Pinguini Tattici Nucleari a San Siro: un concerto tra pixel art, emozioni e rivoluzione visiva
Dopo il debutto alla RCF Arena, i Pinguini Tattici Nucleari hanno infiammato lo Stadio San Siro di Milano con la prima delle due date sold out del loro HELLO WORLD – TOUR STADI 2025. Uno spettacolo che va oltre il semplice concerto: un’esperienza immersiva tra musica, pixel art, tecnologie inedite e momenti da cerimonia olimpica. […] L'articolo Pinguini Tattici Nucleari a San Siro: un concerto tra pixel art, emozioni e rivoluzione visiva proviene da All Music Italia.

Dopo il debutto alla RCF Arena, i Pinguini Tattici Nucleari hanno infiammato lo Stadio San Siro di Milano con la prima delle due date sold out del loro HELLO WORLD – TOUR STADI 2025. Uno spettacolo che va oltre il semplice concerto: un’esperienza immersiva tra musica, pixel art, tecnologie inedite e momenti da cerimonia olimpica. Il tutto, condito dall’ironia e dall’umanità che da sempre distinguono la band guidata da Riccardo Zanotti.
A seguire trovate il resoconto dell’incontro stampa con la band, la nostra recensione del concerto e la scaletta.
- Scaletta del concerto dei Pinguini Tattici Nucleari a Milano
- Hello World (esplosione di coriandoli)
- Giovani Wannabe
- Ringo Starr
- Romantico Ma Muori
- Hold On (tatuaggio in diretta)
- Ricordi
- La Storia Infinita
- Amaro (entra il bancone del bar)
- Bottiglie Vuote
- Alieni (Riccardo vola e voce Mandala)
- Bergamo
- Scrivile Scemo
- Antartide (cascate di luce)
- Coca Zero
- Lake Washington Blvd
- Piccola Volpe (la fisarmonica vola)
- Islanda
- Medley DJ Set
- Dentista Croazia
- Verdura
- La Banalità del Mare
- Giulia
- Ridere
- Migliore
- Rubami la Notte
- Pastello Bianco
- Titoli di Coda (falò finale)
La direzione artistica dello show è firmata da Filippo Ferraresi (già nel collettivo Dragone) con Marco Paganelli alla direzione musicale. Il palco abbraccia il pubblico grazie a passerelle geometriche che richiamano la pixel art, mentre il gigantesco mandala sospeso — una sorta di intelligenza artificiale senziente — interagisce con lo show in tempo reale. Durante Alieni, prende voce, interroga il pubblico sul senso dell’esistenza e presenta i brani come un personaggio vivo.
Non sono previsti bis: dopo Titoli di Coda, tra passerelle in fiamme e un grande braciere acceso, la band saluta il pubblico con un ultimo sguardo in camera prima di rientrare nei camerini. Un finale cinematografico e coerente con l’impianto narrativo dell’intero show, che chiude il cerchio di un viaggio musicale e visivo senza precedenti nel panorama italiano.
Tutte le date del tour 2025 dei Pinguini Tattici Nucleari
Con 420.000 biglietti venduti, 27 brani in scaletta e oltre 3000 kg di coriandoli sparati da 18 cannoni scenici, il HELLO WORLD – TOUR STADI 2025 è uno dei tour italiani più ambiziosi mai realizzati. In totale sono stati impiegati 18 bilici di produzione, 100 professionisti in crew e 400 mq di LEDwall. Un’impresa imponente, che conferma i Pinguini Tattici Nucleari tra le band più amate e seguite d’Italia, con all’attivo 81 dischi di Platino e 10 dischi d’Oro.
Dopo il doppio appuntamento a Milano, i Pinguini Tattici Nucleari proseguono il loro HELLO WORLD – TOUR STADI 2025 nelle principali città italiane:
- 11 giugno – Milano, Stadio San Siro
- 14 giugno – Treviso, Arena della Marca
- 17 giugno – Torino, Stadio Olimpico Grande Torino
- 21 giugno – Ancona, Stadio del Conero
- 25 giugno – Firenze, Visarno Arena
- 28 giugno – Napoli, Stadio Diego Armando Maradona
- 4 luglio – Roma, Stadio Olimpico
Incontro stampa: pixel art, AI e voglia di rallentare
Prima del concerto, i Pinguini Tattici Nucleari hanno incontrato la stampa per condividere alcuni spunti sullo show e sul momento che stanno vivendo come band. «Abbiamo cercato di costruire una scaletta in cui ogni parte del concerto contenga qualcosa di forte», hanno spiegato, «senza concentrare le hit solo nel finale. Negli ultimi dieci anni abbiamo pubblicato tanti brani di successo, e ora possiamo davvero scegliere cosa proporre». Anche gli effetti speciali seguono questa logica: «I coriandoli, per esempio, li abbiamo messi subito, all’inizio dello show. Ci sembrava giusto partire con un impatto visivo forte, tanto poi succede talmente tanto altro che i coriandoli quasi li dimentichi».
Il concept visivo dello spettacolo ruota attorno alla pixel art e all’estetica dei videogiochi anni ’90, con riferimenti a Super Mario e alla cultura arcade. «È un filo conduttore che attraversa tutto lo show. Alcuni effetti sono generati in tempo reale con l’intelligenza artificiale: proviamo a esplorare il digitale nello spazio visivo, anche se a volte l’AI fa un po’ come le pare», hanno scherzato. In Verdura, ad esempio, «l’ambientazione diventa letteralmente un mondo di verdure, un background verduresco che non sempre riusciamo a controllare». Il face morphing, già visto nei live di Jovanotti e Salmo, qui viene spinto verso la contestualizzazione in continua trasformazione.
Uno dei momenti più toccanti del concerto arriva prima del brano Migliore, con un video dedicato a Giulia Tramontano, realizzato dopo un lungo scambio epistolare con la sorella della ragazza. «Abbiamo voluto inserirlo alla fine perché l’inizio e la fine sono i momenti più forti di uno spettacolo», hanno spiegato.
Parlando del proprio passato musicale, i Pinguini hanno ammesso che non tutti i brani degli esordi si prestano a uno stadio: «Servono arrangiamenti specifici, ma nella scaletta ci sono comunque canzoni di ogni epoca. Non ci vergogniamo di niente, anche se siamo cambiati rispetto a dieci anni fa».
Dal palco prende vita anche una riflessione sul ruolo dell’errore nell’arte. «Forse arriverà un punk 2.0. L’autotune lo lasceremo all’AI, mentre gli esseri umani dovranno recuperare l’imperfezione. Magari sarà un quindicenne a indicarci la strada, come hanno fatto Hendrix, i Beatles o i Police».
Al centro della scenografia c’è il Mandala parlante, un’intelligenza artificiale che interagisce con il pubblico durante lo show. «Ci siamo ispirati a Guida galattica per autostoppisti, dove un supercomputer viene interrogato sul senso della vita e dopo anni di calcoli risponde: 42. Il punto è che l’umanità non può capirlo. Il nostro mandala è un’entità superiore, un oracolo a volte incomprensibile, come fosse l’Oracle di Google. Ma ci guida nel concerto».
Infine, uno sguardo al futuro: «Sentiamo il bisogno di prenderci una piccola pausa. Non sarà una lunga assenza alla Calcutta, solo qualche mese per ricaricare le pile e magari pensare a un nuovo viaggio. L’Uzbekistan? Forse. Anche l’Uganda non ci dispiacerebbe».
La nostra recensione del concerto a San Siro
In arrivo dopo li live
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Foto di Claudia Mazza
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