Mauro Repetto: “Scrivo per capire se domani qualcuno canterà le mie canzoni di oggi”
Lunga chiacchierata con Mauro Repetto, autore e fondatore degli 883 subito dopo la pubblicazione del suo inedito DJ Sole e in vista di tutta una serie di progetti completamente nuovi

Ha appena concluso la sua lunghissima tournée teatrale Alla ricerca dell’Uomo Ragno con un racconto che di fatto ha ricostruito tutto il suo lungo percorso, inciampi compresi. Ma ora lo sguardo di Mauro Repetto è rivolto al futuro.
Il fondatore e autore degli 883, uno dei casi discografici più eclatanti e singolari degli ultimi cinquant’anni in Italia, sta di fatto reinventandosi e per farlo pensa a qualcosa di nuovo. Il singolo DJ Sole, inedito pubblicato a fine maggio, è il biglietto da visita di quello che Repetto vuole fare. Con logiche e metodi diversi rispetto a un periodo che nonostante siano passati trent’anni sembra distante anni luce.
Mauro Repetto, il nuovo singolo DJ Sole
Che cosa è cambiato? “Intanto è cambiato il mio modo di scrivere e di pensare le cose che voglio tradurre in musica – spiega Mauro – sono cambiati gli strumenti e i mezzi. Anni fa non suonavo, campionavo. Oggi posso permettermi di trovare qualche linea melodica, una successione di accordi. È cambiata anche una certa leggerezza che mi permette di prendermi i miei tempi. Quando abbiamo esordito c’era l’urgenza di scrivere… ci chiesero… scrivete 100 canzoni. Avremmo dovuto sfornare un brano al giorno. Oggi in modi e in tempi diversi mi concentro di più sulle cose che voglio raccontare”.
DJ Sole, quindi, è un po’ il tuo nuovo manifesto… “In un certo qual modo è un brano che nasce con la leggerezza di chi si sente ancora 18 anni, ma con l’attenzione di chi vuole fare le cose sfruttando risorse nuove. La canzone l’ho scritta in Italia in uno dei miei viaggi qui. Ero su una splendida terrazza sul mare e ripensavo a quelle atmosfere un po’ anni ’60 e un po’ anni ’80 in cui il sole è il grande sceneggiatore delle storie d’amore che nascono. Il sole fa fare un sacco di stupidaggini: ma anche di cose meravigliose…”
“Tutte le cose che amo”
Il video di DJ Sole è ricco di riferimenti a un certo tipo di musica: “È inevitabile, anche se nella vita ho ascoltato tantissime cose diverse e ci sono molti generi che in qualche modo mi influenzano, a me piace ancora quella musica lì. Mi piace la musica da ballare, la cassa piena, le tastiere elaborate con i sequencer, gli arrangiamenti un po’ alla Donna Summer e un po’ glam. Non potrei mai vestirmi con qualcosa che non mi piace. Non potrei mai suonare un disco nel quale non mi riconosco. E in DJ Sole in effetti mi riconosco”.
Anche il video è piano di citazioni: “Ci sono elementi che sono assolutamente miei e che fanno parte del mio modo di essere. I videogame, il cinema, la discoteca e una storia semplice che mi sono divertito a scrivere e ad elaborare con l’intelligenza artificiale”.
Le citazioni del video, diretto da Stefano Salvati, portano da Kill Bill a Mad Max, da Guerre Stellari ad Alien e a tutta una serie di cult. Ma alla fine sulla spiaggia rimane Mauro su una tavola da surf… “Altra citazione, l’America. Sono rimasto anni a inseguire l’America e ora mi trovo sempre di più a inseguire l’Italia”.
Mauro Repetto “Bisogna avere il coraggio di farsi ascoltare”
Mauro vive a Parigi dove ha un incarico manageriale di altissimo livello per Eurodisney. Possiamo dire che la musica in questo momento potrebbe anche non essere una priorità? “Certo che possiamo dirlo, guadagno molto bene, ho un lavoro di prestigio che mi consente di fare altre cose, e poi ci sono ancora i diritti d’autore di tutte le cose che ho scritto per gli 883 che penso renderanno la vita migliore ai miei figli e ai miei nipoti anche quando io non ci sarò più. Non c’è urgenza. Proprio per questo posso fare le cose che voglio fare con i miei tempi e rimodulare priorità che all’epoca erano velocissime e spesso non mi consentivano alcuna analisi”.
Una volta si diceva ‘vendere dischi’. Mauro Repetto con gli 883 ne ha venuti a milioni. Che senso ha oggi fare musica in una industria che è completamente cambiata? “Ha senso perché io amo profondamente la musica e adoro produrre. Mi piace proprio calarmi in un progetto con quel senso un po’ artigianale che dovrebbe esserci in chiunque si metta davanti a un mixer, a un block notes dicendo… ok, di che cosa voglio parlare…”
Oggi c’è musica ancora in grado di cambiare la vita? “C’è sempre qualcosa che ascoltiamo che è in grado di travolgerci, di ispirarci, di appassionarci e forse anche di cambiarci la vita. Invito tutti i ragazzi che fanno musica ad alzare il volume e a farsi sentire. Fare musica per se stessi ha senso relativo. La musica va fatta ascoltare e oggi con i social con il mondo globale del digitale il pubblico è potenzialmente immenso. Ma bisogna avere il coraggio di andare oltre la propria stanzina: anche a costo di fare delle figuracce”.
“La mia voglia di Italia”
Mauro Repetto sta preparando un nuovo disco e uno spettacolo di cui si sa ancora pochissimo. Musica inedita. Tutte cose nuove. Paura di essere considerato il fenomeno revival dai soliti nostalgici? “Guarda… – mi risponde con una mezza risata – ho solo grande curiosità di capire se le cose che scrivo piaceranno ancora a qualcuno, se ci saranno persone che ascolteranno e magari canteranno le mie nuove canzoni. Ti giuro che non ho mai pensato ‘adesso mi metto lì e scrivo un’altra Gli anni, o la versione 2.0 di Nord Sud Ovest Est’. Sono semplicemente molto curioso di vedere quello che viene fuori… Sono riuscito a collaborare con belle persone e devo semplicemente fare in modo che le idee che ho vengano espresse nel modo migliore possibile”.
In tutto questo la voglia di scappare in America sembra essere svanita… “Certe soddisfazioni me le sono tolte. Ora magari ho bisogno di altro. Scappo in Italia, tutte le volte che posso. Sono stato in Sicilia, in Puglia, ho passato giornate meravigliose sulla Costiera Amalfitana e ogni viaggio mi porta e mi lascia qualcosa”.
La vita però resterà a Parigi: “La famiglia è lì, i miei figli vivono molto bene, hanno mille interessi ed è giusto che sia io a dar loro la possibilità di concretizzare i loro sogni invece che imporre i miei. A me basta un viaggio, un progetto, uno spettacolo. In questo momento ho tante cose da fare. E cosa più importante, sono felice”.