Maschi Veri, la recensione della serie comedy italiana

Maschi Veri, nuova serie comedy italiana, è disponibile su Netflix. Remake della serie televisiva spagnola Machos Alfa, questo titolo segue Mattia (Maurizio Lastrico), Massimo (Matteo Martari), Riccardo (Francesco Montanari) e Luigi (Pietro Sermonti) quattro amici sulla quarantina. In un mondo in continuo cambiamento, i protagonisti si confrontano con i propri pregiudizi profondamente radicati, legati a […]

May 26, 2025 - 06:20
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Maschi Veri, la recensione della serie comedy italiana
MaschiVeri

Maschi Veri, nuova serie comedy italiana, è disponibile su Netflix. Remake della serie televisiva spagnola Machos Alfa, questo titolo segue Mattia (Maurizio Lastrico), Massimo (Matteo Martari), Riccardo (Francesco Montanari) e Luigi (Pietro Sermonti) quattro amici sulla quarantina. In un mondo in continuo cambiamento, i protagonisti si confrontano con i propri pregiudizi profondamente radicati, legati a uno status di maschi alfa che hanno interiorizzato da sempre. In seguito ad una serie di eventi, decidono di iscriversi ad un corso di decostruzione della mascolinità tossica. Ma le conseguenze saranno tutt’altro che prevedibili. In quest’articolo vi sveliamo di più su questa serie tv.

Maschi Veri, un remake tra ironia e drammaticità: recensione

Composta da 8 episodi dalla durata di circa mezz’ora, Maschi Veri è una serie televisiva  brillante, capace di intrattenere ma anche di stimolare necessarie discussioni. Questo nuovo titolo di Netflix alterna infatti momenti di ironia ad altri decisamente drammatici, puntando una lente d’ingrandimento sulle problematiche interpersonali della nostra società.

Ognuno dei protagonisti fatica a relazionarsi con l’altro sesso. Massimo è stato licenziato e sostituito da una donna, Mattia, spinto dalla figlia diciassettenne, si ritrova su Tinder alla ricerca di una nuova relazione, Riccardo è un traditore seriale che va in crisi quando la compagna propone la coppia aperta. Infine, Luigi, preso dalla quotidianità del matrimonio e dei figli, non riesce più a trovare spazio – né desiderio – per una vera intimità con la moglie.

Incapaci di sostenere nuovi equilibri e i cambiamenti, dovranno comprendere che è arrivato il momento di mettersi in discussione. Il corso di decostruzione della mascolinità tossica li costringerà infatti a guardarsi davanti ad uno specchio, affrontando fragilità e insicurezze. Ma il risultato non sarà affatto scontato.

Maschi Veri esplora con intelligenza ed ironia le contraddizioni del presente, figlie di rigidità del passato, invitando alla riflessione in un’epoca in cui è facile sentirsi spaesati. Soprattutto per chi è cresciuto in un tempo in cui i ruoli di genere erano definiti con estrema semplicità.

Tra ego e insicurezze minacciate dall’emancipazione femminile, la serie pone interrogativi che superano la semplice visione, portando le discussioni anche ai rapporti reali.

I Maschi veri: i protagonisti alle prese con il mondo

Ognuno dei personaggi, con pregi e difetti, incarna un certo tipo di uomo piuttosto comune. Uniti dal loro status autoproclamato di Maschi Veri – anche nome del loro gruppo Whatsapp – i quattro amici difendono il loro territorio e la propria idea di mascolinità, sempre più confusi da ciò che li circonda.

Immersi in dinamiche tossiche e profondamente retrograde, sbagliano approccio non solo con le loro compagne, ma anche con loro stessi. Si rifiutano di farsi vedere in lacrime o vedono il loro ego sgretolarsi quando le loro compagne guadagnano più di loro o hanno più successo.

O ancora, vanno in difficoltà quando le donne propongono nuovi modelli di relazione come la coppia aperta. Anche Mattia, che grazie alla figlia adolescente adotta un linguaggio e dei modi più attenti a tutto ciò che lo circonda, ha comunque difficoltà nel sapersi adeguare a questa nuova epoca.

La serie mette in luce quindi i rischi di chi si proclama “Maschio vero”, senza mai mettersi in discussione, mostrando come alcune delle dinamiche insiste in una società patriarcale siano dannose sia per le donne che per gli uomini. Ma mostrare fragilità non mina la mascolinità: al contrario, è ciò che rende più umani.

Conclusioni

In conclusione, Maschi Veri è una serie comedy arguta e attuale che, al contempo, riesce anche ad essere leggera e divertente.

Scritta da Furio Andreotti, Giulia Calenda e Ugo Ripamonti e prodotta da Matteo Rovere per Groenlandia (società del gruppo Banijay), nel cast di Maschi Veri troviamo anche Thony, Sarah Felberbaum, Laura Adriani, Alice Lupparelli, con Corrado Fortuna e Nicole Grimaudo.

Grazie anche alle ottime interpretazioni dei protagonisti, ma anche dei personaggi femminili, la serie ricorda come molte delle dinamiche messe in scena siano tutt’altro che superate, ma sono reali, presenti e meritano un profondo lavoro da parte di ognuno di noi.

Tra i titoli più recenti con temi simili ricordiamo anche Barbie di Greta Gerwig, che aveva sottolineato le contraddizioni e i disagi della società patriarcale, evidenziando sia il processo di autorealizzazione delle donne che l’emotività compressa negli uomini.

Una visione decisamente consigliata, che saprà sorprendere, far sorridere e soprattutto innescare conversazioni anche dopo i titoli di coda. E, sulle le note di Boys Don’t Cry dei The Cure, ci ricorda che anche i maschi piangono.