita al parcheggio sotto la stazione in cui sono ordinatamente custodite quasi 5000 bici e c’è una bella officina per le riparazioni).
A due passi dalla stazione si trova The Social Hub Delft, che fa parte di una catena di alberghi in Europa pionieri dell’ospitalità ibrida. Nelle loro strutture ci sono camere d’albergo per i turisti ma anche per studenti o chi lavora, oltre a spazi aperti alla città. Chiunque, infatti può liberamente entrare per lavorare, leggere, mangiare al ristorante, usufruire del co-working, affittare una stanza per riunioni, assistere ad eventi.
Lo scopo? La connessione tra le persone. Ogni mese viene messo a punto un calendario di corsi e sessioni, aperto agli ospiti, che spaziano dallo yoga alle conferenze sulla salute e incontri con artisti, dai pic-nic alle sessioni di aperitivo e pittura (a giugno ci sarà un appuntamento dedicato a Mondrian). Il fascino principale sta proprio nell’atmosfera comunitaria che si respira, favorita da un design contemporaneo, con arredi moderni, illuminazione curata e spazi flessibili che si adattano a diverse esigenze durante la giornata.
Per gli ospiti ci sono a disposizione le biciclette, mentre la stazione del treno e degli autobus è praticamente subito di fronte. Questo rende The Social Hub di Delft una sistemazione ideale per esplorare l’Olanda, scegliendo ogni giorno una meta diversa, come L’Aja (Deen Haag), Rotterdam, Leiden che si raggiungono in 10-20 minuti, oppure Amsterdam, in 45 minuti. Per poi fare rientro in questa tranquilla città a misura di abitante, delizioso gioiellino olandese ancora lontano dal turismo dei grandi numeri.
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