Al Bano torna in concerto in Russia: “Canto per la pace”

Dopo anni di assenza dovuti allo scoppio della guerra in Ucraina, Al Bano tornerà a cantare in Russia, annunciando un concerto a San Pietroburgo il 20 giugno 2025. Una scelta che riaccende inevitabilmente le polemiche, ma che l’artista pugliese rivendica con convinzione: «Canto per chi ama la pace. Le polemiche ci saranno, ma non ho paura».

Al Bano aveva interrotto la sua attività concertistica in Russia dopo l’invasione dell’Ucraina, dichiarando di voler tornare solo quando la situazione si fosse rasserenata. Ora, con un cambio di prospettiva, l’artista spiega: «Secondo me la pace sta arrivando e tutti i fautori della pace devono intervenire. La guerra è una tragedia per tutti, anche per noi».

In questo ritorno non sarà solo: Iva Zanicchi sarà sul palco con lui, insieme ai suoi musicisti. Una serata che – almeno nelle intenzioni – vuole essere un messaggio di distensione, un tentativo artistico di tenere viva la speranza nella fine del conflitto.

Al Bano non è nuovo a esibizioni in contesti delicati. Ha cantato più volte in Russia – anche davanti a Vladimir Putin – ed è stato ospite di eventi di forte impatto simbolico. Non a caso, ricorda anche un precedente: «Nel 1970 ho cantato nella Grecia dei Colonnelli una canzone contro il razzismo davanti a 100.000 persone».

L’idea di questo nuovo live – che inizialmente era stato pensato per la Piazza Rossa di Mosca – è nata da una proposta del suo storico impresario russo. Poi, il cambio di location: sarà San Pietroburgo ad accogliere il concerto per la pace.

Sulle critiche che inevitabilmente arriveranno, l’artista è netto: «Ci saranno, certo. Ma piuttosto che avere paura è meglio avere il coraggio di vivere», citando Giovanni Paolo II e Giovanni Falcone. E precisa: «Io non sono amico di Putin, sono amico di chi crede nella pace».

Non solo Russia. Recentemente, Al Bano ha partecipato anche a una missione umanitaria in Palestina, visitando Gerusalemme e Betlemme con la fondazione L’Isola che non c’è. L’artista è stato ricevuto dal patriarca Pierbattista Pizzaballa e ha lanciato un appello contro l’indifferenza verso le vittime civili: «È assurdo che bambini nati per vivere vengano uccisi dalla fame. Questo rimarrà sulla coscienza di chi non si muove».

Un artista controverso ma coerente, che continua a usare la musica come strumento di messaggio, cercando di tenere aperto un dialogo anche dove sembrano dominare le divisioni. Il ritorno in Russia di Al Bano, con tutti i rischi del caso, si inserisce in un percorso fatto di gesti simbolici e scelte spesso controcorrente.

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