Ritrovarsi: il Tempo del Viaggio mercoledì 18 giugno è in edicola con Corriere della Sera, non perdetelo!

Cosa manca a Pinocchio per diventare un bambino? Cosa manca ora all’intelligenza artificiale? Nulla: i computer pensano meglio di noi, eppure… “Ai computer manca la vita, dunque non muoiono, non hanno paura, non si annoiano, non si deprimono, né si entusiasmano. Ai computer manca la volontà, dunque non prendono alcuna iniziativa, e ci vuole sempre L'articolo Ritrovarsi: il Tempo del Viaggio mercoledì 18 giugno è in edicola con Corriere della Sera, non perdetelo! sembra essere il primo su Dove Viaggi.

Jun 17, 2025 - 01:45
 0
Ritrovarsi: il Tempo del Viaggio mercoledì 18 giugno è in edicola con Corriere della Sera, non perdetelo!

Cosa manca a Pinocchio per diventare un bambino? Cosa manca ora all’intelligenza artificiale? Nulla: i computer pensano meglio di noi, eppure… “Ai computer manca la vita, dunque non muoiono, non hanno paura, non si annoiano, non si deprimono, né si entusiasmano. Ai computer manca la volontà, dunque non prendono alcuna iniziativa, e ci vuole sempre un umano che li attivi con un prompt, un bisogno, una richiesta. (…)

L’intelligenza naturale, e soprattutto il contesto in cui è posta, differisce da quella artificiale non per qualche spirito infuso, ma perché è espressione della nostra esistenza, che non consiste solo nel pensare, ma nel volere e nel sentire, dunque anche nel parlare, nel maneggiare attrezzi, nel produrre artefatti, nello sperare e nel rimpiangere”.

La cover dello speciale estate di DOVE Il tempo del viaggio in edicola con Corriere della Sera mercoledì 18 giugno

Maurizio Ferraris nel suo nuovo libro, La pelle. Che cosa significa pensare nell’epoca dell’intelligenza artificiale (Il Mulino, 2025) ci aiuta a esorcizzare la paura apocalittica della fine del genere umano.

La pelle – scrive – è un impasto di sangue, sudore e lacrime che nessuna macchina potrà mai né vorrà mai imitare. In copertina c’è Pinocchio, il burattino a cui non possiamo dare la volontà del bambino.

Non possiamo attribuire il pensiero a un robot perché non ha volontà propria. Non è in grado di riflettere perché non possiede né il desiderio né la capacità di farlo. Gli manca uno scopo. Non possiede bisogni, non prende iniziative, né prova interessi.

Ed è proprio questa mancanza – quella di un corpo che sente, di una volontà di un’anima che si nutre di ricordi e di emozioni – che ci rammenta ciò che rende irripetibile la nostra condizione umana.

Nel viaggio, questa relazione si fa palpabile e immediata: non è solo spostarsi nello spazio, ma ritrovare sé stessi nel mondo, nella realtà che si percepisce a pelle, con i sensi, con l’anima.

Significa sentire l’imperfetto e l’incerto, lasciarsi attraversare dal paesaggio e dagli incontri, riscoprire il senso di meraviglia e di vulnerabilità. Come quella che ci accoglie a Kythnos, nell’arcipelago delle Cicladi, dove la luce pura del Mediterraneo rivela spiagge nascoste e sentieri selvaggi. Come l’emozione delle storie in Alabama o in Toscana.

Proiettare un bambino in Pinocchio è un errore, così come credere che sia l’intelligenza a separarci dalle macchine. La vera differenza sta nella volontà: quella forza che spinge a scegliere, a desiderare senza nessun ordine o prompt.

Come scrive Ferraris, “le macchine non prenderanno mai l’iniziativa di intonare un coro, a meno che siano state programmate per farlo”. E non si tufferanno mai in mare, per il semplice piacere di sentire l’acqua sulla pelle.

 

Dove Viaggi ©RIPRODUZIONE RISERVATA

L'articolo Ritrovarsi: il Tempo del Viaggio mercoledì 18 giugno è in edicola con Corriere della Sera, non perdetelo! sembra essere il primo su Dove Viaggi.